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CHIME, L’ESPERIENZA E LA PROFESSIONALITA’ DEL MADE IN SOLOFRA

La nostra intervista esclusiva con Claudio Toscano direttore commerciale e key account leather della nota azienda chimica di Solofra Chime

La CHIME  nasce a Solofra nel  1983. 42 anni di storia raccontati da  Claudio Toscano direttore commerciale e key account leather dell’azienda chimica concira di Solofra.

 

Cosa fa CHIME?

“Chime S.p.A. è un’azienda italiana attiva nella produzione e distribuzione di prodotti chimici, con un focus iniziale sull’industria conciaria. Nel tempo, ha ampliato il proprio raggio d’azione includendo anche altri settori, come quello alimentare, enologico, nutraceutico, industriale, della detergenza e della cosmesi”.

Qual è il core business aziendale?

“Il nostro core business  rimane sempre il settore conciario dove figuriamo tra le prime aziende in Italia. Attualmente, Chime S.p.A. opera attraverso diverse sedi in Italia, situate nei principali distretti conciari, con una importante rete logistica e laboratori specializzati. Nel 2023 abbiamo registrato un fatturato superiore ai 54 milioni di euro ed impiega più di  90 dipendenti”.

Cosa cercano i vostri clienti?

“Prodotti chimici di alta qualità unito ad un servizio tecnico competente ed affidabile, capace di offrire soluzioni innovative e sostenibili. Per rispondere a queste esigenze forniamo un supporto tecnico specializzato e una gamma diversificata di prodotti”.

Chi ha fondato la Chime?

“Chime S.p.A. è stata fondata da mio padre  Alberto Toscano nel 1983”.

E’ cambiato il settore conciario?  

“Il settore conciario italiano, tradizionalmente ad alto impatto ambientale, è stato uno dei pochi in grado di adattarsi con successo ai principi dell’economia circolare, trasformando scarti e risorse naturali in nuovi prodotti di alta qualità. Questo processo ha comportato l’introduzione di tecniche di concia più sostenibili, il recupero e il riciclo dei materiali, l’ottimizzazione delle risorse e l’innovazione verso nuove forme di pelle e materiali. Le aziende del settore stanno facendo della sostenibilità e dell’economia circolare un punto di forza, mantenendo la qualità e l’eccellenza che hanno reso l’Italia un leader mondiale nel settore della pelletteria e della moda di lusso e noi siamo vicino a loro per contribuire e continuare questa nuova visione sostenibile della concia”.

Come vede il polo conciario di Solofra? 

Solofra è un polo conciario di grande rilevanza. E’ uno dei più importanti centri di produzione di pelle in Italia. Il polo è conosciuto a livello internazionale, contribuendo in modo significativo all’economia locale e al settore della pelle in generale. Il distretto è caratterizzato da una forte concentrazione di aziende, che lavorano insieme a fornitori, partner tecnologici e altre realtà legate al mondo della pelle  in particolare per l’industria dell’alta moda.

A che generazione siamo in azienda?

“Siamo alla terza generazione. In azienda sono presenti i miei nipoti con ruoli diversi”.

Papà  Alberto si aspettava che la sua azienda crescesse così tanto?

“Papà Alberto l’ha fondata con grande ambizione e determinazione. Sicuramente sarebbe stato fiero ed orgoglioso dei risultati raggiunti”.

Siete distributori per Sthal.

“Dal 2017 abbiamo avviato una partnership strategica con Stahl Europe BV per la distribuzione dei prodotti chimici per il cuoio. La storia di Chime nel settore della chimica per il cuoio affonda le radici in un lungo rapporto con BASF, durato per 35 anni nelle diverse forme di collaborazione dall’agenzia alla distribuzione”.

Che cosa intende Chime per innovazione? 

“Per noi significa sviluppare prodotti e processi all’avanguardia che migliorano la qualità delle lavorazioni, riducono l’impatto ambientale e ottimizzano le risorse. L’azienda investe nella ricerca di nuove formulazioni chimiche, tecnologie produttive più efficienti e soluzioni digitali per il monitoraggio e l’ottimizzazione delle performance”.

I prodotti chimici puntano verso la sostenibilità aziendale e se sì cosa si fa realmente?  

“Il settore conciario sta vivendo una forte spinta verso la sostenibilità. L’European Green Deal, presentato dalla Commissione Europea nel dicembre 2019, stabilisce l’obiettivo di rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050. Tra le priorità principali c’è la promozione di un’economia circolare e l’adozione di pratiche industriali più sostenibili anche nel settore conciario. Le innovazioni basate su materie prime rinnovabili stanno ridisegnando i processi chimici tradizionali, si sta lavorando sullo sviluppo di polimeri bio-based derivati da fonti rinnovabili (es. amido, cellulosa modificata, polioli vegetali) per la produzione di resine, oli ingrassanti e reticolanti per la pelle, di grassi e oli vegetali bio ottenuti da scarti di lavorazione alimentare o oleochimica (come oli esausti riconvertiti) per sostituire i derivati petrolchimici oltre a  biotecnologie per il pretrattamento della pelle con impiego di enzimi naturali per sostituire trattamenti chimici aggressivi nelle fasi di depilazione e preparazione della pelle, riducendo l’impatto ambientale. L’adozione di prodotti bio-based rappresenta una concreta opportunità di innovazione e differenziazione per il settore conciario”.

E cosa  fa di reale CHIME per l’ambiente? 

“Chime adotta strategie concrete per la tutela ambientale, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso processi più efficienti,  la ricerca di soluzioni chimiche a minor impatto ambientale; Il rispetto delle normative ambientali e l’adozione di certificazioni per garantire standard elevati di sostenibilità. In particolare su questo tema nascono le nostre collaborazioni con importati istituti universitari con i quali siamo impegnati in progetti di ricerca ed inoltre collaboriamo con clienti e fornitori per promuovere pratiche più sostenibili lungo tutta la filiera”.

Il problema dell’inquinamento esiste ancora per le realtà conciarie o il problema è distorto dai media e social?

“Storicamente, il settore conciario è stato associato a un impatto ambientale significativo, dovuto principalmente all’uso di sostanze chimiche per la lavorazione delle pelli e alla gestione degli scarichi idrici, ma è stato notevolmente ridotto grazie all’innovazione e alle normative. Il settore sta facendo passi concreti verso la sostenibilità, ma spesso l’informazione mediatica si concentra sugli aspetti negativi, trascurando i progressi reali. Aziende come Chime stanno lavorando per sviluppare soluzioni chimiche a basso impatto, contribuendo a rendere la filiera più responsabile e sostenibile. L’industria conciaria ricordiamo è regolata da normative e certificazioni che ne garantiscono sostenibilità e sicurezza”.

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