HO FONDATO LA COMUNITA’ ETZ HAIM ” PER UN EBRAISMO SENZA MURA”

Intervista a Haim Fabrizio Cipriani, rabbino, scrittore, conferenziere, violinista e direttore d’orchestra professionista, fondatore della comunità ebraica Etz Haim.

Haim Fabrizio Cipriani è un rabbino, fondatore e guida di Etz Haim, la comunità per un ebraismo senza mura, che sta rivoluzionando il panorama dell’ebraismo italiano, permettendo a tutti di partecipare alle sue numerose iniziative di studio e approfondimento online in diverse città. Una comunità con un’incredibile  apertura intellettuale e umana, in quanto tutte e tutti sono benvenuti, non solo gli ebrei di qualsiasi orizzonte, ma anche i non ebrei, indipendentemente dal loro background, dall’identità di genere, dall’orientamento sessuale. Parallelamente al ministero rabbinico, Haim Cipriani svolge da sempre un’attività di violinista e direttore d’orchestra. In quest’ambito ha collaborato con i più grandi nomi della musica barocca, Jordi Savall, Marc Minkowski, William Christie, Gérard Lesne, ed è stato membro fondatore dell’ensemble italiano Europa Galante con Fabio Biondi. Ha tenuto concerti come solista e camerista nelle più importanti sale del mondo, e registrato decine di dischi fra cui molti inediti del periodo barocco (Mascitti, Evaristo Dall’Abaco e altri). Ha inoltre tenuto masterclass sul repertorio preromantico in diverse sedi in Italia e in Francia. Internazionalmente attivo come docente e conferenziere nel campo della teologia ebraica e della letteratura biblica e talmudica, in tale veste ha pubblicato diversi saggi. Ho avuto il piacere e l’onore di dialogare a lungo con Haim Fabrizio Cipriani e dunque la possibilità di chiedergli alcuni dettagli specifici che riguardano la sua progressista comunità , provando a chiarire e a capire alcune delle differenze più evidenti tra l’ Ebraismo e il  Cristianesimo. Una chiacchierata interessante , con un oratore davvero  straordinario , che mi ha arricchito molto.
Ciao Haim . Cominciamo dal principio, tu sei un importante rabbino italiano. 
Ci spieghi innanzitutto chi è un rabbino?  
Il rabbino è una guida spirituale e religiosa di una comunità ebraica, praticamente un maestro di materie ebraiche.
Esiste una sorta di gerarchia nella religione ebraica, come in quella cattolica?  
Innanzitutto ci tengo a specificare che l’ebraismo non è una religione, piuttosto una cultura fatta di storia, identità, lingua, letteratura e anche tradizioni degli ebrei appunto. E dunque, per rispondere alla tua domanda, no non esiste una gerarchia, anzi l’ebraismo è davvero una giungla. In realtà chiunque può decidere di fondare una comunità ebraica, ha la libertà di farlo ma poi non è detto che questa sia ufficialmente riconosciuta da tutti. Come anche le scuole universitarie di materie ebraiche che si frequentano per diventare rabbino hanno programmi diversi e diversi gradi di riconoscimento.
Tu sei il fondatore di una comunità ebraica Ets Haim “per un ebraismo senza mura” . Il tuo è un rabbinato di grande apertura verso tutti…
Nel gruppo Ets Haim tutti sono i benvenuti, a prescindere dal genere, orientamento sessuale, o background. Nelle comunità ebraiche classiche, ad esempio, l’omosessualità è vissuta con disagio. Io invece perseguo un ideale nel quale si può essere tutto, sempre nel rispetto degli altri. Ho molti membri di altre religioni nella mia comunità e persino ministri di altri culti religiosi che desiderano studiare seriamente l’Ebraismo. Non voglio discriminazioni di alcun tipo.
Oltre al rabbinato, sei anche un violinista, direttore d’orchestra e uno scrittore. La prima cosa che mi viene in mente di chiederti è: ma cinque minuti per il tuo privato, ce li hai?  
Ho una vita complessa ma anche organizzatissima per riuscire ad avere tempo per i miei figli,  anche se poi non è mai abbastanza. La verità è  che per me stesso ho pochissimi momenti, tipo leggere per conto mio, vedere gli amici, semplicemente fare una doccia o mangiare a orari decenti.
Cosa aggiungono o tolgono , alla tua vita, ciascuno di questi tuoi lavori e passioni? 
Tutti i miei lavori sono anche le mie passioni. Esse aggiungono un senso alla mia vita, lo studio ebraico mi permette di riflettere, la musica è una ricerca nel profondo. La mia è una vita complessa che mi toglie molte cose ma che mi permette di creare relazioni particolari, una forte condivisione di qualcosa di intimo che non ha valore. Come guida spirituale io accompagno le persone in momenti difficili della loro vita, talvolta belle. Il dono di essere al loro servizio, di entrare nella loro umanità mi rende felice. La scrittura, invece, è la risultanza del mio lavoro di insegnante, dei miei studi, una conseguenza appunto.
Qualche piccola curiosità riguardo l’Ebraismo: per voi Gesù chi è? Non il Messia cristiano, suppongo… 
Gesù è stato un maestro ebreo che insegnava agli ebrei. Era un rabbino come tanti, un mio esimio collega, un essere umano.
Quindi non credete che i Vangeli siano stati ispirati? 
L’Ebraismo considera canonica la Bibbia ebraica che corrisponde più o meno all’Antico Testamento cristiano, non il Nuovo. Ovviamente conosco, leggo e talvolta cito i Vangeli, ma non è una scrittura fondamentale della cultura ebraica.
Gli ebrei credono in una vita dopo la morte?  
L’ Ebraismo è molto razionale. Noi non consideriamo la vita come un’anticamera di qualcos’altro. Bisognerebbe vivere una vita degna di meritarne un’altra, qualora poi ci fosse davvero. Non sappiamo se esiste davvero l’anima, il corpo certamente, e dunque riteniamo vada curato in tutti i suoi aspetti, come il piacere sessuale che è una componente essenziale. In una coppia l’attività sessuale deve essere presente e se questo non avviene, può essere considerato un valido motivo di divorzio.
A proposito di matrimonio, secondo te è possibile che due persone con credi religiosi differenti, possano sposarsi?
In teoria sarebbe proibito, anche il cristianesimo lo vieterebbe. Nella pratica, però, la realtà umana è molto diversa. Esistono molte di queste unioni, la verità è che tutto è possibile se si è intelligenti, certo non si può negare che è un terreno fertile di potenziali conflitti ma c’è anche da dire che appartenere alla medesima religione, non significa avere più chance o le carte in regola affinché il matrimonio funzioni meglio. L ‘essere umano è sempre un Universo a parte, non sono mai d’accordo a mettere etichette!
Facendo ricerche sull’argomento,  ho letto che la cerimonia ebraica è assai poco romantica: una sorta di contratto tra i coniugi… 
Si, è vero. Il matrimonio ebraico è una cerimonia molto civile, un impegno fra i coniugi. Pensa che durante la cerimonia si possono stabilire tutti i dettagli possibili e immaginabili della futura convivenza, persino chi dovrà scendere l’immondizia o fare uscire il cane, per dire… tutto molto pragmatico e pratico .
Come stai vivendo questo particolare momento storico? Quello degli artisti e delle relative maestranze, è uno dei settori più penalizzati…
Assolutamente si.
Tutto è bloccato, concerti sospesi. Di fatto è veramente una catastrofe, è stato un anno molto duro per noi artisti e tutti coloro che lavorano in questo settore. Oltretutto quello che si preannuncia non sarà molto meglio perché nel migliore dei casi si parla di una lenta ripresa, a partire dall’ Estate e salvo ulteriori lockdown. Che dire? È un grandissimo dramma che non so come potrà essere risolto.
Come hai trascorso il Natale? Cosa rappresenta per voi questa festività tanto cara ai Cristiani?
Per l’ebraismo il Natale non rappresenta nulla di particolare perché è chiaramente legato alla nascita di Gesù che l’Ebraismo non ha mai riconosciuto come figura divina. Gesù fa parte della letteratura neotestatestamentaria, abbiamo un grande rispetto per l’importanza di questa figura all’interno del cristianesimo e io,  visto le mie posizioni di grande apertura, ho anche tantissimi amici cristiani, quindi negli anni sono stato spesso invitato a trascorrere questo giorno giooso con loro! Quest’anno è stato impossibile per evidenti motivi…
Dove e come ti vedi tra cinque anni? 
Viviamo un tempo di grande incertezza, e nessuno di noi può immaginare quali saranno le conseguenze e lo sviluppo dell’attuale crisi a medio termine. Quindi diciamo che spero di essere in salute e di essere ancora in grado di dare un contributo di riflessione e di bellezza con il mio insegnamento e la mia musica. Ma possiamo solo esprimere speranze, perché molte cose ci sono celate. Ho comunque imparato che talvolta guardare troppo lontano toglie la lucidità necessaria per vedere ciò che è presente. Essere domani una persona anche leggermente migliore di oggi mi pare già un programma degno e ambizioso.
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