L’EUROPA DECIDE I COLORI
Aree «rosso scuro» e stretta sui viaggi in Ue: ecco la proposta della Commissione
(Bruxelles)- La Commissione europea scoraggia tutti i viaggi “non essenziali” tra i Paesi dell’Unione europea e appoggia la proposta dei capi di Stato e di governo della scorsa settimana di istituire delle zone “rosso scuro” in aggiunta a quelle già presenti (verde, giallo, arancione e rosso) nella mappatura del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). Lo hanno reso noto i commissari Ue per la Giustizia, Didier Reynders, e per gli Affari Interni, Ylva Johansson, in conferenza stampa. Secondo la Commissione europea vanno allo stesso tempo evitate chiusure delle frontiere per assicurare il funzionamento del mercato interno.
Anticipando i risultati di una simulazione della nuova mappa del contagio, il commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders ha fatto sapere che anche alcune zone dell’Italia diventeranno ‘rosso scuro’. Si tratta di zone in cui il virus circola ad alti livelli nelle quali i tassi di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è superiore a 500 persone ogni 100mila abitanti. “Dieci-venti Paesi Ue”, ha detto Reynders, presentano zone ad alto rischio che passano nella categoria ‘rosso scuro’: tra questi ci sono ampie zone del Portogallo e della Spagna e alcuni territori in Italia, Francia, Germania e Paesi scandinavi.I Paesi verrebbero suddivisi in aree arancioni, grigie, rosse o rosso scuro. La definizione di dark red si applicherebbe a quelle aree in cui il tasso di notifica delle infezioni ogni 14 giorni è di 500 o più positivi ogni 100 mila abitanti. I dati sono basati sulla mappa del contagio in Ue realizzata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Nella lista dunque non ci sarebbe solo il nostro Paese: in tutto sono «10 o 20» le aree in cui «il virus circola a un livello molto alto».
A quanto si apprende, il bollino rosso scuro dovrebbe riguardare a oggi «ampie aree del Portogallo e della Spagna e alcuni territori in Italia, Francia, Germania e Paesi scandinavi». Stando all’ultimo aggiornamento della mappa dell’Ecdc pubblicata sul loro sito – e riferibile alle prime due settimane di gennaio -, le aree italiane coinvolte dovrebbero essere quelle del Nord-Est: Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e PA di Bolzano.er chi proviene da quelle aree, saranno previsti test prima della partenza e una quarantena all’arrivo. In ogni caso, la Commissione europea non sconsiglia solo i viaggi nelle aree ad alto rischio, ma mette in guardia dagli spostamenti in generale. Alla luce delle nuove varianti Covid, i viaggi non essenziali restano «fortemente scoraggiati finché la situazione epidemiologica non sia migliorata considerevolmente». Si pensa a rendere obbligatorio per tutti il test alla partenza, ad adottare misure più restrittive e alla compilazione obbligatoria di «un modulo digitale europeo comune per la localizzazione dei passeggeri», che «favorisca l’elaborazione rapida delle informazioni e migliori lo scambio di dati tra Stati membri».
Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’agenzia Dire le regioni rosso scuro dovrebbero essere Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano. Quesi i territori per i quali la Commissione europea propone restrizioni più severe riguardo agli spostamenti trasfrontalieri. Se la misura verrà confermata i cittadini di queste regioni dovrebbero essere sottoposti all’obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Unione Europea .La discussione è avanzata proprio nei giorni in cui in Ue si sta iniziando a discutere di passaporto vaccinale – cioè uno scambio di dati – per permettere ai cittadini vaccinati di muoversi liberamente tra i vari confini e per risollevare un minimo il turismo. L’ipotesi, benché non esclusa dalla Commissione, ha lasciato perplessi molti: sia perché non si hanno certezze sulla capacità del vaccino di frenare già i contagi, sia perché la percentuale di vaccinati è ancora troppo bassa.