IL TERMOSCANNER BRUCIA IL CERVELLO
Tra le fake news più difficili da sradicare nell’era Covid-19

L’utilizzo del termoscanner nei luoghi aperti al pubblico, rappresenta uno degli elementi fondamentali previsti dai protocolli sanitari. Tuttavia, con l’apertura delle scuole, è circolata in maniera sempre più incisiva, l’informazione secondo la quale l’utilizzo di questo strumento (nella sua versione a “pistola”) causerebbe danni cerebrali. Da qui, ovviamente, si sono scatenati i fautori del complottismo globale, sostenendo che si tratti di una manovra dei poteri occulti per rendere meno intelligenti le persone e meglio controllarle.
Cominciamo subito con il dire che si tratta di una fake news, la classica bufala alla quale ormai siamo abituati soprattutto in ambiente Social Media. Ma come è nata questa che oramai è la convinzione di sempre più persone, in particolare mamme spaventate per la salute dei propri figli? Tutto è iniziato con un video virale, in cui un medico dentista di nome José Mena Abud avverte che misurare la temperatura con un termoscanner causerebbe problematiche ai neuroni ed al sistema nervoso. Questo video è stato successivamente ripreso dal terrapiattista Dino Tinelli riproponendolo in una versione italiana.
La Food and Drug Administration statunitense chiarisce che i termometri a infrarossi non emettono radiazioni, ma si limitano a rilevare quelle emesse naturalmente dal corpo umano (non visibili ad occhio nudo) stando a distanza di qualche centimetro (annullando possibilità di contagio). Il termoscanner, quindi, è in realtà uno strumento ottico e digitale che riesce a “vedere” questi dati e li traduce in valori di temperatura, senza causare alcun tipo di danno al soggetto sottoposto a screening. Per quanto riguarda il famigerato puntatore laser (presente solo in alcuni modelli), questo viene utilizzato solo per facilitare la procedura e non ha alcun effetto “penetrante”.
