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Coronavirus, Borelli: “Oltre 10mila contagi, comprese vittime e guariti”

Sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti ha superato i diecimila

(Roma) – L’emergenza coronavirus in Italia non si arresta. Il capo della Protezione civile Borrelli parla di 280 dimessi guariti in più (1.004 nel complesso), 168 nuovi decessi, in tutto sono 631 (si tratta di persone con patologie pregresse) e 8.514 contagiati. I malati in terapia intensiva sono 877 (il 10% del numero totale dei casi). Lombardia e Veneto hanno chiesto di chiudere tutto tranne alimentari e farmacie per 15 giorni. E il governo si dice pronto a intervenire con misure più dure. Confindustria mostra però preoccupazione e chiede di non esasperare le norme. Fontana: “La zona rossa di Codogno e Lodi è l’unica zona dove l’evoluzione dell’infezione di sta invertendo”.

Intanto tutti i “12 sindaci della Lombardia mi hanno incaricato di rivolgermi al governo per chiedere un ulteriore irrigidimento delle misure”: il presidente della Lombardia Attilio Fontana, in diretta su SkyTg24, ha spiegato che si tratta di “ipotesi che presenteremo al governo” oggi. Secondo Fontana, si dovrebbero “chiudere le attività commerciali” non essenziali e “il trasporto pubblico locale e quelle attività imprenditoriali che possono essere chiuse. Bisogna “evitare ogni spostamento” ed “è vietata ogni forma di assembramento” anche all’aperto. Con queste due norme l’Italia, dal 10 marzo al 3 aprile 2020, diventa “zona protetta”: lo “stare a casa” è imperativo. Giuseppe Conte firma un nuovo dpcm che estende a tutto il territorio nazionale le forti limitazioni che l’8 marzo erano state introdotte per la Lombardia e 14 province del Nord Italia.

Si fermano così ovunque cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e nel weekend anche i centri commerciali. Garantita l’apertura di negozi di alimentari e farmacie: si può uscire di casa per fare la spesa. I bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18. Chi ha più di 37,5 di febbre deve stare a casa. E anche Fontana di Trevi off limits in esecuzione del decreto che ha esteso a tutta Italia le prescrizioni di massimo contenimento contro il coronavirus. La chiusura dei luoghi di cultura e arte anche all’aperto è stata presa per evitare assembramenti. La vasca della celebre fontana è chiusa al pubblico.

“Si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità  di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili”, chiarisca Palazzo Chigi in una nota in cui, con una serie di domande e risposte, spiega il decreto “Italia zona protetta”. Secondo la stessa nota “è consentita fare attività motoria purché non in gruppo” ed è consentito uscire di casa anche per l’acquisto non di generi alimentari ma “solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa)”.

 

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