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Coronavirus, Conte: “Scuole chiuse e blocco totale andranno avanti”

Il premier: i provvedimenti del governo per contrastare l'emergenza Coronavirus non potranno che essere prorogati alla scadenza

(Roma) – Blocco totale e chiusura delle scuole non cesseranno il 3 aprile. Come da molti previsto, i rigidi provvedimenti assunti dal governo italiano per contrastare l’emergenza coronavirus, dalla serrata delle attività commerciali escluso alimentari e farmacie alla chiusura di scuole e università, “non potranno che essere prorogati alla scadenza”. L’annuncio arriva dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista al Corriere della Sera.

“Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza“.

L’idea di “andare oltre il 3 aprile si consolida”, fa eco il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. E spiega: “Stiamo facendo un’analisi dei numeri, ciascuno per il proprio settore, cercando di capire come costruire le condizioni ancora più stringenti per evitare che le persone abbiano dei contatti. E’ triste a dirsi, ma in alcune situazioni ci sono dei contatti obbligati e li dobbiamo evitare. Poi ci sono i contatti volontari e quelli, invece, sono lasciati alla responsabilità delle persone”. Per De Micheli “evitare gli assembramenti” resta prioritario in questa fase dell’emergenza coronavirus. Rispetto al tema dei trasporti, ha continuato, “sto facendo una stretta perché mi arrivano progressivamente dai territori le analisi dei flussi dei movimenti obbligatori che devo garantire. I movimenti, invece, volontari non li dobbiamo e non li vogliamo garantire”.

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