Attualità

Quirinale, sesta fumata nera

Valanga di voti per il Presidente Mattarella nella sesta chiama di Montecitorio

(Roma)-Sesta votazione, sesta fumata nera. Si è concluso lo spoglio delle schede della votazione, dopo la quinta che ha segnato il flop di elisabetta Casellati , la presidente del Senato candidata dal centrodestra. Nella sesta votazione, invece, Sergio Mattarella ha ottenuto una valanga di voti (336), ma gli astenuti sono stati 445 e non è stato raggiunto il quorum dell’assemblea, fissato a 505. “Bisogna prendere atto della spinta del trasversale del Parlamento per Mattarella”, si ragiona nei corridoni del Pd. Domani (29 gennaio) alle 9.30 si terrà la settima votazione. Ora, dunque, è il momento delle trattative. Matteo Salvini ha incontrato il premier Mario Draghi e poi ha visto Enrico Letta, Giuseppe Conte e Matteo Salvini. “Finalmente abbiamo iniziato a parlare, abbiamo discusso in modo franco e aperto, ma siamo solo all’inizio. Questo Parlamento non può che arrivare a una larga intesa”, ha detto Letta. E Matteo Salvini ha annunciato: “A breve avremo un presidente donna in gamba”. Parole che hanno fatto subito pensare alla candidatura della direttrice del Dis Elisabetta Belloni   . Che potrebbe avere il sostegno di Conte e Meloni (“Ma appena arriva il nome di una donna ecco il fuoco di sbarramento e la misoginia italiana”, ha detto la leader di FdI). “Una presidente donna è possibile, da parte del M5S ci sarà compattezza” ha detto Conte. E Beppe Grillo si è schierato a favore con un tweet. Ma il minstro degli Esteri Luigi Di Maio è attonito per la scelta: “È indecoroso bruciare la candidatura di Belloni”. Contrari al suo nome Matteo Renzi  e Leu (“È il capo dei Servizi segreti”), oltre che Forza Italia. Alla sesta votazione Nino Di Matteo ha ottenuto 48 voti, Luigi Manconi 8, Mario Draghi e Marta Cartabia 5, Elisabetta Belloni 4,  Casini 9, Amato 3 e Casellati 2. I presenti in tutto sono stati 976 e i votanti 531. Le schede nulle sono state 4, i voti dispersi 9. Fico ha comunicato che nelle urne è stata depositata una scheda in più rispetto al numero dei votanti. Ad un Grande elettore, ha spiegato il presidente della Camera Fico, è stata consegnata per errore una scheda in più e ne ha quindi inserite due nell’urna.

Nella quinta votazione Casellati ( nome proposto dal centrodestra e osteggiato dal centrosinistra) non ha superato il quorum   (pari a 505 voti) e si è fermata a 382 preferenze, ben al di sotto dei numeri dei grandi elettori del centrodestra (453) e comunque meno di 400, la soglia fissata dalla coalizione per riproporla nella sesta votazione. Si cercano i franchi tiratori che hanno affossato il nome di Casellati: all’appello, infatti, mancano 71 voti della coalizione. Nel mirino è finita perciò Forza Italia. Pd, M5S e Leu si sono astenuti.

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