TUTTI GLI STILISTI ITALIANI DOVREBBERO UNIRSI E FAR RINASCERE IL “MADE IN ITALY”
Alviero Martini, lo stilista italiano divenuto famoso in tutto il mondo grazie all'iconica Geo Collection, fondatore del marchio 1a Classe e del brand di pelletteria ALV ( Andare Lontano Viaggiando).

La sua è la storia di un ragazzino, nato a Cuneo, che sognava di viaggiare e ci è riuscito. Alviero Martini non è solo il famoso stilista poliedrico che tutti noi conosciamo, ma un artista a 360 gradi, curioso ed eclettico, che ha sperimentato molto prima di scrivere la sua storia come protagonista della moda Made in Italy. La sua iconica Geo Collection infatti, nata quasi per caso, lo ha portato al successo internazionale con la fondazione del marchio 1a Classe, e oggi con ALV ( Andare Lontano Viaggiando), il suo ultimo brand di pelletteria. Uno stile unico, originale e inconfondibile, quello di Alviero Martini, del quale sentiremo ancora e a lungo parlare. In questa intervista, ripercorriamo la sua incredibile storia, accogliamo qualche suo amaro sfogo e ci lasciamo coinvolgere dalla sua energia vitale, assai contagiosa. Siete pronti a partire con Alviero Martini?
Ha dichiarato che, prima di diventare il famoso stilista internazionale Alviero Martini, anche lei ha avuto qualche porta sbattuta in faccia…
Beh, molti erano semplici “no”, a volte dovuti a divergenze, ma è vero che diversi hanno “chiuso” la porta prima ancora che spiegassi loro il mio progetto. E allora, semplicemente, bussavo ad un’altra porta! Fa parte della gavetta!
È vero che suo padre la voleva contadino?
Certo. Papà Lorenzo aveva una piccola stalla e del terreno e quale ambizione maggiore di avere il suo primo figlio maschio nel suo “terreno”? Ma io non ero proprio fatto per questa professione, quindi ostacoli, discussioni e boicottaggi. Tuttavia, ero determinato a seguire i miei vari istinti artistici e, dopo qualche malumore, ho iniziato a praticare vari lavori inerenti alle mie aspettative.
Infatti lei ha avuto svariate parentesi artistiche: è stato persino un attore. Quando ha capito, invece, che voleva diventare uno stilista?
A 14 anni lavoravo in una sartoria, dove ho imparato le basi del mestiere, ma sapevo che volevo sperimentare ancora prima di cimentarmi nello stilismo, e guarda caso, tutti quegli esperimenti, erano propedeutici a ciò che avrei fatto in seguito. Si, anche l’esperienza di attore, per 5 anni ( ho debuttato con Gassman) mi ha formato molto per la comunicazione, così come il cinema o la pubblicità. Erano esperienze che raccoglievo con entusiasmo e mettevo in un cassetto.
Le sue borse, l’iconica Geo Collection, sono fra le più famose e conosciute al mondo, probabilmente anche tra le più contraffatte. Cosa le rende uniche e originali?
L’uovo di colombo! Ovvero la semplicità del concetto: il viaggio. E poi, sin da bambini, dietro la nostra maestra, campeggiava una carta geografica, e quindi l’avevamo impressa nella mente: persino la Columbia University ha svolto un symposium su questo argomento deducendo le stesse cose, Nella carta riconosciamo la nostra provenienza, le etnie, i viaggi realizzati o sognati, insomma è la nostra identità.
Il suo grande successo, però, lo ha ottenuto prima all’estero. In Italia, la sua collezione era rifiutata perché considerata “stravagante”, incredibile…
Beh, si sa che noi italiani ci inchiniamo ai nomi conosciuti e famosi, almeno una volta era cosi, mentre in America, dove ho lanciato la linea, erano proprio alla ricerca di nuovi talenti, ed è da New York che è partita la mia carriera. Per quattro anni in America, Asia, Singapore, ho aperto la mia prima boutique addirittura Honolulu e poi nel 94, l’italia mi ha scoperto! Nemo tronato in Patria! ( ride, ndr)
Nel suo lavoro, se dovesse dare
delle percentuali al talento, al buongusto e alla fortuna, quali sarebbero?
Talento 100%, determinazione, volontà e umiltà anche loro al 100%, il buongusto va da se e la fortuna, per quanto mi riguarda, si chiama energia!
Lei ha fatto tanta gavetta e ha creduto nei suoi sogni. Quali consigli darebbe ai neo stilisti che si affacciano nel mondo della Moda?
Direi loro di non scoraggiarsi mai, se non succede oggi, ma ci credi, succederà domani o dopodomani, ma accadrà. Se credi in te stesso (non in modo maniacale, quello è narcisismo), gli altri finiranno per credere in te, per apprezzare il tuo talento.

Il Made in Italy, soprattutto nel mondo della Moda, è ancora sinonimo di buongusto e qualità, secondo lei?
Il made in Italy è, per antonomasia, eleganza, buon gusto, stile. Peccato che sia stato “svenduto”, massacrato, ed abbia ceduto il posto a catene straniere che non vendono moda, ma prodotti copiati a 19,99 Euro… la gente, in preda al panico della crisi, ha pensato che quella fosse “moda”, ed ha abdicato per prodotti scadenti. E’ una tristezza per chi come me e tanti altri hanno vissuto la filiera del Made in Italy, apprezzato più all’estero che in Italia.
Si è mai ispirato a qualche stilista italiano o straniero?
No, il mio stile è così singolare che viene spontaneo. Per contro, molti si sono ispirati/copiato le mie nuove creazioni. Tuttavia, sono per una moda coesa, e vorrei tanto che tutti gli stilisti uniti, coordinassero la rinascita del Made in Italy. Ma in Italia vige l’individualismo a sfavore del corporativismo, come quelloquello attuato in Francia o in America…
Ha dichiarato che se si grida all’Universo con determinazione, poi questi ci invia ciò che fortemente vogliamo. A lei è successo, nella sua Vita?
Certo, l’Universo è abbondante e, se sei connesso, ma soprattutto se segui con serietà i tuoi sogni, questi si realizzano. Da anni studio, leggo e pratico la fisica quantistica, che agli albori dei secoli pareva una cosa per matti… poi finalmente l’anno decretata scienza, e finalmente se ne può parlare e trasmettere energia!
Cosa ne pensa dei social media? Li utilizza o li demonizza?
Li uso, ovviamente, ma detesto lo spreco che se ne fa, o la parte negativa, dove si perde tempo a dare notizie false, insultare, o mettere in rete,da parte di alcuni influencer, prodotti dei quali non sanno neanche la provenienza, tantomrno la qualità.
Quali sono i suoi futuri progetti?
Andare Lontano Viaggiando, con nuovi progetti, ma anche Amare La vita, che è il mio claim per le opere benefiche che si devono fare a favore dell’ambiente e delle persone meno fortunate di noi. Io sono testimonial di Care & Share, una associazione che si occupa di infanzia abbandonata in India. Da 20 anni mi reco ogni Natale (non gli ultimi ovviamente) per portare i proventi raccolti e incontrare i bambini, per loro faccio persino Babbo Natale, con grande divertimento e un impagabile soddisfazione nel vederli sorridere.
Una delle sue più grandi passioni è proprio viaggiare. Come ha vissuto il particolare momento storico nel quale spostarsi, è stato difficile se non impossibile?
L’ho vissuto con la consapevolezza che dovevo trasformare la mia frenetica vita di viaggi in “sosta” meditativa, prudenziale, seguendo tutti i tanti, alcuni assurdi, dpcm. Certo che appena ho potuto, ho preso “il volo” ed oggi, che si stanno allentando le restrizioni, progetto nuove destinazioni!
Una piccola curiosità personale: ma lo stilista Alviero Martini, chi lo veste?
Lo veste ogni cosa, anche non mia, che appartenga al mio gusto, o al buon gusto, e, perché no, che sia anche un po’ divertente.
Alviero, e se le chiedessi di farsi una domanda e darsi pure una risposta?
BehBeh, la domanda sarebbe: “Alviero, ma tu sogni ancora?”
E la risposta: “Si, ma di giorno, perchè chi sogna di giorno conosce molte più cose di chi si limita a farlo soltanto la notte!”