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Delitto di Senago, perchè tanta violenza?

Il delitto di Senago resterà per molto tempo nella nostra mente. L'uccisione di una donna insieme al suo piccolo è un evento terribile. A parlane la psicologa Laura Sabia.

Il delitto di Senago. Due morti. Giulia Tramontano e Thiago. Giulia è in attesa di un bambino, al settimo mese di gestazione per lei e il suo bimbo arriva una morte violenta per mano di Alessandro Impagliatiello, compagno della donna e padre del bambino.

Parliamo di questo assurdo gesto con la psicologa e psicoterapeuta Laura Pia Sabia.

Dottoressa come si inquadra questo doppio omicidio?
Come un atto mostruoso.  Se ci siamo abituati ai femminicidi, per la nostra società non è accettabile la morte violenta di una donna che porta in grembo un bimbo.

La donna in attesa nelle nostre comunità è colei che porta la vita, qualcosa di sacro che non può essere violato.

Come si inquadra psicologicamente l’omicida?
Mi colpisce che di lui si sappiano poche cose. Non c’è un profilo definito della persona, di sicuro quello che ha fatto ci racconta un problema mentale mai affrontato.

Nello specifico?
Non si può fare una diagnosi solo con le notizie che abbiamo dai media. Quello che si evince è la difficoltà di questa persona di controllare i propri impulsi, è presente una severa disregolazione emotiva.  Nella sua deposizione si dichiara sotto stress e con un senso di frustrazione; questi sono risultati la motivazione del suo comportamento.

L’incapacità di gestire queste difficoltà lo ha portato a compiere un gesto atroce.

Come si può arrivare a tanto? Non era più semplice lasciarsi?
Nella nostra società si registra sempre di più questa difficoltà a reggere situazioni emotive difficili, l’individuo crolla di fronte a realtà diverse da quelle che si aspetta come la nascita di un figlio, la gestione di una famiglia, il dover tralasciare aspetti di sé per la cura dell’altro.

In una situazione come questa dove l’uomo è chiamato a misurarsi con la realtà dei fatti, la nascita di un secondo figlio, quest’ultimo non riesce a prendere posizione e responsabilità, né tantomeno a vivere la vergona sociale di aver messo su una altra situazione sentimentale. La personalità di quest’uomo si disintegra compiendo l’unico gesto per lui ” salvifico ” : uccidere la compagna.

Un crimine efferato che in un solo istante fa scomparire compagna e figlio.

 

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