Approfondimenti

IL SUD DELLA DECRESCITA FELICE

Le Pillole della Rusolo : Le riflessioni dell' Avvocato Maria Rusolo

“Io credo nel popolo italiano. E’ un popolo laborioso, che non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”.

“Le proporzioni del dramma sanitario e ambientale nel capoluogo ionico (Taranto), a partire dagli anni 90, erano evidenti sia alla popolazione che ai medici che constatavano un amento di malattie da mesotelioma, leucemie, patologie tumorali e malattie della tiroide. Nonostante vi fossero segnali preoccupanti dal punto di vista sanitario, collegati alla grave situazione di inquinamento ambientale, le istituzioni si dimostravano immobili e latitanti”, scrive Angelo Bonelli nel suo libro “Goodmorning diossina ” , che ricostruisce la vicenda Taranto.

La vicenda dell’Ilva , l’acciaieria più grande d’Europa si perde nella nebbia del passato e di una classe dirigente che ha sempre mostrato scarsa attenzione per un certo modo di fare industrializzazione nel Sud del nostro paese. Fu fortemente voluta negli anni ’60, e da quel  momento in poi tutti pur sapendo quanto accadeva e quali problemi si legavano a quella realtà hanno fatto spallucce o finta di niente. Si creavano  le basi per una ricchezza illusoria, se si pensa a quanto accaduto in tema di danni ambientali ed alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie.Si creavano i presupposti per creare nel Sud una colonia di voti a cui attingere nel caso  di campagne elettorali; si creava una visione per la quale ttra il lavoro e la morte, il primo in qualche modo fosse più importante.

Le prime inchieste risalgono agli anni ’80 , ma come sempre è la magistratura con la sua scure ad intervenire solo nel 2012, la politica ancora una volta se ne lava le mani. E quello che sta accadendo in questi giorni è l’immagine plastica di una classe dirigente, che per capriccio ed incompetenza gioca sulla pelle di 20.000 famiglie, e gioca con la vita di un intera comunità e di un territorio.Sono convinta che molti credono che la soluzione migliore sia lo smantellamento, ma come sempre offrono una risposta populista e semplificata,piuttosto che analizzare le questioni nella loro assoluta complessità.

Qualcuno ha detto che nel mio essere a favore del lavoro compiuto dall’ex ministro Calenda, io non tenga conto della vita dei lavoratori, si sbagliano, e sono lontanissimi dalla verità dei fatti. Il lavoro realizzato rispetto a quella realtà in questi anni ed arenatosi sulle scale dell’ultima campagna elettorale, era ed è il migliore compromesso possibile, e compito della Politica è quello di cercare soluzioni che tengano dentro tutti gli aspetti di una vicenda, assumendone la piena responsabilità. Aver sottoscritto un accordo che consentisse investimenti importanti in tema di bonifiche, aver consentito la salvaguardia dei posti di lavoro rimane l’unica scelta attuata in coscienza. un accordo che consentiva miliardi di euro di investimenti  in un Sud agonizzante, sempre più solo,abbandonato e privo di speranze, che lo Svimez ci descrive con una durezza impressionante, non può essere buttato ne cestino per preservare gli equilibri di un Governo, nato da un accordo di Palazzo, e più preoccupato di perdere qualche voto alle prossime elezioni regionali che alla crescita ed allo sviluppo del nostro paese.

Si muore  di lavoro, ma si muore anche senza lavoro, e la decrescita felice è una boutade gettata su di un tavolo che allontanerà ancora di più le giovani intelligenze del nostro Mezzogiorno. Nessuno si ferma a pensare che si gestisce la macchina amministrativa lo si deve fare, coscienti  che si agisce per un interesse molto più alto del piccolo orto da coltivare per la sopravvivenza di qualche “poltrona”. Ci sono delle vite in ballo, c’è il benessere delle persone, c’è la necessità di impellente di creare un orizzonte, di creare investimenti vitali, che ci facciano uscire dal pantano del qualunquismo, della retorica, e mi si perdoni, della cieca ed ottusa stupidità. Il futuro non deve essere un miraggio, ma una aspettativa da costruire giorno dopo giorno, con sensibilità, umanità e coscienza.

“Le cose pi importanti per essere felici in questa vita sono qualcosa da fare qualcosa da amare e qualcosa in cui sperare”.

(Avv Maria Rusolo autrice di questa rubrica)

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