Arte & Cultura

Marta Lock

Di Antonio Vistocco
 

Dopo anni di lavoro impiegatizio decide di lasciare la sua città per fare animazione nei villaggi turistici all’estero, e grazie a quel lavoro trascorre mesi a Djerba, in Messico e a Cuba, paesi dei quali scrive nei suoi romanzi. Per un concatenamento di casualità la vita la porta a Milano dove ha inizialmente proseguito con un lavoro impiegatizio, fino al giorno in cui ha scritto il suo primo romanzo Notte Tunisina.
Da quel momento in poi la sua vita è cambiata: la prima parte del suo percorso ha vissuto, fatto molte esperienze, è entrata in contatto con culture straniere, ha immagazzinato emozioni e sentimenti, assorbendo tutto come una spugna. Nella seconda fase ha iniziato a liberare tutto ciò che aveva dentro, attraverso la scrittura. Nel 2011 è stato pubblicato il romanzo d’esordio Notte Tunisina. Poco dopo ha aperto il suo profilo Facebook nel quale ha iniziato a pubblicare degli aforismi quotidiani che ha chiamato Pensieri della sera, e che le hanno permesso, lentamente di essere apprezza dai suoi lettori e non solo. L’abbiamo intervistata per voi lettori, facendoci scoprire ancora di più le sue sensazioni, il suo mondo.

Come nasce la sua passione per la scrittura?
Il mio grande amore per la scrittura è figlio della mia passione per la lettura, sono stata divoratrice di libri molto prima di immaginare di diventare scrittrice. E non ho nessun genere letterario . Sono passata da Orwell, Wilde, Golding e gli autori del Teatro dell’ Assurdo inglese, ai classici moderni statunitensi come Hemingway, Fitzgerald, solo per citarne i più noti – e la grande letteratura sudamericana, per finire ai generi più leggeri, i cosiddetti lit senza tralasciare i testi new age. Probabilmente dovevo acquisire quanta più conoscenza la mia mente riuscisse a interiorizzare per maturare inconsapevolmente, passo dopo passo, libro dopo libro, un genere tutto mio, uno stile che mi avrebbe caratterizzata ma che ancora non era pronto a manifestarsi. Fino al 2010, anno che ha segnato il giro di boa della mia esistenza, quando finalmente la spinta a scrivere era diventata così forte da non poter rimanere inascoltata. E in effetti si è poi aperta una diga di emozioni, di parole, di personaggi, di storie da raccontare e situazioni su cui interrogarsi che hanno accompagnato il mio cammino artistico da quel momento in avanti. Ho pubblicato cinque romanzi, Notte Tunisina attualmente non reperibile perchè in fase di riedizione, Quell’ anno a Cuba, Ritrovarsi a Parigi vincitore di tre premi letterali, Miami Diares che ha ricevuto due premi letterali, La sabbia del Messico, poi il mio primo saggio, Ricomincia da te e ancora l’aforisma quotidiano, il pensiero della sera, che pubblico sia sul mio profilo Faceboock che sul mio sito www.martalock.net e che è diventato un appuntamento fisso per moltissimi lettori, una rubrica di successo l’Attimo Fuggente, sempre sul mio sito e anche al Premio alla Cultura che mi ha conferito nel 2015 il comitato di Galatone Arte, riconoscimento che mai e poi mai mi sarei aspettata di ricevere.
Ci parla del progetto “Centro medico Turati” per i terremotati?
Molto volentieri. Nel 2015 ho pubblicato il libro “Pensieri per l’Arte” una raccolta di parole e immagini in cui ho associato 150 dei miei aforismi ad altrettanti quadri di pittori contemporanei emergenti, con l’intento di dare visibilità agli artisti che, normalmente essendo legati ad ambienti specifici non hanno la possibilità di arrivare al grande pubblico. Ne è nata una collezione quasi magica dove i dipinti completano le frasi e viceversa, quasi un libro delle domande da aprire a caso prima di addormentarsi e ricevere lo spunto di riflessione per la notte. Quando poi si è verificato il gravissimo terremoto nelle zone d’Italia in cui sono nata e cresciuta – sono umbra, di Terni e Marche e Abruzzo sono talmente vicine che erano appuntamenti fissi nelle scampagnate e nei week end e delle gite fuori porta – non potevo non fare qualcosa. Nel mese di dicembre il libro è stato protagonista della cena di Natale annuale del Lions Club di Milano Brera, durante la quale sono stati raccolti circa 800 euro – i 10 euro a copia sono stati interamente devoluti , e ora , dopo la terza devastante scossa, Sofia Zafiropoulou , una donna straordinaria che stimo tantissimo, titolare del Centro Medico Turati nonchè presidentessa della Comunità Ellenica Milanese, ha avuto l’idea di promuovere una nuova raccolta fondi alla quale ho aderito con enorme piacere mettendo a disposizione, per incentivare le persone a donare anche solo 10 euro portandosi a casa un libro che fa bene all’anima, tutte le copie che avevo di scorta. All’ iniziativa ha partecipato con grande entusiasmo un altro grande uomo, Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confedilizia, che ha acquistato oltre 100 copie di Pensieri per L’Arte per donarlo alle sedi delle Associazioni Provinciali. Grazie a lui e alla generosità di tanti clienti e medici del Centro Turati, abbiamo già raccolto circa 2000 euro, cosa di cui io e Sofia siamo felicissime… e ancora non è finità. Una volta conclusa la raccolta daremo i contributi direttamente al sindaco di Amatrice, questo è il Comune a cui abbiamo deciso di dare gli aiuti.
A quale dei suoi libri è più legata?
Sembra una risposta banale ma in realtà sono legata a tutti perchè in ognuno c’è un personaggio che in qualche modo mi somiglia, o mi somigliava in una fase precedente della mia vita. Addirittura in alcuni romanzi ce n’è più di uno di personaggio che mi somiglia, anche se poi da una mia caratteristica o sensazione, ho costruito un carattere, un episodio o un modo di sentire che ha preso una sua identità diversa dalla mia. Per esempio in Notte Tunisina c’è la me che ha sentito l’esigenza di uscire dai confini della realtà di provincia, in cui sono nata e vissuta, per conoscere ciò che c’era fuori, con la meraviglia della scoperta di un mondo completamente differente, quello djerbino, in Quell’anno a Cuba c’è la Marta che doveva ancora mitigare le intemperanze e l’impulsività caratteriale e quella che ha amato con tutta l’anima la meravigliosa isola caraibica, con i suoi colori, la gente, la musica, il ballo; in Ritrovarsi a Parigi c’è la nipote che ha avuto sempre un legame fortissimo con il nonno, legame che arricchisce e insegna, e la consapevolezza di dover andare oltre i pregiudizi che spesso regolano ancora oggi le relazioni interpersonali; in Miami Diares c’è la me che sa che il cadere è solo la fase precedente al rialzarsi, che bisogna sempre trovare una soluzione anzichè soffermarsi sul problema e che crede che un cambiamento in apparenza negativo, ne generi a catena altri che ci conducono verso un punto di evoluzione fondamentale per la nostra esistenza; ne la Sabbia del Messico c’è la donna che sa di che sa di dover trovare dentro se stessa la forza e che se non sceglie di guardare in faccia il dolore di una ferita , non potrà mai fare quel passo in avanti nella consapevolezza che le permetterà di lasciarselo alle spalle e rinascere. E’ infine Ricomincia da te che è tutto questo e molto di più, un percorso di crescita emotiva, un guardare le cose con positività perchè in fondo non sono che la vita, tra alti e bassi, tra cose positive e altre meno, comunque fanno di noi le persone che siamo, edificano la nostra personalità e ci rendono consapevoli e migliori, perchè è solo attraverso l’esperienza, anche negativa che cresciamo e maturiamo.
Adesso invece a cosa sta lavorando?
In questo periodo sono in piena programmazione del lancio del mio sesto romanzo, Dimenticando Santorini, edito da Talos Edizioni. Il 15 marzo avrà luogo la prima presentazione nazionale presso il palazzo delle Associazioni di Milano di in Via Duccio Boninsegna, con il patrocinio del Comune di Milano e della Comunità Ellenica Milanese, per cui ringrazio di nuovo l’adorabile Sofia Zafiropoulou per aver proposto al consiglio direttivo di inserire il mio romanzo nella programmazione culturale dell’ Associazione. Il libro effettivamente è una celebrazione della magica isola di Cicladi ma è anche molto di più, è una storia che parla di destino, a volte avverso, a volte dispettoso e altre ancora molto più saggio e lungimirante di quanto chi è coinvolto possa immaginare; parla di rapporti familiari complicati e difficoltosi che a volte sono una zavorra e altre invece spunto per andare avanti o ricominciare, racconta di quanto spesso le persone rinuncino a un sogno e quanto, altrettanto frequentemente, decidono poi, improvvisamente, di volerlo realizzare e, a seguito di quella scelta, si sblocchino dei canali energetici in precedenza fermi; parla di amori intensi che sopravvivono nonostante il tempo e la distanza e di altri tiepidi che non riescono a scaldarsi nonostante la costante presenza. Dimenticando Santorini è un romanzo pieno di vita, di emozioni, di vicissitudini che ognuno di noi può trovarsi a vivere, prima o poi. Questo libro avrà la prefazione di Massimo Pedroni – che ringrazio con tutto il cuore per le belle parole nei confronti miei e della storia narrata -, autore radiotelevisivo, scrittore, critico letterario ed ex consigliere del Teatro Argentino di Roma, la copertina realizzata in esclusiva per il libro dalla bravissima Katia Malizia, anche lei romana. Dopo Milano inizierà il tour in giro per l’Italia: il 24 marzo sarò nella capitale nella bellissima nuova sede della Confedilizia, di cui ringrazio il presidente Giorgio Spaziani Testa, per volermi ospite nel programma culturale della sua Associazione, poi seguirà Terni, data da confermare ma probabilmente sarà l’8 di aprile, poi Bologna, Trieste, Pescara, e molte altre località ancora da concordare.
Come ama trascorrere il suo tempo Libero?
Adoro camminare, faccio lunghissime passeggiate però in città, nella mia Milano, il mio posto quello che ho scelto dopo aver girovagato in lungo e in largo per il mondo, l’unico luogo che è riuscito a tenermi legata a sè per sedici lunghi anni. E poi la pittura, l’arte, l’architettura. Per quanto riguarda la pittura poi non solo recensisco le grandi mostre istituzionali e le piccole gallerie Milanese per Ok Arte, ma cerco anche di promuovere e dare visibilità agli artisti organizzando collettive in luoghi dove normalmente le persone non si aspettano di incontrare l’arte. Viviamo in un’epoca in cui non è più possibile essere settoriali, restare abbarbicati nelle proprie posizioni classiche – le mostre solo nelle gallerie , le presentazioni letterarie solo nelle librerie, la musica classica nei teatri – tutto è decontestualizzato e sconfina in luoghi e situazioni diverse grazie alle quali si può arrivare a un pubblico più ampio, diffondendo di fatto la conoscenza di una cultura che molto spesso non viene insegnata nelle scuole, a meno che non si seguano indirizzi specifici, a chi potrebbe innamorarsene a prima vista.
In futuro cosa vorrebbe realizzare?
Sicuramente uno dei sogni nel cassetto , che è pronto a saltare fuori quando il momento sarà giusto e si creeranno in modo fluido e naturale le condizioni, è quello di vedere sul grande schermo uo dei miei romanzi. Sarebbe meraviglioso sedermi sulla poltrona del cinema e guardare le immagini che io ho descritto, i personaggi a cui io ho dato vita. Mi piacerebbe anche trovare un partner dolciario che voglia produrre una linea di cioccolatini con dentro i miei aforismi, visto quanto sono seguiti e quanto alla gente piacciono: sarebbe bello poterli leggere anche mentre si sta deliziando il palato. E infine mi piacerebbe essere tradotta all’estero, in tante lingue, obiettivo che ancora non sono riuscita a raggiungere.., per adesso.
Tre cose della sua vita a cui non rinuncerebbe mai?
Le emozioni, irrinunciabili, essenziali, quelle senza cui la vita non è nulla; la positività che mi contraddistingue da sempre e che mi permette di vedere il lato positivo anche davanti agli ostacoli; e la terza la capacità di sognare, sempre, ogni giorno, perchè e grazie ai sogni che trovo linfa vitale ed energia per volerli realizzare. E’ così che è partita la mia carriera di scrittrice ed è cosi che è continuata ad andare avanti portandomi dove sono ora.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio