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Addio Bice Biagi, giornalista e scrittrice figlia di Enzo

Da sempre in prima linea in tema di libertà di stampa e diritti delle donne, tra i fondatori, con il padre Enzo, dell'associazione Articolo 21

(Milano)-Tra i fondatori, con il padre Enzo, dell’associazione Articolo 21. La notizia della sua morte arriva proprio dall’associazione alla quale Bice Biagi contribuiva nel ruolo di garante. Ha sempre avuto come impegno la difesa dei diritti delle donne e come baluardo di riferimento la Costituzione. Donna forte, ironica e franca, la giornalista è sempre stata accanto al padre nella lotta contro l’editto bulgaro di Berlusconi che si abbatté su di lui, Luttazzi e Santoro nell’aprile 2002, quando era alla Rai. Bice Biagi è stata testimone dei profondi cambiamenti del mondo e della società da protagonista, raccontandoli. La giornalista, ha diretto nel corso della sua carriera, Insieme, Intimità e Novella 2000, ed è stata vicedirettrice di Oggi.

Bice Biagi, “giornalista e scrittrice, amica e garante di Articolo 21 – si legge nella nota dell’associazione, – originaria di Bologna, 75 anni, si è spenta a Milano. I funerali si terranno sabato 18 marzo a Pianaccio, dove, per suo volere, sarà sepolta accanto ai suoi cari”.

“Forte e volitiva, ironica e franca, Bice è sempre stata accanto al padre nella lotta contro l’editto bulgaro di Berlusconi che si abbattè su di lui, Luttazzi e Santoro il 18 aprile 2002, quando era alla Rai. Ha sempre avuto come impegno la difesa dei diritti delle donne e come baluardo di riferimento la Costituzione”, aggiunge Articolo 21.”All’epoca dei primi movimenti studenteschi era iscritta alla Facoltà di Lettere alla Statale di Milano ed era già molto attiva nel sostenere battaglie di libertà. Dall’attentato di Piazza Fontana fino alla rivoluzione culturale del ’68 e agli anni 70 Bice Biagi è stata testimone dei profondi cambiamenti del mondo e della società da protagonista, raccontandoli. Una perdita dolorosa, un vuoto incolmabile come quello lasciato da Enzo, tra i fondatori insieme a Bice di Articolo 21 (nel 2002, ndr)“, si legge a conclusione della nota dell’associazione.

«Ho imparato da mio padre che, a rendere “davvero libera” una donna, era soprattutto il lavoro. Su tale principio ho basato la mia attività di giornalista e quella personale» diceva di sé. Era nata a Bologna, nel 1948, si è spenta questa a Milano.

 

 

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