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Auguri alla regina Elisabetta II, oggi compie 94 anni

A solo ventisei anni fu incoronata nell’abbazia di Westminster. 115 anni dopo l’incoronazione della regina Vittoria, una donna tornò a salire sul trono di Gran Bretagna

(Londra)- Novantaquattro anni fa nacque a Londra la protagonista di un’intensa epoca della storia del Regno Unito. Quando di ritorno dal Kenya, richiamata a casa dalla morte di suo padre, i britannici cominciarono a conoscere la loro Regina, furono incantati dalla sua bellezza, dalla sua giovinezza, dalla regalità del suo portamento e dalla semplicità dei suoi gesti.

La sua vita ebbe inizio il 21 aprile 1926 al n. 17 di Bruton Street, nel quartiere londinese di Mayfair, una zona centrale così chiamata per l’antica Fiera che nei mesi di maggio qui si teneva dal 1686. A solo ventisei anni fu incoronata nell’abbazia di Westminster. 115 anni dopo l’incoronazione della regina Vittoria, una donna tornò a salire sul trono di Gran Bretagna, con un nome, Elisabetta, portato per prima dalla famosa figlia di Enrico VIII, che aveva regnato circa quattro secoli prima.

Dopo solo otto mesi rimase sola con le sue balie, perché la giovane duchessa di York, obbligata dai doveri imperiali, partì per un viaggio di Stato in Australia e Nuova Zelanda: sei mesi per una traversata per mare di 50.000 chilometri. Salparono da Portsmouth il 6 gennaio del 1927 salutati dal re e dalla regina a Victoria Station. «Ho provato un grande dispiacere alla partenza», scriverà la regina a sua madre. «Elisabetta era così dolce quando giocava con i bottoni dell’uniforme di “Bertie” che mi ha commossa».

Soprannominata «Lilibeth», la giovane principessa era educata a casa con la supervisione di sua madre. Adorava i cani e i cavalli. L’allora cancelliere dello scacchiere, Winston Churchill, così la descrisse quando aveva due anni: «Che carattere…ha un’aria di autorità e riflessività stupefacente per una bambina». La famiglia reale aveva deciso che Elisabetta non avrebbe dovuto essere allevata nel lusso, il suo corredo fu confezionato a mano con materiali di qualità e ricamato personalmente dalle sue nonne e da sua mamma. Di prezioso, sin da piccola, portava una collana donata da suo nonno, che ogni compleanno le regalava due perle, e un braccialetto d’argento, dono dei genitori.

La principessa studiò matematica, geografia e storia, le vennero insegnate alcune lingue moderne tra cui il francese, che avrà modo di utilizzare nelle sue visite in Canada e Francia. Prendeva lezioni di danza, canto, arte e non veniva fatto mancare dello svago: dalle visite istruttive alla Zecca Reale, alla Torre di Londra o all’Osservatorio di Greenwich, alle lezioni di nuoto in piscina, alle gite in metropolitana o autobus per Londra, alle ricreazioni negli Hamilton Gardens della City di Westminster. Tanti pomeriggi dedicati alla lettura.

Chi si occupava a tempo pieno delle sue giornate era Marion Crawford, la governante, che Margaret, sua sorella, soprannominò «Crawfie» e sarebbe rimasta a palazzo sino alla vigilia delle nozze di Elisabetta con Filippo. «Lilibeth era ordinatissima, aveva un forte autocontrollo, anche se un caratterino più spiccato della sorella Margaret. Con lei trascorreva le sue ore giocando felicemente e con grande allegria», scrisse la Crawford anni dopo nel libro The Little Princesses, il racconto dei suoi giorni trascorsi con loro.

Fu una pubblicazione che nel 1950 le permise di guadagnare 85.000 ma le costò il bando dalla famiglia reale. Il libro fu vendutissimo, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, ma la reazione della regina Elisabetta furiosa: «Non possiamo che pensare che l’ultima e la più fidata tra le nostre governanti, sia andata fuori di testa. Aveva promesso per iscritto che non avrebbe mai pubblicato nulla». Nessuno dei reali avrebbe più parlato con lei e quando finì i suoi giorni a Hawkhill House, una casa di cura di Aberdeen non c’era nessuna corona funebre a nome della regina Elisabetta II, della regina Madre o della principessa Margaret.

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