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Coronavirus, Gentiloni: “Possibili prime dosi di vaccino in Europa a gennaio”

Sul Recovery Plan Gentiloni dice, intervistato da Lucia Annunziata: "Generalmente assorbiamo il 40% delle risorse europee, qui c'è problema in più: c'è rischio che risorse vengano ritirate in caso di ritardi. Sarà una grande sfida"

(Bruxelles)- “L’Ue ha prenotato da sei case farmaceutiche 6 milioni di dosi. Tra queste ce ne sono 3 che sono nella fase più avanzata. A gennaio è possibile che si comincino ad avere in Europa le prime dose di vaccini. E arriveranno contemporaneamente a tutti i paesi europei. Il negoziato è stato fatto per tutti dalla commissione. E questo garantisce parità nella distribuzione”. Lo ha detto il commissario Ue agli affari economici, Paolo Gentiloni intervistato da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai3. “Se ci sono un milione di dosi, in italia ne arriveranno 135 mila, in Germania un quota x e così via”.

“E’ una delle cose che l’Ue ha chiesto con maggiore forza in questi mesi, cioè cerchiamo di tirare fuori non soltanto le priorità ma anche soluzioni organizzative che consentano di assorbire queste risorse”. Così il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ai microfoni di ‘Mezz’ora in più’, su Rai3, a proposito della governance a cui sta pensando l’esecutivo per il Recovery plan che darà accesso ai 209 miliardi di fondi europei. “L’Italia ha il 30% del blocco del Recovery Fund – aggiunge -. Come assorbire queste risorse in poco tempo sarà una sfida affascinante”, dunque “che il governo si stia cimentando in questa sfida lo trovo molto giusto”. “Non vorrei apparire irriguardoso verso l’Italia, ma non mi sembra in cima all’agenda della Commissione europea l’eventuale rimpasto di governo”. Così il commissario europeo agli Affari economici. “Abbiamo avuto esperienze positive di commissariamenti che hanno funzionato, in qualche caso affidati a sindaci per problemi locali. E’ il governo che deve decidere, di solito assorbiamo il 40% delle risorse europee: in questo caso c’è un problema in più, se si ritarda nei piani e non si raggiungono obiettivi nei tempi stabiliti c’è il rischio che la commissione interrompa le erogazioni”, ha detto Gentiloni, intervistato da Lucia Annunziata. “Il problema – prosegue – non riguarda le persone che lo faranno ma riuscire a semplificare procedure. Dello schema di governo non so nulla”.

“Penso che questo veto di Polonia e Ungheria su bilancio e Recovery Fund riusciremo a superarlo: hanno bisogno di queste risorse, sono tra i paesi più colpiti da questa pandemia. Una rottura? Non penso che si arriverà a questo”. Così Paolo Gentiloni. “I debiti non si cancellano, non in Europa, lo ha chiarito bene la presidente Lagarde. non è questo il punto: dobbiamo impedire che il fatto di avere alto debito limiti la capacità di risposta a questa crisi, penso che questo sia avvenuto, sarebbe stato errore micidiale” il contrario ma “altrettanto grave sarebbe ignorare la questione del debito nel medio periodo, è una sfida che un paese come l’italia non può dimenticare”. Così il commissario Ue agli affari Economici. Oggi, ha aggiunto “nessuno ha problemi di sostenibilità del debito, abbiamo tassi di interesse bassissimi ma non è detto che questa situazione si prolunghi per sempre. la risposta non è cancellare il debito ma lavorare per rendere compatibili le nostre regole comuni”. “Un ministro con super deleghe? Ho una certa esperienza, per spacchettamenti o nuovi ministeri occorre tempo in Italia. Penso sia per antonomasia una scelta che appartiene a governo e Presidente del Consiglio. L’importante è che si creino condizioni, con opportune modifiche organizzative e legislative, per semplificare alcuni processi decisionali”, ha detto il commissario europeo agli Affari Economici.

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