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È morto l’icona del calcio inglese Jack Charlton

Aveva 85 anni, gli era stato diagnosticato un linfoma e soffriva di demenza. Grande difensore, è stato anche ct dell’Irlanda

(Londra)- Il calcio britannico è in lutto: è morto a 85 anni Jack Charlton, fratello di Bobby e vincitore della Coppa del Mondo con l’Inghilterra nel 1966. All’ex difensore del Leeds era stato diagnosticato un linfoma nell’ultimo anno e soffriva anche di demenza. Uno dei personaggi più famosi del calcio inglese, in carriera è stato anche commissario tecnico della Repubblica d’Irlanda, che ha guidato ai Mondiali di Italia 90 e a quelli di Usa 94, ma anche agli Europei in Franca del 1998. L’annuncio della morte è stato dato dalla famiglia. «Jack è morto in pace venerdì 10 luglio all’età di 85 anni. Era a casa in Northumberland, con al fianco la sua famiglia», si legge.

Nato nel 1935 ad Ashington, Charlton è stato un difensore centrale di altissimo livello. Da calciatore ha legato la sua carriera al Leeds United, con cui dal 1952 al 1973 ha giocato 629 partite segnando 70 gol. Ha vestito per 35 volte la maglia dell’Inghilterra, segnando 6 reti. Da allenatore ha guidato anche Sheffield Wednesday, Middlesbrough e Newcastle. Nel suo palmares oltre al titolo Mondiale con l’Inghilterra nel 1966, anche un terzo posto agli Europei del 1968 mentre con il Leeds ha vinto un campionato inglese nel 1969, una Coppa d’Inghilterra, una Coppa di Lega, una Charity Shield e 2 volte la Coppa delle Fiere.

Come calciatore Jack Charlton, fratello maggiore di Bobby, spese l’intera carriera nel Leeds, club in cui giocò per 21 anni collezionando 773 presenze fino al ritiro avvenuto nel 1973 e vincendo il campionato nel 1969 e la FA Cup nel 1972. Nel 1967 venne nominato ‘calciatore dell’anno’ in Inghilterra. Molti però lo ricordano anche come allenatore, per ciò che ha fatto da ct dell’Irlanda. Alla guida dei verdi centrò la qualificazione agli Europei del 1988 e poi raggiunse lo storico traguardo dei quarti di finale ai Mondiali di Italia ’90 dove fu sconfitto dagli azzurri. Per tutto questo, e per la sua simpatia, a Dublino venne soprannominato ‘Saint Jack’. Con un tweet la federcalcio d’Irlanda lo ricorda oggi come “l’uomo che ha cambiato per sempre il nostro calcio”.

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