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Gregoretti, rinviata al 20 novembre l’udienza a carico di Salvini

Di Maio e Lamorgese saranno ascoltati il 4 dicembre. L'ex ministro dell'Interno, accusato di sequestro di persona e abuso di ufficio, presente al Palazzo di giustizia: "Soddisfatto, non ho agito da solo. Per me Conte e ministri sono innocenti come me". Conte: "Andrò dal giudice, ci mancherebbe"

(Catania)- E’ stata rinviata al prossimo 20 novembre, al carcere di Bicocca di Catania, l’udienza preliminare a carico dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e abuso di ufficio. Lo ha deciso il gup, Nunzio Sarpietro, alla fine della Camera di Consiglio durata più di un’ora. Saranno subito sentiti il premier Giuseppe Conte e gli ex ministri Toninelli e Trenta, il 4 dicembre sarà la volta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Si tratta, spiega uno degli avvocati delle parti civili, di un “approfondimento istruttorio”. Il Gup ha così accolto le richieste delle parti.

L’udienza riguarda la richiesta di rinvio a giudizio di Salvini per la gestione dello sbarco dei 131 a bordo della nave Gregoretti nel luglio 2019. In aula per l’ex ministro, che non ha rilasciato dichiarazioni entrando al Palazzo di Giustizia, era presente l’avvocato Giulia Bongiorno, mentre per l’accusa il sostituto procuratore Andrea Bonomo. In aula presente anche l’avvocato Massimo Ferrante, che rappresenta quattro delle parti lese individuate nel procedimento: una coppia di nigeriani e i loro due figli di 10 e 6 anni, che sono stati fatti sbarcare dopo meno di 24 ore dalla nave della Guardia costiera. La Procura di Catania ha nuovamente richiesto, come aveva fatto nella prima fase del procedimento, l’archiviazione. La difesa ha chiesto la sentenza di non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste. “Tornerò in questa splendida città, ma non da solo. A differenza di altri non cambio faccia e giudizio se sono al governo o all’opposizione. Credevo e credo che tutelare i confini dell’Italia fosse un dovere”. ha commentato Salvini lasciando Palazzo di giustizia. Il suo legale, l’avvocato Bongiorno, è uscita su una sedia a rotelle per l’infortunio subito in aula, annunciando una interrogazione parlamentare sullo stato dell’edilizia giudiziaria in Italia.

Salvini: “Soddisfatto, non ho agito da solo” “Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l’ho fatto da solo. Era parte di una procedura” ha poi aggiunto Salvini in conferenza stampa a Catania. “‘Adesso sarà qualcun altro a dover dire quello che ha fatto” ha continuato, aggiungendo: “Secondo me, il giudice potrebbe sentire anche altri”, oltre al premier e ai ministri convocati a novembre. E’ stato un processo politico? “No, non credo che sia un processo politico. Ho trovato nel giudice una persona libera e autorevole” ha detto, “devo dire che la giustizia italiana è comunque una giustizia che funziona”.

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