Morto filosofo e politico Aldo Masullo
Docente emerito nella Federico II di Napoli, fu parlamentare

(Napoli)- E’ morto a 97 anni Aldo Masullo. Il filosofo e politico, che aveva festeggiato il compleanno da poco, era nato ad Avellino nel 1923. Due anni fa, nel giugno del 2018, era stato insignito della cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli, nel corso di una cerimonia al Maschio Angioino. Attualmente era professore emerito di Filosofia Morale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Masullo è stato deputato e senatore oltre che parlamentare europeo.
Si era laureato in filosofia con una tesi di filosofia del diritto e poi in giurisprudenza, allievo di Antonio Aliotta e Cleto Carbonara. Dopo aver esercitato la professione di avvocato penalista tra il 1947 e il 1951, nel 1955 era diventato libero docente di filosofia teoretica, e professore ordinario dal 1967, sempre alla Federico II.
Gli interessi epistemologici e etici della sua ricerca convergono in una complessa e originale prospettiva antropologica di segno «fenomenopatico». Motivi centrali ne sono l’intersoggettività, il tempo, la «paticità», ossia la condizione dimciò che è «patico» (dalla radice greca path-, da cui «pathos», emozione, sentimento). Tra i suoi molti libri «Struttura soggetto prassi» (Libreria scientifica editrice, 1962), «Il senso del fondamento» (Libreria scientifica editrice, 1967), «Fichte: l’intersoggettività e l’originario» (Guida editori, 1986), «Filosofie del soggetto e diritto del senso» (Marietti, 1990), «Il tempo e la grazia. Per un’etica attiva della salvezza» (Donzelli, 1995), «Paticità e indifferenza” (Il Nuovo Melangolo, 2003), «La libertà e le occasioni» (Jaca Book, 2011). L’intensa attività di studioso e di docente non gli ha impedito di essere presente nel dibattito politico e nell’azione civile, in particolare tra gli anni 70 e 90, con frequenti interventi polemici sulla stampa nazionale e durante l’attività di parlamentare. l’esercizio dell’opposizione critica nelle istituzioni elettive come deputato e senatore del Pci e poi Pds-Ds.
Per la sua attività di studioso era stato insignito della medaglia d’oro del ministero per la Pubblica Istruzione. Due anni fa il sindaco di Napoli Luigi De Magistris lo aveva insignito della cittadinanza onoraria, e ora lo ricorda per il suo «altissimo profilo etico, di profondo rigore intellettuale, un faro per tanti, un solidissimo punto di riferimento della cultura partenopea».