JAMES DEAN NASCEVA 90 ANNI FA
Il "bello e dannato" del cinema era nato l'8 febbraio del 1931 ed è morto prematuramente, in un incidente stradale, nel 1955.
(Los Angeles)- James Dean è un’icona del cinema mondiale seppur la sua breve carriera da attore professionista si riassuma in soli tre film: “Il Gigante”, “Gioventù Bruciata” e “La valle dell’Eden”. Nato l’8 febbraio del 1931, è morto a soli 24 anni nel 1955. La sua morte prematura, in un incidente stradale, e l’interpretazione in “Gioventù Bruciata” l’hanno consacrato come icona della gioventù statunitense degli anni ’50 e come figura del “bello e dannato” per eccellenza.
James Dean è stato il primo attore ad aver ottenuto una candidatura postuma al premio Oscar per “La Valle dell’Eden”, oltre a ricevere il Golden Globe, sempre postumo, per il miglior attore nel 1956. È stato una delle uniche cinque persone a essere candidate come miglior attore per il suo primo ruolo e la sola persona candidata due volte postuma agli Oscar. La seconda candidatura arrivò per il film “Il Gigante” . L’American Film Institute ha inoltre inserito James Dean al 18esimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. In “La Valle dell’Eden”, gran parte delle scene dell’attore furono improvvisate, come il ballo nei campi di fagioli o la posizione fetale che assume sul treno dopo aver cercato la madre in una città vicina.
L’improvvisazione più famosa di Dean in “La Valle dell’Eden” è quella in cui il padre di Cal, interpretato da Raymond Massey, dopo il fallimento economico della propria azienda rifiuta il dono di 5000 dollari da parte del figlio. Il copione prevedeva la fuga dell’attore dal padre, mentre Dean istintivamente si voltò verso Massey e, piangendo, lo abbracciò. Kazan apprezzò la scena e la reazione sorpresa di Massey, e decise di inserirla nel film. In “Gioventù Bruciata“, invece, la maglietta bianca con la giacca rossa indossate da James Dean divennero una sorta di manifesto della moda giovanile, imitato ancora oggi. Ma sull’attore sono tante le curiosità, sia dentro che fuori dal set, che hanno contribuito a farlo entrare ancor di più nel mito. A partire dagli inizi della carriera quando, conosciuto come “Jimmy”, Dean comparve in uno spot televisivo per la Pepsi-Cola seguito da una parte come rimpiazzo nel ruolo di stunt tester nel gioco televisivo “Beat the Clock”.
Bellissimo e mai con indosso gli occhiali, in realtà James Dean era molto miope e non riusciva a leggere nulla senza le lenti. Il suo libro preferito era invece “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. L’attore era molto legato alla madre che, a 3 anni, lo iscrisse a lezione di tip tap e gli insegnò a suonare il violino. La donna morì però quando il bambino aveva 9 anni e Dean andò a vivere nella fattoria degli zii in Indiana. Con il padre, invece, sembra non avesse un buon rapporto. Elizabeth Taylor, con la quale recitò ne “Il Gigante”, pare avesse regalato a Dean un gatto di nome Marcus. La stessa attrice avrebbe inoltre rivelato al giornalista Kevin Sessums che l’attore gli aveva raccontato di aver subito molestie sessuali da un pastore metodista all’età di 11 anni.
Nel corso della sua breve carriera James Dean recitò anche con Ronald Reagan che non apprezzava la recitazione spontanea del collega. L’idolo di Dean invece era Marlon Brando, con il quale secondo alcuni avrebbe avuto anche una relazione clandestina. Nel libro “James Dean: Tomorrow Never Comes”, scritto da Darwin Porter e Daforth Principe si legge che il primo incontro tra Dean e Marlon Brando avvenne nel 1949, quando il ragazzo aveva appena 18 anni e Brando era reduce dal successo di “Un tram che si chiama desiderio”. Stando al libro, che avrebbe raccolto testimonianze di amici e conoscenti vicini ai due attori, la frequentazione andò avanti fino alla morte di Dean.
In realtà James Dean ebbe anche una fidanzata italiana, l’attrice Anna Maria Pierangeli, conosciuta mentre lei stava girando “Il calice d’argento”. La coppia sembra volesse convolare a nozze, ma la madre della ragazza si oppose perché l’attore non era cattolico. James Dean amava suonare i bonghi, apprezzava la musica tribale africana e afro-cubana, la classica, in particolare Igor Stravinsky, il jazz blues e il pop. La sua canzone preferita era “When Your Lover Has Gone” di Billie Holiday e il suo album preferito era “Songs for Young Lovers” di Frank Sinatra. Quando morì, Dean era alla guida della sua Porsche 550 Spyder, soprannominata “Piccola Bastarda“. In auto con lui c’era anche il meccanico Rolf Wütherich quando la macchina di Donald Turnupseed gli tagliò la strada. Poco prima dell’incidente l’attore era stato multato per eccesso di velocità. Qualche mese prima della morte, James Dean aveva girato un video sulla sicurezza stradale, nel luglio del 1955, con l’ultima frase risultata poi profetica: “Siate prudenti nella guida. La vita che salvate potrebbe essere la mia”