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È MORTO FRANCO MARINI EX PRESIDENTE DEL SENATO

Aveva 87 anni. La notizia data su Twitter dall'amico Castagnetti: "Uomo integro e forte"

(Roma)- È morto a causa del Covid Franco Marini, politico e sindacalista. Aveva 87 anni. Fu segretario generale della Cisl, poi presidente del Senato e ministro del Lavoro, segretario del Partito popolare italiano ed europarlamentare.A inizio gennaio era risultato  positivo al coronavirus  ed era stato ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti. La notizia della scomparsa è stata data con un tweet da Pierluigi Castagnetti che ha ricordato l’amico come “uomo integro, forte e fedele a un grande ideale: la libertà come presupposto della democrazia e della giustizia. Quella vera”.Nato a San Pio delle Camere, minuscolo comune della provincia dell’Aquila, Marini è stato segretario generale della Cisl, presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo.

Nella sua vita sindacato e politica sono sempre andati di pari passo. Prima la Cisl e la Democrazia Cristiana, poi il Partito Popolare, quindi la Margherita e ancora il Partito democratico. Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006, fu scelto come candidato alla presidenza del Senato, sfidante dell’altro candidato espresso dalla Casa delle Libertà, il senatore a vita Giulio Andreotti. Il 29 aprile 2006, con 165 voti, Marini divenne presidente del Senato della Repubblica Italiana, e nel suo discorso di insediamento volle richiamare i suoi colleghi all’unità dichiarando: “sarò il presidente di tutti voi con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e per quelle dell’opposizione come deve essere in una vera democrazia bipolare, che io credo di aver modestamente contribuito, anche con il mio apporto, a realizzare nel nostro Paese.”

Il 21 febbraio del 2007, dopo le dimissioni del governo guidato da Romano Prodi, era stato indicato come possibile nuovo Presidente del Consiglio di un eventuale governo tecnico. Tuttavia, pochi giorni dopo il governo Prodi si ripresentò alle camere incassando nuovamente la fiducia. Il 30 gennaio 2008 dopo la caduta del governo Prodi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferì un mandato esplorativo per formare un governo, Marini accettò ma dopo quattro giorni rimise l’incarico nelle mani del Capo dello Stato. Marini partecipò alla fondazione del Partito Democratico e fu il principale referente della corrente de “I Popolari”, di matrice democristiana e cristiano sociale. Alle elezioni primarie del 2009 sostenne la candidatura di Dario Franceschini. A inizio gennaio era stato ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti per Covid-19, per poi essere dimesso a fine mese   con “completa guarigione del quadro respiratorio e discrete condizioni generali del paziente”.

Su Twitter gli rende omaggio il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: “La politica come passione e organizzazione, il mondo del lavoro la sua bussola, il calore nei rapporti umani. Ci mancherà Franco Marini. Ha accompagnato i cattolici democratici nel nuovo secolo”. “Ci ha lasciato uno dei grandi protagonisti del sindacato e della politica degli ultimi 40 anni. Uno degli artefici della nascita dell’Ulivo e del centrosinistra, quando con coraggio impedì che il PPI scivolasse a destra. Io perdo un Maestro, un Padre, un Amico”. Così in una nota il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Si unisce al cordoglio anche il leader di Italia viva Matteo Renzi: “Ciao Franco”. Lo ricorda commossa anche l’ex ministra Teresa Bellanova: “Se n’è andato stanotte Franco Marini, sindacalista e politico di spessore, già presidente del Senato e Ministro del lavoro. Una notizia che lascia davvero una grande tristezza. Un abbraccio forte alla sua famiglia e ai suoi cari”.

 

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