ESCLUSIVE

Lineapelle 2023 – Nuove sfide, stile, strategie di mercato, artigianalità, innovazione green

La nostra intervista esclusiva con Fulvia Bacchi Ceo di Lineapelle e direttore Unic

Dottoressa Fulvia Bacchi ritorna Lineapelle a Milano. L’attesa rassegna fieristica di settore si arricchisce ogni anno di novità. Può indicarci qualche particolare di quest’anno e su cosa si punta?

“Il grande impegno della macchina organizzativa che sostiene Lineapelle si indirizza da sempre in più direzioni con l’obiettivo di soddisfare le richieste che arrivano dagli attori della filiera in modo che la fiera sia la migliore vetrina per valorizzare il loro lavoro. In questo contesto si collocano gli elementi di novità e gli eventi che proponiamo e che renderanno anche questa nuova edizione di Lineapelle innovativa e in grado di coinvolgere diverse sensibilità. Tra questi: incontri per spiegare come la filiera è impegnata ad attuare pratiche eco-sostenibili, focus sul tema della sicurezza sul lavoro, sfilate di abbigliamento e accessori in pelle, presentazioni delle nuove tendenze moda.  Ospiteremo poi una originale mostra sulla presenza di calzature in pelle nella storia del cinema e uno spazio apposito della fiera sarà dedicato a illustrare il valore della lavorazione artigianale della pelle.  In fiera saranno presenti anche studenti delle più prestigiose scuole di moda del mondo che presenteranno nuove proposte nell’ideazione di prodotti in pelle. Inoltre, per celebrare i 130 anni dalla pubblicazione del primo numero, datata agosto 1893, la testata di settore La Conceria allestirà in fiera la propria redazione entrando nel cuore della filiera della quale è diventata la voce più autorevole. Tutto questo e tanto altro a Lineapelle, che punta ad essere occasione per affascinare, oltre agli addetti ai lavori, un pubblico più ampio e trasversale”.

 

Il settore è in fermento per la conquista dei mercati in ambito internazionale. C’è qualche nuova area e Paese che guarda con maggiore interesse il settore conciario?

“Le tendenze del mercato registrate sin qui evidenziano dei cambiamenti significativi. Lineapelle si svolge nel contesto di una congiuntura complessa, che ribadisce lo stato di rallentamento della produzione e dell’export riscontrato nei primi mesi del 2023. La Francia conferma il ruolo di primo Paese di destinazione per le esportazioni della pelle italiana (che valgono il 70% del valore della sua produzione), seguita da Romania, Spagna, Stati Uniti, Cina e Portogallo. Pur in uno scenario che segna nuove dinamiche l’interesse degli operatori per la produzione conciaria italiana resta massimo”.

Già da qualche anno dottoressa Bacchi, Lineapelle sta sperimentando una rete di settore che coinvolge tutto il mondo fashion in cui si alternano i vari appuntamenti. Mi riferisco per esempio anche Micam, Mipel ed altri che, oltre a Lineapelle accendono Milano di occasioni nel mese di settembre. La vetrina dell’intera filiera pelle dedicata a calzatura, pelletteria, abbigliamento, ma anche macchinari per industria conciaria, collezioni e accessorio moda e bijou può significare una marcia in più per il business? Per la prima volta UNIC-Concerie Italiane, Assomac, Assopellettieri e Assocalzaturifici si sono incontrati il 14 settembre a Milano presso Spazio Lineapelle per delineare un percorso della filiera pelle e del Made in Italy, lei cosa ne pensa?

“Il tema della sinergia è oggi centrale, per la filiera della pelle come per altre realtà. Dal punto di vista organizzativo la concomitanza di eventi dedicati alle diverse aree della filiera può agevolare gli operatori e rendere i singoli eventi di maggiore appeal, proprio perché ognuno di questi illustra spaccati diversi del comparto che considerati nel complesso, danno indicazioni precise sul suo andamento globale, in termini di tendenze del mercato e dei suoi player. Fare rete e pianificare insieme programmi e strategie trova uno sbocco naturale anche nel condividere occasioni di riflessione, proprio come l’evento sul “Valore della filiera italiana della pelle”, che si inserisce tra gli strumenti utili a fare emergere criticità e opportunità per il comparto. Per questo lo abbiamo sostenuto e crediamo che siano da ripetere esperienze simili che si traducono, inoltre, anche in preziose occasioni di comunicazione, un altro ambito che riteniamo strategico per aprirci ad una platea sempre più vasta e consapevole di pubblico”.

Il green della sostenibilità e l’innovazione (nonostante eventi bellici e inflazionistici dell’ultimo periodo) sono elementi che sempre più vengono imposti sui mercati e dai grandi brand, come reagisce il settore conciario e le aziende dei distretti italiani?

“Impegno nella gestione delle politiche ambientali e innovazione sono tra i punti di forza dell’industria conciaria italiana. Le concerie italiane sono state apripista della sostenibilità, dove investono in media tra il 4 e il 10% ogni anno e questo ne fa leader mondiali, nonché fornitori affidabili. Le nostre aziende vogliono consolidare questa loro leadership e stanno continuando a investire, capaci non solo di assecondare i trend di un mercato sempre più rigoroso nelle sue richieste per la eco-compatibilità, ma anche di anticiparne le tendenze. A questo si associa la reale capacità delle nostre concerie di innovare, sia in temini di qualità del prodotto che in termini di contenuto-moda, grazie al lavoro di ricerca e innovazione che la concia italiana promuove. Lineapelle ne è una dimostrazione: l’appeal della fiera dipende in gran parte proprio dalle concerie italiane che ad ogni edizione portano in fiera, elementi di innovazione in grado ogni volta di contribuire al valore e al successo dell’evento”.

Infine, dottoressa Bacchi si sente di dire qualcosa ai distretti conciari di Solofra, Arzignano e Santa Croce sull’Arno che sono i principali protagonisti italiani del settore pelle e moda?

“I distretti conciari italiani, con le loro specificità e grazie alla loro unicità, sono il cuore meraviglioso della nostra industria, che pur pienamente protagonista del mercato globale, trova proprio nei suoi distretti una radice autentica e insostituibile. Credo che i nostri distretti conciari vadano preservati proprio per i valori che rappresentano, dalla tradizione nella lavorazione artigianale alla creatività, dalla sensibilità verso l’ambiente alla capacità di innovazione: si tratta di valori che sono espressione del più ampio saper fare che contribuisce al fascino del made in Italy. L’auspicio è che Lineapelle possa premiare, ancora una volta, lo sforzo e le idee che le concerie dei nostri distretti porteranno in fiera dove hanno tutti i numeri per confermarsi protagoniste dell’evento”.

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