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Passione Musica

La nostra intervista esclusiva con la musicista Giovanna Famulari

Giovanna Famulari,  artista triestina eclettica  Il suo studio comprende il pianoforte, il violoncello, che diverrà la sua anima, il canto e recitazione. Difficile è tracciare un curriculum vitae, viste le molteplici e importanti collaborazioni, da Ron a Tosca, Luca Barbarossa, Mimmo Locasciulli,  (solo per citare pochi nomi). Abbiamo fatto due chiacchiere con lei  , per farci raccontare la sua vita di ogni giorno,  non solo professionale ma anche privata .

Come nasce la tua passione per la musica?

“Grazie alla mia famiglia. Mio padre era appassionato di musica classica e a 9 anni conoscevo già tutte le sinfonie di Beethoven a memoria. All’ epoca c’erano i vinili, 33 e 45 giri: io avevo il mio giradischi e li consumavo, letteralmente. Un giorno proprio mio padre arrivò a casa con un disco che ha cambiato per sempre la mia percezione della musica: era “The Rolling Stone”. Da lì ho cominciato a capire che esistevano molto generi musicali diversi e più avanti, grazie agli amici del liceo, ho scoperto i cantautori, De Andrè, De Gregori, Tenco… Qualche anno più tardi sono entrata al conservatorio dove gli anni di studio e di confronto con i miei compagni e i miei maestri mi hanno formata come musicista”.

Ci racconti invece la passione per i due strumenti da te suonati il pianoforte e il violoncello?

“Ho iniziato lo studio del pianoforte privatamente… avevo 9 anni, mi ero appassionata allo strumento e ricordo ancora l’attesa del regalo che i miei genitori mi fecero per permettermi di studiare seriamente, un pianoforte a muro! L’ho avuto fino al diploma. Ricordo ancora l’odore del legno e della vernice, che emozione!  Da lì sono entrata alle scuole medie interne al conservatorio iniziando così il mio percorso. Grazie alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuta nella mia scelta di diventare musicista, ho iniziato anche lo studio del violoncello…  Per poter entrare nella classe di violoncello ho fatto l’ascoltante per ben due anni: andavo a lezione e ascoltavo gli altri allievi suonare, cosa che con il senno di poi trovo sia stata utilissima”.

C’è un punto di riferimento che ha ispirato il tuo percorso di musicista?

“Il mio riferimento è stata proprio la musica in quanto tale, in tutte le sue forme. Da questo punto di vista mi sento senza patria, un’apolide della musica.  Vengo continuamente ispirata e stimolata da musica e musicisti di diverse estrazioni e linguaggi: amo suonare insieme a musicisti noti o meno noti , cantanti, strumentisti… Se poi mi chiede se ho amato un musicista più di un altro, posso dire che miei modelli inarrivabili sono il grande maestro Mstislav Rostropovich per il violoncello e la straordinaria Martha Argerich per il pianoforte. Sono stati però i moltissimi altri che ho incontrato nella mia vita ad avermi lasciato tanto dal punto di vista musicale e umano”.

Tre cose nella tua vita a cui non puoi rinunciare?

“Le mie figlie 

La musica 

La libertà”.

A quale progetto lavorativo sei più legata?

“Sono molto legata a tutti i progetti a cui partecipo perché ogni volta che intraprendo un nuovo lavoro lascio in quello che faccio un pezzetto di me, della mia musica e quindi della mia vita”.

 

Come ami trascorrere il tuo tempo libero?

 “Amo camminare al mare o in montagna, mi piace correre, vedere documentari scientifici: probabilmente, se non avessi fatto la musicista avrei fatto l’atleta o la biologa… Fondamentalmente però per me la musica è ogni cosa: lavoro e hobby, croce e delizia. Non l’abbandono mai, neanche quando sono in vacanza. Impossibile trascurarla, fa parte di me, totalmente”. 

Invece quali sono le tue passioni oltre la musica? 

“È una domanda che mi faccio spesso e che faccio ad amiche musiciste o a colleghi. La risposta è quasi sempre la stessa: la musica, ovvio”.

 

Progetto futuro da realizzare?

“Sono moltissime le cose che ho da finalizzare e allora mi limito a citare quelle che ho già realizzato e che andranno in tournée questa primavera e estate. Attualmente sono al lavoro con Tosca, artista con cui collaboro da 12 anni: abbiamo appena ripreso il concerto ‘STO CORE MIO, dedicato al grandissimo Roberto Murolo e con lei saremo in tournée in Italia e all’estero.Sarò ancora in scena con IL DUCE DELINQUENTE, spettacolo tratto dal libro di Aldo Cazzullo IL CAPOBANDA, impegnata con violoncello pianoforte e voce, al fianco di Moni Ovadia e Aldo Cazzullo.Sta poi per partire un nuovo lavoro, GLI OCCHIALI DI SHOSTACOVICH, dedicato al grande compositore Dmtrji Shostakovich, testo e la regia di Valerio Cappelli.E ancora, ho in programma diversi concerti con Michele Gazich cantautore e poeta che amo molto e con cui collaboro da diversi anni; con Canio Loguercio, anche lui cantautore e poeta con cui abbiamo appena inciso un nuovo lavoro che porteremo in tounée in italia. C’è poi un progetto tutto al femminile, 3D, con la cantante e jazzista Letizia Gambi.Con Chiara Raggi abbiamo invece debuttato il mese scorso con L’ALTRA TERESA, tratto dal  bellissimo libro di Dacia Maraini MEMORIE DI UNA LADRA e messo in scena con la regia di Moni Ovadia e le musiche di Sergio Cammariere. E per finire proprio con Cammariere, il 14 aprile esce il suo nuovo lavoro discografico nel quale sono coinvolta in due brani”.

C’è un brano che adori di più interpretare?

“Tutto il repertorio che mi capita di eseguire. Mi piace moltissimo fare mio ogni brano, viverlo, interpretarlo. Se, invece, intende quale brano mi piacerebbe di più interpretare, be’, allora direi tutta la letteratura classica che per varie ragioni non sono mai riuscita a eseguire. La mia radice è lì e provo per la musica classica un amore, una passione e un rispetto assoluti”.

Se non avessi intrapreso questo percorso professionale oggi chi saresti?

“A questa domanda non so proprio rispondere. Credo che siamo ciò che l’ambiente, la famiglia, gli incontri, le attitudini creano. Probabilmente sarei la stessa persona che sono oggi e farei la stessa cosa… Anche se forse mi sarebbe piaciuto fare la scienziata, la biologa, chissà…”

 

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