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PROMETHEUS

di Myriam Pulvirenti

Energia, rock, poesia, musica, azioni ed eventi per salvare le vite dei bambini africani. La musica, grazie all’unione tra Italia Solidale e giovani artisti, diventa il migliore strumento per risvegliare la sensibilità delle persone sulle difficoltà dei Paesi del Terzo Mondo.

Mercoledì 23 novembre si è svolto alla Locanda Blues di Roma l’evento “La musica a sostegno per la salvezza dei bambini”, organizzato dall’associazione Italia Solidale in collaborazione con alcuni gruppi musicali, tra cui i PROMETHEUS, Eliam e altri artisti, uniti insieme per dare vita alla vita, grazie ai progetti e alle missioni che la onlus organizza nei Paesi poveri del mondo. Rock per il sociale, la musica come veicolo per muovere il cuore delle persone, con l’obiettivo di aiutare chi vive in difficoltà, avvicinando e informando la gente per coinvolgerla in progetti come adozioni dei bambini, volontariato nelle missioni, per costruire una rete di relazioni per migliorare la vita delle persone più svantaggiate.
All’evento hanno partecipato gli organizzatori, ovvero due volontarie di Italia Solidale, Eleonora Barboni e Grazia Giannini, che hanno presentato le attività della onlus, e numerosi artisti che hanno animato la serata, i PROMETHEUS, Eliam, Michele Fraboni, Stefano Biancolillo, che si sono esibiti sul palco della Locanda Blues con le loro canzoni, offrendo il loro talento a servizio di questa importante iniziativa. La serata è stata presentata da Prisca Civitenga di Dimensione Suono Roma.

 
Italia Solidale, fondata da Padre Angelo Benolli, è un movimento universale di “persone per le persone”, oltre 2.000.000, costituito da tre volontariati: i “volontari laici di Italia Solidale”, che hanno assunto per primi questa nuova cutura; i “volontari laici e missionari del sud del mondo”, appartenenti a 20 tra Congregazioni e Diocesi in 101 collaborazioni in Africa, Sud America ed India, che, formati sulla nuova cultura di vita si occupano delle necessità dei bambini, delle famiglie e delle comunità locali, sostenute attraverso i “prestiti solidali”, fino alla sviluppo delle proprie vocazioni laiche e sacerdotali; i “volontari donatori”, oltre 20.000, che partecipano con l’adozione a distanza a questa globalizzazione della solidarietà universale in un comune impegno di cultura e missione con gli altri due volontariati.
«Sono volontaria da diversi anni in questa associazione, Italia Solidale Onlus, che si occupa di adozioni a distanza ma non soltanto – dichiara Eleonora Barboni – infatti questo evento è stato creato da una donatrice, che ha salvato la vita di un bambino in Africa, che, in contatto con i ragazzi che suonano oggi in questo gruppo, i PROMETHEUS, ha voluto portare una testimonianza di quello che stiamo facendo come onlus nel Sud del mondo. Collaboriamo con circa 125 missioni tra Africa, India e Sud America e questo evento è stato creato per salvare la vita di tanti bambini e anche le loro famiglie, attraverso questa cultura che parte proprio dall’inconscio, per scoprire le forze primarie di ogni persona, di ogni bambino, entrando nelle varie situazioni di ogni individuo».
Un impegno verso lo sviluppo della persona nella sua totalità, per aiutarla non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto umano, spirituale, emotivo e culturale, attraverso la presenza costante sul campo dei volontari di Italia Solidale.
«Il lavoro che stiamo facendo – continua Eleonora – è portare questa esperienza in Italia, ai donatori italiani che stanno sostenendo la vita di tanti bambini nelle nostre missioni e poter dare un’esperienza che parta dall’inconscio per arrivare fino alla missione. Attraverso un contributo di 25 euro al mese si può salvare la vita di un bambino e molto di più, anche la comunità di cui fa parte. Questi soldi arrivano direttamente alle famiglie, che cominciano delle piccole attività generatrici di reddito, che in 5 o 6 anni al massimo permette loro di raggiungere la sussistenza, per poi poter passare questa esperienza ad altre famiglie e questo diventa un circolo di amore, anche attraverso la comunicazione con il donatore, che sostiene la vita del bambino pure attraverso la relazione».
L’obiettivo dell’iniziativa è aiutare le persone del Sud del mondo, testimoniando l’amore e la carità, informando la gente, non si tratta di una raccolta fondi, ma di un evento per coinvolgere altre persone a sostenere i poveri del mondo. «L’espressione della musica è importantissima – afferma Grazia Giannini, volontaria di Italia Solidale e ideatrice dell’evento – soprattutto quando la musica è positiva e rispecchia la vita, l’amore. Io ho coinvolto questi miei amici che hanno voluto mettere a disposizione questo spazio perché credono nella vita e nell’amore. Io penso che sia molto importante invitare le persone stasera a salvare la vita dei bambini. Io sono una donatrice volontaria, ho voluto fare un atto di amore, salvando la vita di un bambino, adottandolo. L’idea dell’evento mi è venuta perché conosco bene il cantante, Claudio Germanò, e i musicisti, quello che scrivono, ho sentito che loro lo fanno perché amano esprimersi e amano la vita, scrivono per la vita, quindi ho proposto loro di salvare vite, inventando un evento».
I protagonisti della serata sono stati gli artisti, che con le loro bellissime voci e la loro splendida musica hanno dato vita ad uno spettacolo appassionante, con delle performances coinvolgenti, ognuno con il suo stile. Si sono esibiti i PROMETHEUS, una nuova poetry rock band, fondata da Claudio Germanò e Gabriele Siracusa, che propone brani inediti di genere rock poetico, ispirato ai Doors e ai Pink Floyd, con uno sguardo verso il pop odierno. I PROMETHEUS sono formati da Claudio Germanò, voce, Gabriele Siracusa alle tastiere, Stefano Calì alla chitarra elettrica, Francesco Paoletti al basso elettrico e Fabrizio Antonelli alla batteria. «PROMETHEUS è un nome che è nato in questi ultimi giorni» – dichiara Claudio Germanò, voce e fondatore della band – «è stata l’evoluzione di un percorso compiuto da me e Gabriele Siracusa. Con questo nome volevamo dare un senso alle nostre musiche, alle poesie che stanno diventando canzoni, è stata una idea di Gabriele, da un brano di Beethoven, “Le Creature di Prometeo”, ho ascoltato il brano e mi ha emozionato.
Poi sono andato a vedere chi era Prometeo nella mitologia greca e mi è piaciuto molto questo personaggio, che prende il fuoco a Zeus per darlo agli uomini e credo che le nostre musiche si sposino bene a Prometeo, per la filosofia che diamo sul palco. Io ho avuto una band per tanti anni, ho coltivato il sogno di portare il reading, il rock nella poesia, leggevo dei brani con delle musiche di sottofondo, oggi mi diverto di più, avendo trovato in Gabriele una bellissima e importantissima spalla. Le canzoni sono originali, le abbiamo scritte noi. Io scrivo i testi, sono le mie poesie nate negli anni, pagine nella mia vita, ora grazie all’intervento di Gabriele si riesce a portarle in musica». Dal vivo, i PROMETHEUS sono eccezionali, molto bravi, sia dal punto di vista musicale, sia per la bellezza e l’originalità dei testi. L’unione dei vari strumenti musicali, suonati perfettamente, con la bella voce e l’energia del loro frontman, crea una coinvolgente esplosione di rock, spettacolo e melodie appassionanti.
La musica diventa poi uno strumento per avvicinare la gente a questi temi importanti come la povertà nel mondo, la solidarietà. «La musica – continua Claudio – è un veicolo per muovere l’intelligenza, il cuore, l’anima delle persone, comunque fa sempre bene a qualunque cosa, può essere veicolo di messaggi importanti ».
I PROMETHEUS si esibiranno in altri concerti sia alla Locanda Blues che in altri locali come il Jailbreak e Le Cantine Live, a Roma. Le date saranno comunicate di volta in volta nella loro pagina Facebook, gestita da Renata Romanelli, che si occupa del web e ha ideato anche la locandina dell’evento.
La collaborazione tra due artisti come Claudio Germanò e Gabriele Siracusa ha dato vita, insieme agli altri bravi musicisti, a questa nuova band romana che ha proposto due brani interessanti alla Locanda Blues, “Vivo” e “Luna”, che sono stati molto apprezzati dal pubblico presente nel locale.
«Il mio percorso musicale inizia quando avevo 11 anni e sono entrato al Conservatorio – racconta Gabriele Siracusa, tastierista del gruppo – «dove mi sono diplomato, mentre studiavo anche al Liceo. Questo scrivere canzoni a orecchio per molti anni mi è servito per imparare tanti accordi, tante variazioni che si possono fare alle canzoni, come può essere strutturato un brano, attraverso il modo di comporre di grandi artisti come John Lennon, Paul Mc Cartney, Vasco Rossi, Bono Vox, tutto questo mi è entrato dentro e mi piace, perché la musica è ricordo di una situazione, di una particolare vicenda vissuta. Questo mi ha riempito culturalmente, quindi utilizzo queste conoscenze pure a scuola, quando insegno ai ragazzi musica, attraverso le canzoni che suono. Questo percorso mi ha aiutato ad ampliare la mia conoscenza musicale, armonica e poi la musica classica ha fatto il resto, in particolare le influenze di Bach e Rachmaninov».
Giovani artisti che offrono la loro musica a servizio di una grande causa, dimostrando molta sensibilità e generosità verso persone più svantaggiate. La bellezza della musica avvicina il pubblico a progetti importanti. «Ci sono cantanti – continua Gabriele – che con la musica e i testi possono dare coraggio e forza alla gente, come Jovanotti, che scrive sempre testi positivi. La musica può aiutare perché in un particolare evento si presenta una canzone con un testo impegnato, nella canzone la musica e il testo sono due elementi che vanno insieme, è una magia. La musica cambia la vita. Questa musica ti permette di esprimerti. Non avevo mai scritto musica rock, io scrivo brani classico-romantici, melodici, in questo caso, con la batteria, col basso, la canzone cresce, stavolta il giro di accordi l’ho imparato ascoltando musica rock, come i Doors, gli U2, i Red Hot Chili Peppers e altri artisti rock e quindi la commistione di questi stili ha portato a questi brani. Un po’ mi sono ispirato anche a Vasco per scrivere le musiche. Vasco fa parte della mia vita, della mia storia».
Rock e poesia, note di speranza per un futuro migliore, melodie di amore per i bambini del Terzo Mondo, persone che collaborano per realizzare qualcosa di importante. La musica unisce tutti in una grande famiglia, che ha a cuore l’umanità, che vuole combattere la povertà, la fame, per realizzare un mondo nuovo e più felice, per tutti.
http://www.italiasolidale.org/

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