Moda
VALENTINO 90
È stato il primo a dare abito alla personalità delle donne: dal suo celebre colore rosso alla consacrazione di una leggenda

(Parigi)-L’ultimo imperatore della moda, un nome inconfondibile, una stella che non smetterà mai di brillare. “Amo la bellezza, non è colpa mia”, è forse la frase che più di ogni altra racconta il mondo e la visione di Valentino. Il nostro più grande couturier compie 90 anni e resta a tutt’oggi l’unico ad aver dato alla moda italiana quel senso di grandezza, di magnificenza, di fasto e glamour che l’hanno resa unica a livello internazionale, dagli anni Sessanta in poi.
UNA DONNA NUOVA E IL ROSSO VALENTINO – Valentino sin da allora è stato il primo a “liberare” la donna da un ruolo che era esclusivamente quello di moglie e amante. Ha iniziato a vestirne la personalità, il carattere, il carisma. Creava le sue collezioni seduto alla sua scrivania con foglio e matita. Nell’archivio della maison ci sono i suoi bozzetti anche sui conti dei ristoranti, sulle bustine dei fiammiferi. Fin dalla prima sfilata a Firenze, a Palazzo Pitti, nei primi anni Sessanta, a contraddistinguere le sue creazioni è un colore acceso, destinato a passare alla storia: il rosso Valentino, una tonalità tra il carminio, il porpora e il cadmio. Affascina da allora teste coronate e first lady, dive del cinema e celebs, tutte diventate sue amiche: da Jackie vedova Kennedy, poi sposa Onassis, a Marella Agnelli, da Nancy Reagan a Rosario di Bulgaria, da Liz Taylor a Sophia Loren e tante altre.
– Nato a Voghera l’11 maggio 1932, Valentino Clemente Ludovico Garavani – ma per tutti semplicemente e solo Valentino -, agli inizi degli anni Cinquanta si è trasferito a Milano per frequentare la scuola di “figurini” (così si chiamava allora) e per prendere lezioni di francese. Da qui, Parigi, allora unica capitale mondiale della moda, per studiare presso la Chambre Syndicale de la Haute Couture Parisienne. Poi il rientro in Italia e l’incontro a Roma, al Café de Paris di via Veneto, con Giancarlo Giammetti, da allora suo braccio destro e compagno di tutta la vita. “Da bambino ero un sognatore
– ha raccontato -, sognavo le dive del cinema e tante altre cose belle. E mia madre mi diceva di smetterla di pensare a quelle cose inutili
“. Favolose le sue dimore: castelli, ville d’epoca, super attici e chalet sparsi da Parigi a New York. Grande il suo amore per i carlini.
– ha raccontato -, sognavo le dive del cinema e tante altre cose belle. E mia madre mi diceva di smetterla di pensare a quelle cose inutili
“. Favolose le sue dimore: castelli, ville d’epoca, super attici e chalet sparsi da Parigi a New York. Grande il suo amore per i carlini.
