Personaggi

100 anni di Pasolini

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(Roma)-Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo ed editorialista, è considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo. Nel corso della sua carriera di scrittore e regista, Pasolini si è concentrato sulle figure più trascurate della società italiana e non ha avuto paura di denunciare le ipocrisie della Chiesa, del Governo e della borghesia.

Durante la sua vita fu sottoposto a un giudizio continuo e a pubbliche critiche ma non cedette a nessun attacco né scese a compromessi, consolidando così la sua eredità spirituale.Pasolini iniziò a scrivere poesie in giovane età e continuò a studiare storia dell’arte e letteratura all’Università di Bologna in un periodo in cui il fascismo si diffondeva nel Paese. Iniziò a superare i confini con il suo primo libro di poesia, pubblicato nel 1942. ‘Poesie da Casarsa’, scritto nel dialetto friulano parlato dalla madre, costituisce un primo tentativo di opporsi al fascismo in Italia. Benito Mussolini aveva infatti vietato l’uso del dialetto in pubblico nel tentativo di “unire” l’Italia in una lingua italiana “standard”.

Pasolini si risentì per la mancanza di libertà nello scrivere opere critiche sulla piccola borghesia italiana che in seguito, nel film ‘La ricotta’ del 1963, definì “la più ignorante di tutta Europa”. Scrisse altresì della classe operaia, la parte della società con cui si identificava meglio. Nel 1947 Pasolini si iscrisse al Partito Comunista Italiano, e presto divenne il segretario della sezione di Casarsa, da dove fu poi espulso in quanto omosessuale. Per tutta la vita, rimase un marxista e un ateo convinto.

Il 1955 portò a Pasolini il primo successo e la prima grande controversia: il romanzo ‘Ragazzi di vita’, ispirato dai cinque anni da lui vissuti nella Roma del dopoguerra. La Roma che Pasolini condivide è quella degli emarginati, la stessa Roma che più tardi mostrerà nei suoi film neorealisti. Alla pubblicazione del romanzo seguirono forti proteste pubbliche per via dei temi trattati e una pesante censura nelle edizioni successive.

È durante il periodo romano che Pasolini inizia a immergersi nel mondo del cinema collaborando alla scrittura di sceneggiature con altri registi italiani. In particolare ‘La donna del fiume’ di Mario Soldati, ‘Le notti di Cabiria’ di Federico Fellini, ‘Morte di un amico’ di Franco Rossi e ‘La notte brava’ e ‘La giornata balorda’ di Mauro Bolognini. Questi film trattavano una varietà di temi controversi come prostituzione e criminalità e, come risultato, quelli di Bolognini e Rossi in particolare, subirono vari livelli di censura e divieti di distribuzione.

Nel 1959 pubblicò il romanzo ‘Una Vita Violenta’, che divenne l’ispirazione per il suo debutto alla regia nel 1961 con il film ‘Accattone’. L’anno successivo ‘Una Vita Violenta’ fu nuovamente adattato per lo schermo, co-diretto da Paolo Heusch e Brunello Rondi. ‘Accattone’ è considerato uno degli ultimi film classici del neorealismo italiano, o il primo di un nuovo tipo di neorealismo che Pasolini avrebbe sviluppato poi in alcuni dei suoi film più importanti.

Risale al 1942 la raccolta di poesie in friulano Poesie a Casarsa. Durante il suo periodo friulano fonda l’Academiuta de lenga friulana. Nel 1945 viene ucciso il fratello Guido, partigiano della brigata Osoppo. Nello stesso anno Pier Paolo Pasolini si laurea in lettere a Bologna. Nei primi anni dopo la guerra Pasolini si iscrive al PCI di Udine, da cui verrà però espulso nel 1949, a seguito di accuse di corruzione di minori ed atti osceni in luogo pubblico, che si riveleranno poi infondate.

Nel 1950 si trasferisce con la madre a Roma. Nel 1953 lavora a un’antologia di poesia popolare per la casa editrice Guanda, e nel 1954 pubblica la sua raccolta di poesie in friulano, La meglio gioventù, con cui vince il premio “Giosuè Carducci”. Nello stesso anno collabora alla sceneggiatura del film La donna del fiume, avvicinandosi al cinema. Nel 1955 pubblica Ragazzi di vita, romanzo sulla vita dei ragazzi delle borgate romane, con cui è entrato in contatto dal suo arrivo nella capitale. Il libro ottiene un grande successo di pubblico, ma viene accusato di oscenità, a causa del tema della prostituzione maschilePasolini subisce, quindi, un processo per pornografia da cui verrà assolto, grazie anche alle testimonianze di intellettuali dell’epoca, come Giuseppe Ungaretti. Nello stesso anno fonda la rivista “Officina”.
Nel 1957 esce la raccolta di poemetti Le ceneri di Gramsci, duramente criticato da intellettuali vicini al partito comunista, ad eccezione di Italo Calvino. Nel 1959 Pasolini conclude Una vita violenta, un romanzo ancora una volta incentrato sui ragazzi delle borgate, con risvolti politici – il protagonista della storia si considera inizialmente fascista, in seguito si avvicina ai democristiani e infine al PCI -.

Nei primi anni ‘70 Pasolini si dedica al progetto cinematografico, chiamato “trittico della vita”, che comprende tre film: Il Decameron (1971), tratto dalle novelle di BoccaccioI racconti di Canterbury (1972), tratti dall’opera di Chaucer, e infine Il fiore delle Mille e una notte (1974).
A partire dal 1973 Pasolini incomincia a collaborare con il “Corriere della Sera”, con articoli di argomento politico e di costume, che verranno poi raccolti nel 1975 in Scritti corsari e nel postumo Lettere luterane (1976).
Nel 1975 realizza quello che sarà il suo ultimo e più discusso film, Salò o le 120 giornate di Sodoma. Ispirato dall’opera del marchese de Sade, Pasolini ambienta le vicende del film nella Repubblica di Salò, dove quattro alti membri del partito rapiscono un gruppo di ragazzi e ragazze per soddisfare le loro perversioni sessuali.
Nel novembre dello stesso anno (in un delitto che ancora ha molti lati oscuri…) Pier Paolo Pasolini viene ucciso all’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma. Lo scrittore e regista venne percosso e travolto dalla sua stessa auto da Pino Pelosi, “ragazzo di vita”, che Pasolini aveva caricato in macchina.
Nel 1992 esce postumo Petrolio, romanzo ideato nel 1972 e a cui Pasolini stava ancora lavorando nel ‘75.

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