Intervista all’attore locrese Antonio Tallura
Di Patrizia Faiello
Tra i protagonisti della soap “Il Paradiso delle Signore 3”, in onda dal lunedì al venerdì sulle reti Rai, c’è l’affascinante Antonio Tallura, che interpreta lo psichiatra Alessandro Tomei. Il dottor Tomei è un personaggio all’apparenza severo ma allo stesso tempo umano. Nella professione ci mette la comprensione umana e sa ascoltare. In quegli anni in Italia la Psichiatria non era vista di buon occhio e farsi apprezzare era più difficile ma ci riesce ed acquista la fiducia con i risultati su Riccardo. Nato a Locri (Rc) tra i magnifici reperti archeologici, santuari e templi, il suo volto è noto al grande pubblico grazie a fiction di successo come Incantesimo,Vivere, Centovetrine, La Squadra, Un posto al sole e alla sua recentissima partecipazione alla soap Il paradiso delle signore 3. Dopo essersi diplomato presso la Scuola d’Arte Drammatica Pietro Scharoff di Roma, l’attore locrese spazia dal teatro al cinema, passando per la tv e la radio. Inoltre, diventa insegnante presso la scuola di cinema di Roma, senza mai dimenticare le sue origini calabresi, che ricorda nella sua raccolta di poesie “Naca mia“, datata 2011.Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Antonio, parlando del Dottor Tomei ma anche dei suoi prossimi progetti e di molto altro.
Cosa ti ha attratto del tuo personaggio?
Mi ha affascinato molto parlare di psicoanalisi nel mondo borghese usando parole come terapia, sedute, percorso e ascolto. Ricordiamo che siamo negli anni ‘60 e affrontare certe tematiche come la psicoanalisi per esempio era un vero e proprio tabù, come la droga che inizia ad affiorare nel mondo dell’alta borghesia.
Quando ti sei reso conto che la recitazione non ti avrebbe più lasciato tanto da diventare anche il tuo lavoro?
Quando ? Sicuramente quando iniziai il primo lavoro da Professionista ..capì che la scelta che avevo fatto mi piaceva e soddisfaceva le mie aspirazioni.
Il tuo mestiere ti ha reso felice?
La felicità è poter fare quello che hai sognato quindi lo sono..
C’è un personaggio che vorresti interpretare nel futuro?
Si un personaggio della storia passata come per esempio Tommaso Campanella.
Nel lontano 1978 hai lasciato Locri per trasferirti a Roma. Hai avuto problemi ad inserirti nel tessuto sociale della Città?
No nessun problema, in questo Roma è una grande Madre dalle braccia grandi ed accoglienti. Certo faceva paura… erano gli anni del terrorismo ..periodo di Moro a 20 anni trasferirsi da un piccolo Paese in una metropoli , metteva ansia se non paura. Ma non la cambierei con nessun altra città. Unica sempre e magica come la sua squadra che adoro e tifo.
Quando non sei sul set quali sono le passioni a cui ti dedichi?
Piante e letture …poi musei, mostre e sport. Faccio parte da moltissimi anni della Nazionale Attori e mi dedico molto agli obiettivi di beneficenza che ogni anno programmiamo in giro per l’Italia e nel mondo.
Qual è l’aggettivo che più identifica la tua personalità?
Forse Buono, allegro, entusiasta.. positivo e generoso.
Se non avessi fatto l’attore cosa avresti fatto nella vita?
A roma ero iscritto contemporaneamente alla facoltà di architettura, ho dato anche qualche esame. Forse avrei fatto quello ..comunque qualcosa legato all’arte. Ancora oggi mi piace tanto la storia dell’arte..
Progetti futuri?
Insieme a Franco Oppini sto lavorando su una commedia teatrale.