Spettacolo

VERONIKA URBAN

Solare e molto determinata: adora essere davanti alla telecamera. E’ proprio lì che viene fuori la vera Veronika. Una piacevole conversazione con lei, dalla sua infanzia ai suoi progetti futuri.

Ci racconti un po’ di te?
La mia infanzia l’ho trascorsa con i nonni, i cugini e la tata che mi ha praticamente cresciuta; tra gite in montagna, viaggi in camper in giro per l’Europa, pic-nic, giochi per strada, campi, trattori, giochi con la neve, grigliate con gli amici e lezioni di danza moderna che per parecchi anni è stato il mio sport e la mia passione. Mi reputo una persona solare ed aperta al dialogo con le altre persone ma in fondo solo superficialmente: ho sempre pensato di poter e dover controllare tutto di me, azioni ed emozioni, ma con il passare degli anni qualcosa in me è cambiato, si è trasformato. Ciò che prima mi dava forza ha iniziato a darmi pesantezza e tutto mi è sembrato più chiaro. Dovevo esprimere le mie emozioni, essere meno rigida, più spontanea ed aperta agli stimoli; l’improvvisazione teatrale è stato l’inizio. La telecamera era già entrata da anni nella mia vita, spot pubblicitari, video aziendali, videoclip, programmi tv. Adoro essere davanti alla telecamera, sento che lì la vera Veronica viene fuori. Adoro vivere vite diverse dalla mia e lo stare sul set mi fa sentire viva.
Quali sono stati i passaggi fondamentali per la tua carriera?
Ho iniziato a muovere i primi passi nella pubblicità e nella moda: spot tv, video musicali, presentatrice di programmi sportivi e di ciclismo a livello locale.
Successivamente ho iniziato a lavorare come attrice per produzioni indipendenti ma al momento non posso definirla carriera ma semplicemente un percorso; ricco di insegnamenti, di vittorie e di sconfitte. Scegliere di diventare Attore e provare a farne un lavoro non è sicuramente facile; è un costante mettersi in gioco, promuoversi ed essere giudicati sempre e comunque da tutti. Bisogna avere un forza vitale molto alta per non farsi schiacciare per rialzarsi sempre ed andare avanti nonostante le tante cadute. Il percorso è tortuoso ma razionalmente so che sono stata fortunata e lo sono tutt’ora. Fare quello che si ama è un privilegio che pochi hanno ed io non voglio farmi scappare l’opportunità di provare.
Quali sono le tue passioni extra lavorative e cosa ami fare nel tempo libero?
Per fortuna il tempo libero ultimamente è sempre meno ma quando posso o comunque, una volta all’anno, faccio un viaggio in un posto nuovo: adoro conoscere culture e popoli con abitudini di vita differenti dalle mie. E’ una passione che mi è stata trasmessa dai miei genitori sin da quando ero piccola. Inoltre vado al cinema, pratico yoga, esco con amici e trascorro ore al computer per promuovere me stessa e cercare lavoro.
Quali sono i tuoi punti fermi nella vita?
Sicuramente la mia famiglia che mi ha sempre appoggiato in tutte le decisione giuste o sbagliate che ho preso fino ad oggi, senza mai essere troppo invadenti e senza imporre mai le loro idee.
Il mio compagno, che mi supporta e sopporta con la sua calma e positività: mi sprona nelle decisioni importanti e mi ricorda di non illudermi, perché troppe volte mi ha visto soffrire.
Progetti lavorativi attuali e futuri?
E’ in corso nei cinema e teatri italiani il film “Mamma non vuole” diretto da Antonio Pisu, e prodotto da una sceneggiatura di Amedeo Gagliardi; esso tratta il tema molto delicato della PAS (acronimo di Parental Alienation Syndrome, ovvero sindrome da alienazione genitoriale) una patologia che colpisce i figli dei genitori separati e si sviluppa nel contesto dei conflitti per la custodia degli stessi. Ho avuto la possibilità e l’onore di recitare con il grande Giancarlo Giannini.
Il cortometraggio “Claustrophobia”, diretto da Francesco Longo, mi ha dato la possibilità di vincere il premio come migliore attrice all’ Horror Short film Competition e all’ UnderGroundFilmFest e con cui stiamo riscontrando successo nei festival di tutto il mondo.
Inoltre abbiamo appena finito di girare un corto dal titolo “Il Provino” diretto da Martin P. Ndong Eyebe, nel quale si affronta il tema sociale della diversità.
Attualmente in post-produzione c’è “Aunts” (che chiude la triologia, insieme a “The Guise” e “Come stanno i miei piccoli”) sul tema della violenza, diretto da Paolo Mariello.
Sono inoltre protagonista di spot pubblicitari attualmente in programmazione sulle reti nazionali, grazie a top brands del calibro di Kofidec, Poltrone e Sofà e Mobilifici Rampazzo Severino. Sono anche testimonial per il ricamificio Levi.
Infine, nel 2017, avrò la fortuna di essere coinvolta in diversi progetti interessanti per i quali al momento non posso dire nulla.

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