RICICLO RIFIUTI L’ITALIA E’ PRIMA IN EUROPA
L’Italia è leader in Europa per riciclo dei rifiuti raccolti. Con un tasso pari al 79% il nostro Paese detiene un primato di cui vantarsi.

Gli italiani sono abituati a leggere frasi del tipo: “Italia ultima in Europa per.. , oppure l’Italia alle ultime posizioni per..” ma per fortuna e per nostra bravura non è sempre così.
Quando il nostro Paese si distingue è bene evidenziarlo ed è questo il caso.
Come emerso dal recente rapporto elaborato dalla Fondazione Symbola in collaborazione con Comieco, l’Italia ha il più alto tasso di riciclo dei rifiuti raccolti in Europa.
Un dato che conferma l’impegno delle amministrazioni a tutti i livelli verso un’ambiente più pulito.
Basti pensare che nel 1997, la percentuale dei rifiuti che finiva dirittamente e indistintamente in discarica era pari all’80%. Fu il “Decreto Ronchi” a dare inizio alla raccolta differenziata e di fatto a cambiare radicalmente le abitudini dei cittadini.
Rifiuti ed economia circolare
Sono molte le sfide che ci attendono per i prossimi anni. Mai come in questo periodo i concetti di sostenibilità, energia pulita, economia circolare, sono oggetto di dibattito in Europa.
L’UE ha obiettivi ambiziosi volti a tutelare lo stato di salute del pianeta sempre più eroso dalle attività umane.
Il tal senso si configura il Green Deal Europeo: una serie di sfide e azioni finalizzate a trasformare l’Europa in un continente sostenibile ripristinando la biodiversità e riducendo l’inquinamento.
L’obiettivo è rendere climaticamente neutra l’intera Europa entro il 2050.
I rifiuti sono uno dei tanti aspetti sui quali lavorare e l’Italia sembra aver intrapreso la giusta direzione.
Il nostro Paese è leader nel riciclo dei rifiuti recuperati. Sono quattro i fattori a sostegno della tesi ed evidenziate nel report della Fondazione Symbola:
- tasso di riciclo;
- l’uso di materia prima seconda;
- produttività;
- consumo pro capite delle risorse.
I suddetti elementi rendono l’Italia il più virtuoso tra i paesi europei. Tali risultati sono stati raggiunti grazie all’adozione di una serie di processi innovativi messi in atto dalle imprese private, ma anche le politiche ambientali e la gestione della res publica hanno avuto e stanno avendo un ruolo determinante.
Riciclo industriale
La totalità dei rifiuti riciclati tra quelli raccolti in Italia, come abbiamo visto, è la più alta in Europa. È interessante sottolineare che con un tasso di riciclo pari al 79% siamo primi in Europa e non di poco. Il tasso è doppio rispetto alle media UE.
Paesi come la Francia o la Germania hanno un tasso di recupero pari rispettivamente al 56% e al 43%. E non è tutto, l’Italia risulta anche tra i pochi paesi ad aver migliorato le prestazioni dell’8,7% tra il 2010 e il 2018.
Il primato è conservato anche analizzando il tasso di riciclo di materiali propri dell’industria come: l’acciaio, l’alluminio, il piombo, la plastica, materiali tessili e il legno.
Si nota altresì che l’industria del riciclo è un’importante settore sia a livello occupazionale che economico. Sono oltre 200.000 le persone addette al settore, quest’ultimo produce un fatturato superiore ai 14 miliardi di euro.
Riciclare la carta: un caso particolare
Quando pensiamo all’importanza del riciclo, poca importanza viene data alla carta. La nostra sensibilità, infatti, viene urtata soprattutto quando vediamo in Tv intere discariche di plastica, di vetro o di metalli abbandonati.
Ciò perché, al contrario della carta, i suddetti materiali impiegano anni, secoli se non millenni prima che l’ambiente riesca a decomporli.
Se uno scarto di tipo organico viene completamente assorbito dal terreno in pochi mesi, un giornale può impiegare fino ad un anno. Archi di tempo tutto sommato sostenibili rispetto ad una bottiglia di plastica (circa un secolo) per non parlare di una bottiglia di vetro (4.000 anni!).
Nonostante ciò, riciclare correttamente la carta per l’Italia è un aspetto cruciale. L’industria cartaria in Italia, che vale l’1,4% del PIL, riesce a riutilizzare ingenti quantitativi, basti pensare che:
- solo il 33% della carta proviene dalle foreste certificate;
- ogni anno vengono recuperati oltre 5 milioni di carta e cartone.
Stime indicano che recuperare un punto percentuale di carta riciclata equivale a ridurre di 84.000 tonnellate i rifiuti da smaltire.
Nel 2018, grazie al recupero della carta è stato possibile risparmiare dal punto di vista energetico ed evitare l’emissione di CO2 nell’ambiente.
Riciclare permette di risparmiare energia
Riutilizzare i materiali, oltre a rendere l’ambiente più pulito implica un altro aspetto al quale spesso non pensiamo: il risparmio energetico.
Utilizzare materia prima che già ha subito i processi di trasformazione, infatti, limita i consumi energetici, un aspetto che concorre a ridurre le emissioni nocive.
Secondo le stime, contenute nel report analizzato in questo articolo, qualora si aumentasse il riciclo del 14% nei prossimi 5 – 10 anni, si eviterebbe l’immissione nell’ambiente di circa 7 milioni di tonnellate di CO2.
Il riciclo dei rifiuti è un dovere per i cittadini e per le industrie
Le sfide che attendono l’Italia e l’Europa per un futuro sostenibile e a zero emissioni nocive richiedono un impegno da parte dei tutti.
Dal cittadino che nel suo piccolo può contribuire ad un corretto smaltimento dei rifiuti prodotti, alle grandi industrie.
In particolare, e come evidenziato dal report semestrale di Legambiente, vi sono ancora delle notevoli differenze territoriali per quanto riguarda il riciclo.
Alcuni comuni in Italia, infatti, risultano particolarmente virtuosi. Lo status di “virtuoso” è raggiunto quando la produzione di secco residuo annuo pro capite è inferiore a 75 chilogrammi. Tra questi citiamo: Trento, Pordenone e Belluno.
Tuttavia, altri comuni possono migliorare di gran lunga la quota dei rifiuti differenziati raccolti. Basti pensare che ad oggi, solo il 58,1% dei rifiuti prodotti (media nazionale) viene differenziata.
Riciclo rifiuti obiettivi per il futuro
La posizione di leadership detenuta dall’Italia a livello Europeo è motivo di vanto ma c’è ancora molta strada da percorrere.
Come si evince da quanto contenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il programma di investimenti che l’Italia presenterà alla Commissione Europea e attualmente in esame al Senato, sono 4 le sfide che ci attendono.
Tra queste il punto 3 così recita: sostenere la transizione verde e digitale.
In futuro, di conseguenza, gli obiettivi e le sfide consisteranno nel migliorare sempre più il sistema di raccolta dei rifiuti.
In particolare, si agirà migliorando sia il sistema di recupero sia le tecnologie utilizzate per la selezione e il recupero degli scarti.
In conclusione, è corretto analizzare i dati e i report nel loro insieme. L’Italia è un paese leader in Europa per la quantità dei rifiuti riciclati in proporzione al numero dei rifiuti raccolti. Tuttavia, ancora molta strada, come evidenziato da Legambiente, è necessario percorrere al fine di aumentare la quantità di rifiuti differenziati raccolti.