MERCURIO ROSSO: TUTTI I MIEI SOGNI IN UN ROMANZO
Intervista a Giuliano Ginerio, interessante scrittore emergente, autore del singolare romanzo "Mercurio Rosso" ( edito RESALIO), ambientato a Olgiate Olona.


Giuliano, tu sei stato uno studente indisciplinato e ribelle, hai mollato gli studi presto e a 15 anni già lavoravi…
Vero, sì! Devi sapere che, fin dalle scuole elementari, ho espresso la mia ribellione. Per esempio, non c’era verso di farmi indossare il grembiulino, la mia povera maestra diventava matta! (ride, ndr). Ad ogni modo, la verità è che non volevo studiare, non mi interessava. L’unica cosa in cui eccellevo era nella scrittura dei temi, nonostante non avessi mai aperto una grammatica. Purtroppo, per mia madre, fu una delusione vedermi interrompere gli studi così presto. Ma io ho sempre anteposto la mia indipendenza economica a tutto il resto. Probabilmente per molti il lavoro è solo una condanna o un dovere, io invece credo che lavorare equivalga a essere liberi.
Beh, tra il comporre temi eccellenti alle medie e scrivere un libro, c’è una bella differenza. Cosa è accaduto nel frattempo?
Sai, in casa dei miei ci sono sempre state pile di libri di ogni genere.Tuttavia, da bambino, nessuno riusciva a farmi leggere, nonostante i tanti e vani sforzi. Da adulto, invece, mi sono accorto di quanto sia indispensabile e appagante la cultura. Così, intorno ai vent’anni, ho iniziato a leggere e non ho più smesso, negli ultimi anni credo di aver ‘divorato” tra i quattrocento e i cinquecento libri. Mi piacciono molto i grandi classici e la filosofia. Ho attinto a piene mani da ogni genere letterario, dalla letteratura russa a quella erotica. Credo che in ogni opera ci sia qualcosa di interessante da cui trarre spunto e farne tesoro. Ho appreso molte verità leggendo Schopenhauer, ma anche D’Annunzio, Stephen King fino a Murakami e Bukowski.
“Mercurio Rosso” è la tua prima fatica letteraria. Come è nato questo progetto editoriale?
È nato per caso, scrivere un romanzo non era nei miei progetti, nel senso che non avevo mai considerato l’ipotesi di mettere su carta i miei pensieri. Tutto è accaduto, improvvisamente, durante il lockdown. Probabilmente attraversavo un momento di forte stress, essendo impiegato nel settore farmaceutico, non ho saltato un solo giorno di lavoro durante tutto quel periodo. Ad un certo punto, verso Dicembre del 2020, ho iniziato a soffrire di acufeni, in pratica un ronzio assordante è apparso tra i miei pensieri e non mi ha più abbandonato; ciò ha condizionato fortemente la mia personalità, soprattutto perchè faticavo a dormire la notte. Ho iniziato ad avere dei sogni in cui diverse persone, alcune vive altre no, mi suggerivano di scrivere un romanzo. A Marzo, mia moglie, che è anche naturopata, mi ha testato i fiori di Bach e quando ho sciolto queste goccine magiche sotto la mia lingua, la mia creatività è esondata come un fiume in piena. Ho preso un block notes e una biro e ho letteralmente riversato, riga dopo riga, tutto il romanzo, lasciando che la mia fantasia si esprimesse attraverso l’inchiostro.

Da cosa hai tratto ispirazione per ideare la trama e i personaggi del tuo romanzo?
L’ispirazione è come un’idea. Quando meno te lo aspetti compare e ti garantisco che, se non ti affretti a metterla su carta, in pochi istanti svanisce. Ho scritto pensieri in ogni momento e luogo della giornata. A volte osservavo le persone, i loro atteggiamenti, ascoltavo dialoghi, e nella mia testa appariva un “personaggio” per una storia. Più di una volta mi è successo di spalancare gli occhi in piena notte e di alzarmi a scrivere parti fondamentali per il prosieguo del racconto, pensa! Durante la corsa del mattino, per esempio, mi capitava di varcare i cancelli del parco e, accanto alla fontana, di visualizzare scene e personaggi che il lettore ritroverà all’interno del mio romanzo, più vivi e immortali che mai.
Se dovessi definire il genere di “Mercurio Rosso”, quale sarebbe?
Questa è una bella domanda, Laura, perché ancora oggi fatico a definirlo. Direi che è un libro circolare, puoi iniziarlo da qualsiasi punto e non perde il suo senso, inoltre, pur aprendosi con un viaggio nel tempo, non è fantascientifico; narra alcuni fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale, ma non è catalogabile tra i romanzi storici. Il lettore leggerà di omicidi, ma non è esattamente un giallo. Direi che Mercurio Rosso è un’avventura che si svolge ai confini tra ciò che è reale e ciò che non lo è.
Il libro è ambientato a Olgiate Olona, in provincia di Varese. Come mai questa scelta?
Io sono nato a Roma, ma dal mio primo anno vivo in questo splendido e tranquillo paesino. Ambientare il romanzo qui è stato semplice perché ci sono cresciuto e ho maturato ogni genere di esperienza tra le sue viuzze.Tra l’altro, Olgiate Olona si presta benissimo come cornice del romanzo, considerando tutti gli aneddoti che i nonni e gli anziani del paese mi hanno sempre raccontato. Sorge al di sopra di una valle ed è un antico insediamento romano. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti avevano stabilito qui una sede operativa ed hanno realmente dei bunker sotterranei tuttora esistenti e visitabili. Il parco comunale, per me, è un luogo tanto magico e la villa Gonzaga, sita al suo interno, di notte mette i brividi, ti assicuro. Capisci, Laura, che con tutto questo materiale a disposizione, non mi è stato difficile collocare Mercurio Rosso a Olgiate Olona. Era la sua sede naturale.
Giulio, il protagonista del romanzo, si ritroverà catapultato in epoche passate, grazie a inaspettati viaggi temporali e persino… astrali. Anche l’esoterismo, oltre alla fantascienza?
La fantascienza e l’esoterismo mi hanno sempre affascinato. Nel romanzo cito Einstein e altri premi Nobel per la fisica, che hanno sempre sostenuto quanto viaggiare nel tempo non sia poi così surreale. Stesso discorso vale per i viaggi astrali. Sono numerosissimi i casi in cui pazienti, in fin di vita e in stato di “pre mortem”, hanno la sensazione che la propria anima si stacchi dal corpo e inizi a volteggiare per la stanza, osservandosi sdraiati sul letto.
Quanto c’è di te, nel romanzo? So che anche qualche racconto storico è
realmente accaduto…
Precisamente Laura! Di me c’è molto in alcuni capitoli, specialmente nei dialoghi e nelle varie situazioni con mia moglie Marina. Il protagonista Giulio mi assomiglia molto, sia fisicamente che caratterialmente. Preferisco non svelare cosa è reale e ciò che è frutto della fantasia. Posso dirti che molte persone di Olgiate hanno faticato a capire quanto abbia romanzato, tanto da verificare, con ricerche in rete, i contenuti narrati.
Dacci un buon motivo per leggere “Mercurio Rosso”…
Mercurio Rosso è un libro originale e fuori dagli schemi.Ti trasporta in una dimensione sospesa tra il sogno e la realtà. Il protagonista accompagna il lettore in un misterioso vortice emotivo e spazio temporale, dal quale è difficile staccarsi. Con toni a volte comici, altri drammatici, percorre la storia degli ultimi settant’anni, dando a chi legge un motivo per rivedere se stesso, tra un sorriso e una lacrima.
Il finale del romanzo è dichiaratamente aperto: lascerà dubbi e domande al lettore. Dunque, ci sarà un sequel?
Beh, Mercurio Rosso ha tantissimi spunti per avere un sequel. Chi lo ha letto spera di vederlo addirittura su pellicola, perché a tratti sembra una vera e propria sceneggiatura cinematografica. Diciamo che le idee per proseguire il racconto non mi mancano di sicuro!
C’è una domanda che avresti voluto ti facessi e che non ti ho chiesto?
A dire il vero, ce ne sarebbero due: se sto scrivendo un nuovo romanzo e se sono felice. La verità è che risponderei ad entrambe con un’unica risposta.
E quale sarebbe?
Sì, Laura, sto scrivendo. Perché io quando scrivo, sono sempre felice…