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SMAC Calitri, una ex scuola diventa fucina di saperi

SMAC Calitri, l'ex scuola chiusa da decenni viene riaperta come luogo di incontro e di sapere grazie ad un progetto di Bandiera Bianca.

SMAC Calitri. Mure spesse di una scuola che non c’è più provano a rivivere, dando nuova linfa al centro del paese dell’Alta Irpinia. Al centro l’arte della ceramica.

A raccontarcelo Angelo Cariello dell’associazione Bandiera Bianca di Contursi Terme.

Come nasce lo SMAC?
La  Scuola Museo Arte Ceramica – SMAC Calitri nasce da una collaborazione con la società Polis Territorio e Sviluppo di Eboli che aveva già lavorato su questo vecchio istituto scolastico chiuso da decenni.

Insieme a loro abbiamo presentato il progetto “Design 4.0 ” per il bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici 2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale.  In seguito abbiamo costituito una ATI con il Comune di Calitri.

Ma di quale scuola stiamo parlando?
Di un vecchio istituto di arte e mestieri intitolato a “Salvatore Scoca” dove si iniziò a insegnare l’arte della ceramica e altri mestieri a fine anni ’50.

La scuola fu inaugurata nel 1959 per chiudere nel 2000.

I primi insegnanti arrivarono direttamente da Faenza ad insegnare l’arte della ceramica. Alunni e insegnanti ci hanno raccontato la loro storia nei video che postiamo sulla nostra pagina facebook.

Obiettivo del progetto?
Farlo diventare un centro polifunzionale in cui svolgere laboratori artigianali, incubatore di imprese e co-working, attività culturali e di intrattenimento per tutta la comunità.

E come reagisce la comunità?
Ogni volta che siamo a scuola si crea sempre una piccola folla di curiosi. L’istituto “Scosa” per anni è stato un cuore pulsante del paese.  Qualche giorno fa, ho incontrato una signora di 90 anni che mi raccontava di aver donato alla scuola il suo vecchio telaio per tessere e fino a che la scuola è stata aperta, il telaio ha continuato a funzionare.

L’idea è di rimettere le lancette del tempo indietro?
No assolutamente, ma inizieremo con una catalogazione di tutto quello che è presente nella scuola, ci sono ancora vecchi strumentazioni che possono riprendere a funzionare.

E quando inizierete?
Si parte il 15 marzo con l’apertura dei laboratori e a seguire con i workshop. Le iscrizioni sono diverse e tutti i giorni c’è qualcuno che chiede informazioni. Il progetto piace.

Quando terminerà?
La nostra idea è di fare sì che la scuola possa diventare un luogo dove sia possibile lavorare, creare opere di ceramica e dare di nuovo spazio a questa arte e allo stesso tempo, consegnare spazio sociale alla comunità dove potersi incontrare.

Come Bandiera Bianca avete organizzato diverse rassegne musicali con ospiti importanti?
Sì diciamo che da noi sono passati “La rappresentante di Lista” e “Truppi”, ma anche “Maldestro” arrivati poi a Sanremo, ma ce ne potrebbero essere tanti altri. Speriamo di riprendere a breve.

Leggi anche l’intervista a Giuseppe Melillo su che fine faranno i piccoli paesi.

 

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