Venerdì Santo, ritorna a Solofra la processione dei Bianchi
Processione dei bianchi. Ritorna a Solofra per il venerdì santo il corteo dell'Arciconfraternita dell'Immacolata.
(Solofra, Avellino)-Il corteo dei bianchi ritorna. Uno stuolo di vesti candide accompagna il corteo funebre di Gesù. Il silenzio è il protagonista di questo antica processione che si tiene a Solofra il venerdì santo. I passi sono scanditi dal suono di un corno e di un tamburo, un grido di dolore che squarcia le ombre della notte.
A raccontarci la storia di questo antico rito religioso, Michele De Maio, componente dell’arciconfraternita dell’Immacolata.
Chi sono i bianchi?
I bianchi, così comunemente denominati dal popolo solofrano, sono i fratelli dell’Arciconfraternita dell’Immacolata presente nella Collegiata di San Michele Arcangelo. Sono circa sei anni che le è stata ridata vita. Attualmente coordina le attività Gerardo Russo, con funzioni da commissario.
Quando è nata?
La nostra confraternita ha 405 anni di storia, nel 2017 abbiamo festeggiato i 400 anni dalla sua fondazione, è un pezzo di storia della città.
Cosa fanno i bianchi durante l’anno?
Siamo un gruppo di laici dedicato alla preghiera e alle opere di carità. Abbiamo incontri di formazione spirituali mensili e dal Natale in poi iniziamo a prepararci per la processione del Venerdì Santo. Per noi è il momento più importante dell’anno.
La vestizione, la consegna dei misteri, il suono del tamburo e del corno sono un momento unico. Il silenzio e la preghiera diventano i protagonisti assoluti.
Quando si tiene la processione?
Quest’anno il corteo parte alle ore 19.30 dalla Collegiata di San Michele e lì ne fa ritorno. I confratelli si vestono di bianco dalla testa ai piedi in onore della Madonna Addolorata. Si inizia con un momento di adorazione alla croce. La processione tocca i due punti estremi del paese, raggiungendo le chiese di Santa Teresa al Sorbo e quella dell’Addolorata ai Volpi. Dopo il giro della città si rientra in chiesa. Insieme ai componenti dell’arciconfraternita sfilano in processione i figuranti della Via Crucis e le statue del Cristo Morto e dell’Addolorata. Le statue sono adornate da uno stuolo di garofani rossi che a conclusione del rito vengono consegnati ai cittadini. C’è l’usanza di portarli al cimitero ai propri defunti. Non di rado capita di rivederli il giorno dopo addobbare le tombe dei paesani.
Da chi è composta l’Arciconfraternita?
Attualmente siamo 50 confratelli. Sono iscritte persone di tutte l’età. Il più anziano ha 80 anni mentre i più giovani hanno 6-7 anni. Anche loro sono vestiti di bianco e con dei piccoli lumi sono chiamati ad illuminare i 33 misteri che vengono portati in processione,