ALESSIO ALAIMO
Di Antonio Vistocco
Vero e proprio punto di riferimento per il calciomercato italiano ed internazionale, grande esperto ed amante di calcio, lavora da anni con Tuttomercatoweb e Rmc Radio. Abbiamo intervistato per voi Alessio Alaimo, per scoprire con lui chi c’è dietro la figura di questo giovane e brillante amante del calciomercato.
Come è iniziata questa tua passione per il calciomercato?
Il calcio l’ho sempre seguito. La passione c’è sempre stata. Tutto è iniziato un po’ per gioco: nel dicembre del 2009 ricevetti una telefonata da un giornalista di Catania che mi segnalò ad Andrea Pasquinucci, editore di TuttoMercatoWeb con il quale si è instaurata subito grande sintonia, per dirla in gergo calcistico: ‘c’è feeling dentro e fuori dal campo’. Ricordo la mia prima telefonata per TMW: 5 gennaio 2010. Come il primo giorno di scuola. Chiamai Pierpaolo Marino da perfetto sconosciuto, fu molto gentile. Oggi con il Direttore ho un bel rapporto e a lui mi sento professionalmente legato, perché il mio percorso con TuttoMercatoWeb è iniziato con quella chiacchierata. Ci siamo rivisti a Palermo lo scorso ottobre, gli ho ricordato che a lui ho fatto la mia prima intervista. Scherzando ma non troppo mi ha detto che mi ha portato fortuna. Beh, guardandomi indietro, fin qui posso dire che è stato davvero così”.
Come ami trascorrere il tuo tempo Libero?
“Non ti dirò che amo leggere libri, rilassarmi e ascoltare buona musica, non è così e non mi piace fingere in nessun campo della vita. Il tempo libero lo trascorro in maniera abbastanza ‘ignorante’. Gioco alla play station, esco con gli amici. Insomma, faccio quello che fa qualsiasi ragazzo della mia età (27). Ma poi…il telefono squilla sempre e quando c’è la notizia di calciomercato tutto passa in secondo piano e si torna subito seri. Una volta, ad un compleanno di un mio amico, durante la serata mi sono isolato per due ore: il Palermo stava cambiando allenatore, la squadra di Ballardini aveva perso una partita e Zamparini aveva così esonerato il mister con un sms e richiamato Iachini. Poi l’attuale allenatore del Sassuolo rifiutò. E io passai quella sera al telefono a verificare la notizia, in barba al compleanno del mio amico. Ma va bene così, fa parte del gioco. Mi piace divertirmi, ma non amo troppo le serate in discoteca. Con gli amici di calcio parlo anche volentieri, magari però a volte quando sono a cena capita quel cameriere del ristorante di turno che ti chiede novità su chi compra la sua squadra del cuore e lì magari un po’ ti infastidisci, perché proprio in quel momento non magari vorresti rilassarti. Però fa parte del gioco. Poi lavorando nel mondo del calciomercato possono nascere amicizie anche con gli addetti ai lavori, ad esempio allenatori, direttori sportivi, agenti che da contatti lavorativi diventano anche amici. Faccio un esempio: una persona a cui mi sento particolarmente legato è Luca Cattani, ex direttore sportivo del Palermo e oggi scout del París Saint Germain. Magari gli darà anche fastidio leggere queste righe, perché non ama apparire molto sui giornali. Gli devo tanto, perché i primi tempi mi ha dato un grande aiuto a crearmi una rete di contatti lavorativi. È anche grazie a lui che ho conosciuto e instaurato un grande rapporto con Giorgio Perinetti, altra persona che ritengo importante nella mia crescita. Ma vietato sedersi e sentirsi arrivati, non è così e per quanto mi riguarda non sarà mai così. Nella vita devi sempre pensare di migliorarti”.
Un sogno nel cassetto da realizzare?
“Questa è una bella domanda. Qualche anno fa ti avrei risposto: intervistare Maradona, ma poi si è realizzato. Il sogno nel cassetto è quello di migliorarmi giorno dopo giorno e continuare a dare il massimo in tutto quello che faccio quotidianamente. Testa bassa e pedalare, vietato fermarsi”
Ci racconti un momento emozionante della tua carriera?
“La mia prima volta al calciomercato, il mio primo vero contatto con agenti e operatori del settore. Il mio primo calciomercato l’ho vissuto all’Ata Hotel Executive di Milano, un posto a cui mi sono affezionato anche per il personale con cui avevo legato. Poi ricordo con piacere anche la prima trasferta estera, il Golden Foot a Montecarlo organizzato da Antonio Caliendo. Ma mi piace pensare che il momento più bello, emozionante, debba ancora venire”.
Se tu non avessi intrapreso questo percorso chi saresti oggi?
“Sincero: non lo so. Non mi vedo con altri panni addosso. Ma il carattere non cambia e non sarebbe cambiato: sono una persona a cui piace scherzare, divertirsi e fare bene ciò che va fatto. Davvero, non mi vedo in altri mondi se non quello del calciomercato. Chissà…”
Tre cose importanti nella tua vita?
“L’onestà, gli amici e il lavoro che è anche una passione”
In cosa ti puoi definire un siciliano?
Si dice che sia caratteristica soprattutto dei calabresi, ma lo è anche dei siciliani: sono molto permaloso. E poi, nessuno tocchi la mia città. Sono innamorato di Palermo, da turista se vieni a Mondello non vuoi più andartene. E poi per me conta molto la parola: se mi dici una cosa, non devi rimangiartela. Potrei arrabbiarmi seriamente.
Chi sono le persone che stimi molto non solo in ambito calcistico?
Non è una frase fatta e non la dico per fargli un piacere, dopo anni non serve che lo faccia. Lo pensò davvero: il mio editore, Andrea Pasquinucci. Perché è riuscito a creare una macchina perfetta, sul web e ora anche in radio. Poi il mio direttore, Michele Criscitiello: da fuori sembra abbia un carattere particolare, se impari a conoscerlo poi ti accorgi che da lui hai tutto da imparare. E poi… una persona che stimo molto per quello che ha fatto è un mio caro amico, che da un giorno all’altro contro tutto e tutti ha fatto le valigie e ha investito tutto su se stesso partendo per Dubai. Oggi ha creato qualcosa di incredibile, è a capo di una grande azienda. Ma il nome non lo faccio: leggerà e apprezzerà cosi, sa che parlo di lui.