(Roma)- Lo schema di incentivi al lavoro inserito nel decreto di agosto ha due punti fissi: 6 mesi di sgravio al 100% dei contributi per i neoassunti e 3-4 mesi di decontribuzione piena per i dipendenti che vengono fatti rientrare dalla cassa integrazione. Le simulazioni sono in corso e, per decidere la formulazione finale, si starebbe aspettando il resoconto di alcune delle misure già in vigore, come il Reddito di emergenza o la stessa Cig-Covid, per valutare se ci siano risorse inutilizzate da reimpiegare in questi capitoli. Il viceministro Misiani annuncia intanto che il governo valuta un nuovo rinvio dell’emissione di cartelle esattoriali fino a novembre. Quanto alle tasse sospese, metà si pagheranno nel 2020 e per il resto ci sarà tempo fino al 2022. “Abbiamo l’obiettivo di aiutare i contribuenti in una fase economica difficile, per permettere a chi doveva versare a settembre le imposte di marzo, aprile e maggio che sono state sospese, di avere molto più tempo per farlo. La metà entro il 2020, l’altra metà nei due anni successivi. Stiamo anche valutando l’ulteriore misura del rinvio fino a novembre dell’emissione delle cartelle esattoriali”. Ha detto il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, a Rainews24.
Il Parlamento voterà mercoledì prossimo l’autorizzazione al nuovo scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro, chiesto da Palazzo Chigi per continuare a finanziare le misure economiche contro l’emergenza Covid, buona parte delle quali contenute proprio nel decreto agosto. Una votazione che al Senato, da regolamento, richiede la maggioranza assoluta e che potrebbe creare qualche difficoltà al governo. Dall’inizio della pandemia, infatti, su otto fiducie votate a Palazzo Madama (per le quali è sufficiente la maggioranza dei presenti), nessuna ha raggiunto quota 161. Numeri lontani dai 169 voti incassati dal Conte bis al suo insediamento: nell’arco di dieci mesi quella cifra si è ridotta, portando a 154 i senatori saldamente organici alla maggioranza formata da M5s, Pd, Iv, e Leu. A questi, all’occorrenza, possono aggiungersi di volta in volta i sei senatori a vita e alcuni esponenti delle autonomie, in grado di far risalire l’asticella alla maggioranza assoluta.
Ma la fragilità dei numeri è un dato di fatto e l’opposizione può approfittarne, come ha dimostrato di recente l’incidente sul decreto Elezioni, per il quale è servita una doppia votazione dopo la conclamata assenza di numero legale. Dodici senatori sono anche membri del governo (tre ministri più nove tra sottosegretari e vice ministri) e non sempre riescono a presidiare l’Aula. Dalla sua, comunque, il governo ha il successo ottenuto a Bruxelles con il via libera al Recovery Fund che ha ricompattato la maggioranza e ha alleggerito le pressioni del centrodestra sul voto anticipato. Così Palazzo Chigi ha accelerato sulla richiesta di scostamento di bilancio e la relativa manovra estiva, da mettere a punto entro la prima settimana di agosto. Da gennaio a giugno ci sono stati 26 cambi di casacca (116 il totale dall’inizio della legislatura), molti dei quali hanno riguardato il M5s. Solo al Senato, i pentastellati hanno perso in tutto tredici esponenti, tra espulsi e fuoriusciti, riducendo la maggioranza al di sotto della soglia assoluta. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/decreto-agosto-sgravi-fiscali-neoassunti-cig-voto-6abd140d-99f4-4010-8fb1-697e5ccb1e3c.html