SALVATOR MUNDI RITROVATO A NAPOLI
Eʼ stato fermato per ricettazione il proprietario dellʼappartamento in cui è stata rinvenuta lʼopera dʼarte, di scuola leonardesca e risalente al XV secolo
(Napoli)- Era in un appartamento di Napoli il “Salvator Mundi”, dipinto di scuola leonardesca trafugato due anni fa dalla cappella Muscettola nel capoluogo partenopeo, dove è stato ricollocato. Il quadro, che risale al XV secolo, faceva parte di una collezione custodita nel museo “Doma” della Basilica di San Domenico Maggiore. Fermato per ricettazione il proprietario dell’appartamento in cui il quadro è stato rinvenuto dagli uomini della Squadra mobile.
Il “Salvator Mundi” napoletano richiama il più celebre dipinto omonimo al quale si ispira e del quale cui si erano perse le tracce negli ultimi 24 mesi. L’autore è sconosciuto, mentre è ben noto come arrivò a Napoli: l’ambasciatore Giovan Antonio Muscettola, esponente della famiglia partenopea e consigliere dell’imperatore Carlo V, lo acquistò durante una missione diplomatica a Milano. La città della Madonnina era nota per la sua solida scuola leonardesca che cercava di riprodurre lo stile del Da Vinci. Con ogni probabilità fu proprio a Milano che Muscettola lo vide e lo acquistò. Il dipinto torna a casa – L’opera è rimasta esposta, fino alla sua scomparsa, all’interno del Complesso monumentale di San Domenico Maggiore, dove riprenderà il suo posto nella Sala degli Arredi Sacri.
Due anni fa un “Salvator Mundi” di scuola leonardesca rubato dalla cappella Muscettola della Basilica San Domenico Maggiore di Napoli è stato ritrovato in un appartamento nel capoluogo partenopeo. Il dipinto, risalente al XV secolo, faceva parte di una collezione custodita nel museo “Doma” della Basilica ed è considerato di ingente valore. Il proprietario dell’appartamento, in via Strada Provinciale delle Brecce a Napoli, è risultato essere un napoletano di 36 anni senza precedenti, rintracciato poco distante dall’abitazione e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione. A ritrovare il dipinto gli agenti della Sezione Reati contro il patrimonio della Squadra mobile di Napoli. Il “Salvator Mundi” trafugato è tornato nella cappella dalla quale era stato rubato.Fu probabilmente un artista lombardo, seguace dello stile del secondo periodo milanese di Leonardo (1508-1513) al tempo del dominio francese, a eseguire la redazione a Napoli, verso la fine del secondo decennio del Cinquecento, come ricorda il sito del museo Doma. Il quadro fu probabilmente acquistato da Giovan Antonio Muscettola, illustre esponente della famiglia, consigliere di Carlo V e suo ambasciatore alla corte papale durante una delle sue missioni diplomatiche svolte al Nord, forse proprio a Milano.
Esulta comunque il questore Alessandro Giuliano, che parla di un’operazione «che consente recuperare un pezzo importante delle collezioni d’arte della città», ma nel contempo Melillo aggiunge, parlando di un’iniziativa che mostra «l’estrema fragilità del sistema di tutela del nostro patrimonio artistico. Trovarlo ha significato risparmiare a Napoli l’ennesima perdita». Il Salvator Mundi risale al 15esimo secolo e faceva parte di una collezione che era custodita presso il museo Doma della Basilica di San Domenico Maggiore. Giunse a Napoli attraverso l’ambasciatore Giovan Antonio Muscettola, esponente della famiglia partenopea e consigliere dell’imperatore Carlo V, che decise di acquistarlo durante una missione diplomatica avvenuta a Milano, ricorda TgCom24.it, città che era nota per la scuola leonardesca, che mirava appunto a riproporre lo stile di Da Vinci. Una vicenda che ha avuto senza dubbio un lieto fine, ma i cui misteri devono essere ancora portati alla luce: speriamo che nelle prossime settimane vengano risolti.