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Cinema, morto l’attore Max von Sydow: aveva 90 anni

L'attore svedese è stato protagonista di decine di film e programmi tv, e interprete di molti dei film di Ingmar Bergman. In carriera era stato nominato due volte al Premio Oscar. Tra le pellicole più celebri in cui ha recitato anche “L’esorcista” e "Il settimo sigillo"

(Parigi) – E’ morto al’età di 90 anni l’attore svedese Max Von Sydow. Protagonista in un centinaio di film e programmi tv, fu l’attore preferito di Ingmar Bergman, ma anche interprete di molti successi internazionali come “L’esorcista”, “Hannah e le sue sorelle”, “Fino alla fine del mondo” e “Risvegli”. E’ stato nominato due volte all’Oscar, per “Pelle alla conquista del mondo” nel 1989 e per “Molto forte, incredibilmente vicino” nel 2012.

Nato a Lund, il 10 aprile del 1929, è morto in Francia dove viveva da tempo con la seconda moglie, la produttrice francese Catherine Brelet. E’ stata lei a dare la notizia.Dopo aver recitato a lungo in teatro in Svezia tra la fine degli anni 40 e l’inizio dei 50, Von Sydow debutta sul grande schermo nel 1957 con “Il settimo sigillo”, capolavoro di Ingmar Bergman, che da quel momento vede in Von Sydow il suo attore feticcio: con lui gira 14 film, tra cui “Il posto delle fragole“, “La fontana della vergine”, “Come in uno specchio” e “L’adultera”.

La grande popolarità internazionale arriva nel 1973 con il ruolo di padre Merrin ne “L’esorcista“, di William Friedkin. Seguono altri blockbuster come “I tre giorni del condor“, “Flash Gordon“, “Fuga per la vittoria“, “Conan il barbaro” e “Mai dire mai“.  Von Sydow ha avuto anche un rapporto particolare con il cinema italiano. Molti registi nostrani lo hanno voluto come protagonista, da Alberto Lattuada in “Cuore di cane” (1976), a Dario Argento in “Non ho sonno” (2001) passando per Francesco Rosi (“Cadaveri eccellenti”), Mauro Bolognini (“Bollito misto“) e Pasquale Squitieri (“Il pentito“).

Anche tra gli anni 90 e i 2000 la carriera di Von Sydow non segna battute d’arresto. A parte pellicole di grande successo commerciale, come “Shutter Island“, “Minority Report“, “Robin Hood” o “Star Wars: Il risveglio della Forza“, lavora anche con registi di culto come Wim Wenders, in “Fino alla fine del mondo” o Lars Von Trier in “Europa” e ottiene la seconda candidatura all’Oscar per “Molto forte, incredibilmente vicino” (dopo quella per “Pelle alla conquista del mondo”.

Von Sydow sapeva fare tante cose, come riuscì a dimostrare soprattutto con Bergman: ma ebbe altri grandi momenti anche fuori dai panni del vecchio sicario della CIA. Fu molto apprezzata per esempio la sua interpretazione dell’anziano e recluso artista in Hannah e le sue sorelle di Woody Allen. A partire dagli anni Ottanta von Sydow recitò anche in film commerciali come Flash Gordon Conan il Barbaro, che alternò sempre ad altri più di nicchia e d’autore. Già allora aveva sviluppato una fama un po’ da nume tutelare del grande cinema, e diventò sempre più un attore da ruoli secondari ma molto carismatici e significativi. Di quelli per cui, come scrisse qualche anno fa l’Atlantic, il suo nome compare alla fine dei titoli di testa, isolato e in evidenza rispetto a tutti gli altri: “e con Max von Sydow”.

Risvegli del 1990, Minority Report del 2002 Shutter Island del 2010 sono solo alcuni dei film molto famosi nei quali ha recitato negli ultimi decenni. Ma è negli ultimissimi anni che ha avuto una nuova popolarità recitando in due dei più grandi successi commerciali della storia recente del cinema e della tv, Star Wars – Il Risveglio della Forza e Game of Thrones. Sempre interpretando un anziano santone, ma in entrambi i casi fondamentale per la fazione dei buoni: nell’ennesimo, ricorrente ruolo che ha dimostrato di essere bravissimo a fare.

Tra i suoi ultimi ruoli c’è quello in una delle serie televisive più amate degli ultimi anni, “Il trono di spade“: Entrato nel cast nel 2016 con il ruolo del Corvo a tre occhi (Three-eyed Raven), ricevette una nomination al Primetime Emmy Award.

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