Economia

Mes, ok alla nuova linea di credito anti-coronavirus: condizioni light e “vigilanza rafforzata”

Una volta che le parti hanno "firmato" il ricorso allo strumento, i finanziamenti verranno erogati nellʼarco di dodici mesi, prorogabili

(Bruxelles)- Il Consiglio dei governatori del Mes ha approvato la nuova linea di credito contro il coronavirus, in base ai termini concordati dall’Eurogruppo la settimana scorsa. Si tratta di uno strumento messo in campo per aiutare gli Stati a sostenere i costi sanitari legati alla pandemia. Se però da un lato offre condizioni vantaggiose di finanziamento, dall’altro proprio le spese mediche saranno un’osservato speciale da parte della Commissione Ue.

Condizioni “light” – Uno degli aspetti chiave su cui, a più riprese, era stata posta enfasi mentre veniva allestito questo nuovo dispositivo è la limitata condizionalità che esso implica, oltre alla condizioni vantaggiose di finanziamento. In pratica lo Stato richiedente è unicamente tenuto ad utilizzarlo per ciò per cui è concepito: le spese dirette e indirette legate alla sanità, che siano di cura o prevenzione.

“Vigilanza rafforzata” – Una potenziale insidia è nei controlli. C’è infatti un elemento che potrebbe risultare problematico, ribadito dallo stesso direttorio del Mes, l’organismo di controllo in cui siedono tutti i ministri delle Finanze dei Paesi dell’area euro. Si tratta della “vigilanza rafforzata della Commissione europea” alla quale “saranno soggetti” i Paesi richiedenti. Un quadro in realtà ancora non ben definito, che però in Italia non ha mancato di scatenare dure polemiche.

Un compromesso per evitare la Troika – Il Mes si limita a puntualizzare che “secondo la Commissione, i requisiti di controllo e rendicontazione si focalizzeranno sull’effettivo utilizzo dei fondi per coprire costi sanitari diretti e indiretti”. In più “non ci saranno missioni ad hoc addizionali” nei Paesi richiedenti, ma unicamente “quelle standard previste dal semestre europeo”. Un elemento che sembra un compromesso per evitare la Troika, ma senza lasciare che a sancire il regolare uso di questa linea Mes basti una “autocertificazione” dei Paesi.

Il fonto anticrisi si basa sulla già esistente linea di credito precauzionale “Eccl” e prevede che i Paesi eventualmente richiedenti possano farsi concedere finanziamenti a tassi agevolati fino al 2% del Pil, con l’unica condizionalità di utilizzarli per le spese sanitarie dirette e indirette. Gli Stati potranno presentare richiesta fino al 31 dicembre 2022 e queste richieste dovranno essere approvate dall’unanimità. Le valutazioni preventive già effettuate dalla Commissione Ue su rischi alla stabilità finanziaria, solvibilità delle banche, sostenibilità dei debiti e ammissibilità “hanno confermato l’ammissibiltà al Pandemic Crisis Support di tutti Paesi aderenti” allo stesso fondo Ue (tra cui l’Italia).

Finanziamenti prorogabili e schema “assicurativo” – Una volta he le parti hanno “firmato” il ricorso allo strumento, l’Esm può erogare i suoi finanziamenti nell’arco di 12 mesi, prorogabili per sei mesi. Una particolarità è nell’aspetto pseudo “assicurativo”: il Paese richiedente non deve per forza attingere alla linea di credito attivata. Ove ritenga di farlo, è previsto che debba restituire i fondi entro un termine massimo di dieci anni a un tasso di interesse base di dieci punti base – o 0,10 punti percentuali – al di sopra del livello a cui si rifinanzia sul mercato lo stesso Mes, più una commissione una tantum iniziale di attivazione di 25 punti base e una commissione annuale di 0,5 punti base (lo 0,005%).

Il programma di emissioni – Al momento, il programma di emissioni del Mes resta di 11 miliardi di euro sull’insieme del 2020 e il fondo ha già completato la parte da 6,5 miliardi che era prevista sull’intero primo semestre. “Se un Paese dovesse attingere alla linea di credito antipandemica – si legge – i piani di finanziamento saranno modificati di conseguenza”.

“Uno scudo flessibile” – “Creando questo strumento in tempi record, i ministri delle Finanze dell’area euro hanno dimostrato che il Mes è un vero scudo antricrisi flessibile, adatto alle esigenze attuali”, ha commentato il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno. Secondo il direttore del Mes, Klaus Regling, il nuovo strumento “può essere attrattivo dato che l’unica condizionalità è di usarne i soldi sulle spese sanitarie legate alla pandemia”.

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