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Cecilia Napoli : ” Sono determinata come Alice Florio “

La nostra intervista esclusiva con Cecilia Napoli, brillante attrice che torna nella 2a Stagione de IL PATRIARCA fiction di successo targata Canale 5

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In occasione del debutto della seconda stagione su Canale 5, di venerdì 15 novembre, del Il Patriarca di Claudio Amendola, abbiamo intervistato Cecilia Napoli.L’attrice, interprete nella serie TV di Alice Florio, una giovane agente di polizia determinata e profondamente legata ai valori della giustizia e del senso del dovere, ha raccontato la dedizione nell’immergersi nei personaggi che interpreta, gli esordi della sua carriera e i progetti futuri.

Come nasce il tuo percorso professionale ?
“Ero molto piccola quando ho iniziato a pensare che avrei voluto essere un’attrice. Dopo il liceo mi sono laureata in cinema alla Sapienza e poi sono entrata al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il primo lavoro che ho fatto dopo il percorso accademico è stata la serie “I topi 2” di Antonio Albanese”.

Ci racconti la tua esperienza nella seconda stagione della fiction di successo targata Mediaset “Il Patriarca” ?
“Ho potuto approfondire le dinamiche del set e muovermici dentro con il personaggio. Ho anche avuto la fortuna di condividere questo viaggio con colleghi da cui ho imparato tantissimo, sia vedendoli in azione che ascoltando le loro esperienze, i loro racconti. Mi sono preparata molto, a partire dallo studio del mestiere di agente di polizia che il mio personaggio, Alice Florio, svolge. Ho fatto degli incontri con una poliziotta amica di un amico e i consigli e gli approfondimenti che mi ha dato sono stati davvero utili per il mio lavoro.  Claudio Amendola, poi, è stata una fonte preziosa di insegnamenti. Per lui il set è casa. Proprio perché attore espertissimo, nel ruolo di regista Claudio sa esattamente come parlare con i suoi attori, che linguaggio usare e che immagini trasmettere per ottenere l’interpretazione che sta cercando. Mi sono affidata completamente”.

Ci puoi spiegare bene e raccontare il tuo ruolo di Alice Florio ?
Alice è un’agente di polizia, molto determinata, che crede nel valore della giustizia e della legalità. Nella prima stagione l’abbiamo vista alle prese con la minaccia della famiglia Bandera ma in questa seconda affronterà ulteriori sfide. Non solo si ritroverà a fronteggiare ancora una volta Nemo Bandera, ma, con l’arrivo della nuova Commissaria, si troverà anche di fronte a questioni personali che la porteranno a prendere decisioni cruciali, mettendo alla prova la sua integrità e il suo coraggio.

Adesso a quale progetto lavorativo ti stai dedicando ?
Per alcuni progetti tengo le dita incrociate.
Attualmente, per il 2025, sto lavorando ad un progetto teatrale a cui sono estremamente legata ma di cui purtroppo non posso dire ancora nulla.
Poi c’è il cortometraggio “Sette settimane” di Enrico Acciani che abbiamo presentato alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno che ha iniziato il suo percorso di distribuzione che lo impegnerà per tutto il prossimo anno. E’ un progetto, anche questo, a cui tengo davvero molto.

C’è un ricordo professionale che porti sempre nel cuore?
“Ero sul set di “Nero a metà” la terza stagione, dove ho lavorato per la prima volta con Claudio Amendola. Interpretavo il ruolo di una ragazza con problemi alimentari e in una scena finale dovevo addentare un maritozzo come metafora del superamento del problema: non vivevo più nel costante terrore di ingrassare. Claudio Amendola mi fece vedere, nella stanza di regia con tutti presenti, la clip del film “C’era una volta in America” in cui vediamo Patsy che non resiste e mangia il dolce che aveva preso per Peggy mentre la aspetta fuori dal suo appartamento. Claudio aveva preso questo momento per farmi capire come intendeva la scena. E’ stato un gesto di generosità e cura grandissimo”.

Nella tua professione hai un punto di riferimento?
Nel lavoro non ho mai avuto un unico punto fisso di riferimento. Penso di essere cambiata tanto da quando ho iniziato a studiare per diventare attrice, ad oggi: ho approfondito, cambiato punto di vista, idee, opinioni. Questo è fondamentale, mettersi in discussione, per sviluppare una personalità artistica che sia la propria originale.

Tre cose nella vita a cui non puoi assolutamente rinunciare?
“Amore, mare, gorgonzola”.

Come ami trascorrere il tuo tempo libero ?

“Con gli amici. Preferibilmente davanti a una birra ghiacciata”.

Un sogno nel cassetto da realizzare ?
“Continuare a fare questo lavoro per tutta la vita”.

Se non avessi intrapreso questo percorso professionale oggi chi saresti?

“In un’altra vita? Sarei un medico!”.

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