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FULVIA BACCHI: ” IL SETTORE CONCIARIO ITALIANO RESISTE CON LA PANDEMIA”

La nostra intervista esclusiva con Fulvia Bacchi direttore generale Unic

Tra le eccellenze italiane che concorrono sui mercati internazionali ci siamo soffermati nel settore della Pelle e fashion, con il direttore generale di Unic (Unione Nazionale Industria Conciaria) e responsabile Lineapelle, Fulvia Bacchi.

Dottoressa Bacchi, come vive il settore conciario questo periodo di pandemia?

La responsabilità di filiera, a cui ci si era aggrappati all’inizio della pandemia per cercare di mantenere le posizioni di mercato, viene ora messa in discussione con questi rialzi di materia prima, che i conciatori hanno difficoltà a sostenere in quanto voci fondamentali dei loro bilanci, mentre la clientela rifiuta qualsiasi adeguamento di listino”.

Quali sono le iniziative che Unic ha previsto e quali sono i dati congiunturali di questo fine 2020 e inizio 2021?

Il settore conciario italiano ha chiuso il 2020 con un calo significativo di fatturato, circa il 30% e di export, il 27%. I primi mesi 2021 mostrano ancora un contesto congiunturale molto depresso e, alle difficoltà legate alla domanda, si aggiungono destabilizzanti tensioni sui prezzi delle pelli grezze e semilavorate e dei prodotti chimici. Aumenti che rischiano di inibire qualsiasi potenziale ipotesi di strenua ripartenza”.

Lineapelle ha lanciato la visita virtuale con un palinsesto di iniziative, tendenze, un modo per unire business e moda, dunque una vetrina virtuale in attesa della rassegna fieristica fisica. Come è andata?

“Abbiamo realizzato molte iniziative per mantenere rapporti con tutta la nostra community di riferimento, in Italia e all’estero senza intervalli e senza interruzioni. Gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati raggiunti come dimostrano i numeri di contatti sviluppati. È emersa chiaramente l’assoluta necessità di tornare presto ad una fiera in presenza. Nessun evento digitale, nessuna singola presentazione aziendale potranno mai sostituire la forza creativa, l’energia di relazione ed esperienziale di una fiera come Lineapelle, i cui contenuti sono sempre stati ricchi e complessi”.

Il settore conciario quanto pesa e come si struttura con la moda. Che indicazioni arrivano dalle aziende presenti nei distretti industriali?

“Il settore conciario italiano è indispensabile per molte filiere, moda, design, automotive. Tra queste la moda è quella che sta soffrendo maggiormente, ma è anche quella che sottolinea maggiormente i cambi socioculturali del periodo che stiamo vivendo. Resta pertanto un elemento ispirativo fondamentale. Oggi le migliori performance le registrano le destinazioni arredo e interior design, che rappresentano il 25% dell’intera produzione conciaria italiana”.

Infine, avete dato vita al Trend Book di Lineapelle estate 2022, cosa tratta?

“L’estate 22, come viene descritta dal nostro Trend Book, si preannuncia come una stagione in cui convergono due mondi paralleli, quello della tecnologia e del digitale e quella di una rinnovata voglia di emozioni. Abbiamo bisogno di ritrovarci, di spensieratezza. Dalla sintesi di queste due strade maestre, immaginiamo una stagione di colori versatili, dai vivaci ai naturali tenui, con materiali, le cui specificità devono essere tattili, la morbidezza, la leggerezza, la naturalità, il tutto all’insegna della ricerca tecnologica e attenzione alla sostenibilità”.

Dottoressa Bacchi la ringraziamo per la disponibilità di questa intervista, possiamo ricordare quali sono i prossimi appuntamenti?

“I prossimi appuntamenti ci vedranno impegnati nella promozione e difesa del prodotto pelle come associazione, mentre sul fronte fieristico è al momento confermata la fiera a Milano dal 22 al 24 settembre, così come gli appuntamenti esteri, New York, Londra, Tokyo e Canton”.

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