Ideare, scrivere e condurre, le mie grandi passioni
La nostra intervista esclusiva alla nota conduttrice televisiva Metis Di Meo

Metis Di Meo è uno dei volti più luminosi e amati della TV. intraprendente e creativa professionista della tv: capelli rossi e ricci, sempre sorridente, nel look e nella comunicazione. Abbiamo fatto due chiacchiere con lei , per farci raccontare la sua vita di ogni giorno, non solo professionale ma anche privata.
Tre cose nella tua vita a cui non puoi rinunciare?
“Mangiar bene, viaggiare molto e stare con le persone alle quali voglio bene”.
Come nasce il tuo percorso professionale ?
“Sono passati proprio 20 anni dal giorno in cui ho scoperto la bellezza di questo lavoro, quando per la prima volta mi hanno lasciato un microfono in mano e mi hanno chiesto di raccontare il mio punto di vista, parlare in pubblico e aiutare a far raccontare agli altri la propria storia davanti ad un pubblico. È stata una profonda epifania, mi ha fatto mettere da parte la mia passione per la recitazione e quella per la scrittura. Poi sono tornate entrambe nel mio mestiere, insieme alla curiosità, la passione per i viaggi, la voglia di ascoltare le vite degli altri, di esprimere a tutti i costi il mio punto di vista. In 20 anni ho lavorato per oltre 60 produzioni televisive, in Italia ed all’estero. Dalle prime produzioni, come “Mixing” con l’Avv.Marazzita, ai grandi show come “Ballando con le Stelle”, i format storici Rai come “Domenica In” e “Unomattina”, i programmi sperimentali nella tv dei ragazzi, nel mondo dei viaggi e dell’approfondimento sociale. Negli anni ho imparato tutti i mestieri limitrofi al mio, dall’ideazione di un programma alla post-produzione. Così negli ultimi dieci anni sono riuscita a lavorare come creative manager per le aziende, ad essere inviata in alcuni programmi, in altri essere autrice e conduttrice. Ho messo sempre a disposizione tempo, idee ed impegno per le cause nelle quali ho sperato di poter contribuire, come la tutela delle donne, dei bambini ed il dialogo interreligioso, lavorando con associazioni, enti e ministeri. La priorità ed il grande orgoglio è stato quello di creare dei format, realizzarli e vederli in onda, fatti spesso con la squadra di amici e colleghi di sempre. Format innovativi come il primo programma interattivo della Tv italiana, “Social King” Rai2, il primo format con UGC (materiale generato dagli utenti) “Talent1” su Italia1, il primo format tutorial “Lezioni di Bon Ton” per Rai5, il progetto sul mondo del lavoro che ha fatto nascere “Il Nostro Capitale Umano” per Rai2. Sono molto legata ad “Augurerai”, speciale di Rai2 sulle tradizioni del passato e i valori del futuro, “Azzurro Shocking” un documentario per R
C’è un ricordo lavorativo per te indelebile ?
“Tanti, il primo film da bambina o la prima pubblicità da adolescente. La prima volta che ho avuto un pubblico al quale parlare davanti con un microfono. Il primo programma in diretta, Mixing, con l’Avv. Marazzita, il primo provino in Rai con Pippo Baudo, la mia prima intervista in diretta nazionale, a 18 anni su Rai1, a personaggi come Giulio Andreotti. Oppure la prima diretta di Ballando con le Stelle nel sabato sera di Rai1, il primo programma che ho ideato e realizzato dalla A alla Z e poi ho venduto alla Rai. La prima volta con 10 mila persone in piazza, la prima notte in sala di montaggio, la prima alba di Unomattina alle Olimpiadi di Londra…Le prime volte sono spesso indelebili…ti senti di aver realizzato opere titaniche. Ma certo il mio primo provino in Rai, il giorno della maturità, con la maglietta sporca di penna ed io trafelata in ritardo per colpa degli esami, che aspetto per ore nonostante fossero chiusi gli studi prima di convincere qualcuno è sicuramente uno dei ricordi migliori”.
Adesso a quale progetto lavorativo ti stai dedicando ?
“Sto realizzando 4 programmi nuovi, sono fra la scrittura e la preproduzione. Quando sei showrunner, quando hai la responsabilità della direzione creativa e organizzativa, scopri che la parte iniziale è sicuramente la più lunga e complessa, specialmente per il tipo di format didattici, istruttivi, formativi, istituzionali che realizzo, ma che non vogliono rinunciare ad innovazioni di linguaggio televisivo e tecnologia. Presto spero di potervene parlare…”.
Nella tua carriera hai mai avuto un punto di riferimento ?
“Ho scelto di lavorare in tutti i modi con coloro dei quali avevo stima perché ero profondamente convinta che fosse il modo migliore di creare una scuola e il mestiere, confrontando modi e metodi di lavoro. Ho lavorato con personaggi straordinari, molto diversi fra loro, da Renzo Arbore a Vittorio Sgarbi, confrontandomi con principi della dialettica come Paolo Bonolis ed ua Enciclopedia vivente della storia dello spettacolo come Pippo Baudo. Ho amato lo stile del generale Milly, la prima entrare e l’ultima ad uscire, che tutto coordina con maestria. Ma nel mio cuore rimane un sorriso dolce, l’educazione e la galanteria di un uomo, sempre solare e sorridente, professionale e corretto, gentile e preparato come Fabrizio Frizzi. Non ho mai trovato quel cuore umile in nessuno”.
Come ami trascorrere il tuo tempo libero ?
“Amo andare a cinema ed a teatro, ho molti amici che lavorano nel campo ed è sempre un piacere poterli seguire. Amo la musica, la magia, la danza, quindi gli spettacoli sono sempre dietro l’angolo. Leggere e scrivere sono quasi un obbligo per il mio lavoro…non so più se è piacere o dovere. Amo gli sport estremi, le avventure, mi piace guidare in pista o lanciarmi con un paracadute. Dall’altra parte mostre e musei mi rapiscono di continuo. Le passioni sono tante…ma quella che forse riempie di più la mia vita è legata alle scelte enogastronomiche!”.
Un sogno nel cassetto da realizzare ?
“Devo dire che molti gli ho realizzati, quei compromessi giusti fra autonomia di gestione e libertà di pensiero nel realizzare dei programmi proprio come gli avevo pensati, che potessero arrivare al pubblico ed essere al servizio degli altri. Questo lavoro ha tanti lati positivi, eccezionali, che mi hanno permesso di viaggiare, capire, conoscere, vedere da vicino, ascoltare le storie delle persone più disparate. Imparare a navigare fra sogni ed emozioni, con la macchina da presa, in montaggio e fra le persone. Restano alcuni desideri professionali, altri personali. Quello confessabile è il più divertente, il giro del mondo. Ma non in solo 80 giorni…”
Se non avessi intrapreso questo percorso lavorativo oggi chi saresti ?
“Sono nata fra un tripudio di arte, fra il Balletto dell’Opera e i set di Cinecittà, i viaggi d’avventura ed un nonno che dipingeva e mi accompagnava nei musei, fra amici cantanti e scrittori. Sognano di trovare quel senso di libertà in me stessa, di dare sfogo alla mia anima, ai miei desideri. Pensavo di voler fare l’attrice, ho cominciato che avevo pochi anni ed ho continuato fra fiction, pubblicità, documentari e corti sino ai 20 anni, da Don Matteo a Maschi contro Femmine. Ho capito, a quell’età, che l’indole, l’adattamento al lavoro, la gestione del tempo per me erano fondamentali. Fare l’attrice vuol dire essere la tela bianca, che dipinta diventa protagonista, io volevo essere il pittore, i suoi occhi, i suoi viaggi, le sue mani. Non amando piangere, spogliarmi a comando, fare casting o aspettare che qualcuno potesse vedere qualcosa in me che forse non voglio mostrare, ho capito a 15 anni, presentando per sbaglio una serata, che condurre mi piaceva molto. Nella mia piena adolescenza da stravagante secchiona volevo essere anche una scrittrice, continuare a leggere, viaggiare e studiare, scoprendo posti e persone. È bastato poco tempo a capire la potenzialità del mezzo televisivo, essere autrice e conduttrice dava sfogo a pensieri e creatività, voglia di viaggi e scoperta, analisi della realtà̀ e rapporto attivo ed autonomo con il prossimo. Se non mi fossi liberata del mondo prima di me avrei amato fare la guida turistica, la scrittrice, l’insegnante forse.. chissà…”.
Sei seguita da molti follower, secondo te perchè ?
“Uso i social per poche comunicazioni, qualcosa di personale e molto di professionale. Tendo ad esprimere i miei pareri in contesti di confronto umano, nel quale vedo le persone e posso capire le sensibilità che ho di fronte. Non sono sicuramente una persona che ostenta sensualità, che affronta il dibattito politico, ma lancia temi sociali, invita e coinvolge nei propri, mette a conoscenza gli altri di luoghi, eventi, possibilità”.