
Mario Fulvio De Maio è il neo presidente dell’associazione conciatori Confindustria Avellino. L’imprenditore conciario è stato scelto all’unanimità dalla categoria aderenti a Confindustria. Lo abbiamo incontrato per conoscere la realtà produttiva di Solofra in provincia di Avellino e le linee programmatiche che metterà in campo. Con ottimismo e fiducia il presidente Mario Fulvio De Maio di Confindustria sezione conciatori lancia l’invito alla categoria richiamando all’unità anche per sollecitare interventi risolutivi per la filiera conciaria. Sul tappeto ci sono diverse questioni da risolvere. Resta in piedi il discorso di area di crisi complessa riconosciuta a Solofra, come pure l’adeguamento dell’impianto di depurazione ed altre tematiche. De Maio nelle sue linee programmatiche ha posto l’accento sulle questioni ambientali che coinvolgono il territorio e sulla sostenibilità delle produzioni, ribadendo la necessità di ricostruire una nuova immagine di Solofra, legata all’eccellenza delle sue aziende e delle sue produzioni. De Maio ha poi assicurato che saranno effettuati interventi per sollecitare l’attivazione delle misure previste, perché possono costituire una forte spinta allo sviluppo.
Presidente Mario Fulvio De Maio, lei da poco tempo ha assunto questa nuova carica di responsabile e referente dei conciatori sezione Confindustria Avellino, quali sono i primi obiettivi su cui punta?
Lo spirito della nomina è cercare di aggregare quanti più conciatori possibili per trovare delle intese condivise per risolvere vari problemi che in questo momento sta subendo il nostro distretto industriale di Solofra.
Possiamo evidenziare quali sono questi problemi da dover risolvere nell’interesse della categoria conciatori?
Il primo problema riguarda la crisi del settore, il calo che Solofra sta avendo è fisiologico e in linea con quelli degli altri poli conciari. Purtroppo Solofra in questo momento rappresenta il 6% della produzione nazionale con un fatturato di oltre poco 300 milioni di euro. Pertanto nel panorama nazionale rappresentiamo poca forza, ciò nonostante abbiamo cercato di mantenere il livello occupazionale di circa 2000 dipendenti presenti nel distretto industriale di Solofra. Inoltre dobbiamo puntare sulla qualità e l’alta gamma per non rincorrere il mercato indiano, cinese e pakistano. Se alziamo il livello di qualità abbiamo la possibilità di recuperare altre quote di mercato. A Milano Lineapelle per esempio rappresenta l’importante rassegna fieristica dove ricerche e nuove tecniche vengono esposte per fare la differenza con i Paesi emergenti e in via di sviluppo.
Altra questione penosa per il mondo industriale che si trascina da anni riguarda più in generale il sistema depurativo. Ci saranno delle risoluzioni?
Sul trattamento delle acque e rete fognarie, purtroppo i lavori di adeguamento previsti all’impianto di depurazione, a tutto oggi sotto sequestro, con facoltà d’uso, non sono stati ancora appaltati. Mentre invece per l’impianto di Mercato San Severino pare che la Gori Spa, sia indicata quale futuro gestore dell’impianto. Invece la situazione dell’impianto di Solofra è ancora tuttora incerta. Siamo in attesa di sapere da parte delle Istituzioni quale impegno cercheranno di prendere per tutelare le concerie che devono rispondere ai grandi brand del lusso, che chiedono garanzie per il futuro oltre le relative certificazioni. Ugualmente andrebbe ristrutturata anche parte della rete fognaria in quanto presenta delle criticità che si evidenziano soprattutto durante il periodo delle piogge.
Presidente De Maio, quali sono le parole chiave per il settore dell’industria conciaria che deve rispondere ai grandi brand del lusso?
Eco-sostenibilità e rispetto dell’ambiente sono le parole chiave del nostro lavoro quotidiano che ci proietteranno sicuramente verso il mondo migliore. Pertanto oggi per recuperare quote di mercato siamo obbligati a fare ricerca continua per trovare nuove lavorazioni eco-compatibili a basso impatto ambientale con riduzione dell’acqua e dei prodotti chimici.
In materia di ricerca nel processo produttivo ritiene che ci sia qualche sfida importante da raggiungere e che può annunciarci?
La sfida ambiziosa è in uscita, ci siamo lavorando da tempo con l’Università, la Stazione sperimentale pelli di Napoli e il Politecnico del cuoio a Solofra. Sono delle ricerche di nuove lavorazioni della pelle senza metalli.
Infine presidente De Maio ha qualche idea per il futuro che possa gettare le basi per il distretto industriale di Solofra e per far crescere il settore conciario?
Come idea per il futuro ci auguriamo che a breve possono nascere delle attività a Solofra per il recupero scarti e riciclo di altri materiali come la plastica ed altro. Questo consentirà di creare altri posti di lavoro ed evitare al tempo stesso che mandiamo fuori materiale che provengono dalle nostre lavorazioni, potendo al tempo stesso ridare vita anche agli opifici dismessi e inutilizzati.
Photo Credits: Si ringrazia l’Azienda Conciaria DMD SOLOFRA SPA per la preziosa collaborazione.