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“Mi manchi”, commedia brillante di Vito Boffoli

In scena a Roma il nuovo lavoro del brillante regista romano

In scena al Teatro Euclide di Roma il 16 e 17 novembre “Mi manchi”, commedia brillante in due atti di Vito Boffoli, che racconta le divertenti vicende dei vari personaggi, che si riuniscono per festeggiare Giorgia, la protagonista. Amori segreti, tradimenti, amicizie forti, ricordi del passato, sogni emozionanti, meravigliosi balletti e bellissime canzoni cantate dal vivo: la danza, la recitazione e il canto, che insieme diventano un unico strumento di narrazione della trama, danno vita ad uno spettacolo teatrale bellissimo e coinvolgente, ricco di scene appassionanti.

«La commedia tratta di tradimenti», spiega Vito Boffoli, autore e regista, «la protagonista è innamorata pazzamente di un intellettuale che vive in un regime violento, Vladimir. Lui scriveva articoli per il suo giornale, ma ad un tratto è dovuto scappare dal suo Paese, così è capitato a Roma, dove ha conosciuto Giorgia e se ne è perdutamente innamorato».

La commedia si svolge nella giornata che doveva essere la più divertente e festosa per Giorgia: il giorno del suo compleanno. La complicità con la sua più cara amica Elisa, donna ironica e scoppiettante, è dovuta anche alle delusioni e sconfitte amorose che le due hanno affrontato nella loro vita. Cosa che non interessa assolutamente alla giovane Monica e il suo Luca, ricchi di sentimenti e aspirazioni, amanti della vita, della natura. Credono in se stessi, nelle loro capacità intellettuali, credono nel futuro. Manuela, donna sofisticata e volitiva, cede alle pulsioni del cuore con l’affascinante e sensibile Cristian, ma non vuole compromettere le sue scelte di vita.

Donne di tutti i giorni, principesse e guerriere, in lotta tra l’essere e l’apparire, nascondere e mostrare… E gioire con tutta la forza travolgente che chiamano Amore. «Nelle mie commedie», racconta l’Autore «ci tengo molto a valorizzare la figura della donna. Nella società di oggi secondo me l’uomo non è maturato abbastanza per dare alle donne la libertà che loro desiderano, infatti la violenza sulle donne oggi è molto diffusa e questo è inaccettabile per me, penso che il rispetto per le donne sia molto importante».

Nella commedia si affronta il tema dell’Amore inteso non solo come sentimento tra uomo e donna, come quello profondo forte che vivono Giorgia e Vladimir, ma come Amore universale tra madre e figlio, tra parenti lontani che non sanno quando si rivedranno. Nella scena finale, il “mi manchi” diventa un bellissimo dialogo d’amore tra Giorgia e il suo amato, attraverso una lettera che lui le ha scritto, che lei legge commossa ed emozionata. In questa parte finale dello spettacolo, come ci ha spiegato il regista, “mi manchi” diventa anche il messaggio di tutti gli stranieri che sentono la mancanza dei loro parenti lontani, come la madre verso il figlio, il marito verso la moglie, il figlio verso il padre. 

Il tema dell’Amore universale viene rappresentato con il bellissimo ed emozionante balletto della lettera, la danza diventa qui un prezioso e magnifico strumento di narrazione della trama e la arricchisce, emozionando il pubblico, portando in scena dolcezza, intensità e amore.  «La lettera viaggia in tutto il mondo di mano in mano», spiega Fabio Massimo Casavecchia, coreografo, aiuto regista e attore in “Mi Manchi”, «il balletto rappresenta quindi il viaggio della lettera, che sembra quasi che cammini da sola, l’amore fa il giro del mondo, va e torna, per arrivare poi a Giorgia. Viaggia nel cielo, in un albero, nella radice, nei rami, passa attraverso un orologio, con la mia fantasia ho creato queste diverse figure rappresentate dai ballerini, che si passano la lettera di mano in mano». È la storia di un amore così forte e profondo che continua a vivere nel cuore dei protagonisti nonostante gli ostacoli, la distanza e le avversità, e che resterà vivo anche quando i due amanti non potranno vedersi.

(Il Coreografo Fabio Massimo Casavecchia)

Nella parte finale del balletto della lettera entra in scena Vladimir che danza con la sua amata, la abbraccia, la stringe a sé, e le consegna la sua lettera d’amore. La danza dei due innamorati coinvolge ed emoziona gli spettatori, il ballo è un elemento narrativo molto importante in tutta la commedia. «I miei balletti che realizzo per gli spettacoli del Teatro Euclide, come in tutte le altre commedie musicali che faccio», spiega Fabio Massimo Casavecchia, «non sono mai balletti fini a se stessi come può essere una sigla televisiva, ma sono sempre balletti che raccontano qualcosa che fa parte del copione, come appunto il balletto della lettera, che nasce perché si parla d’amore, la lettera fa il giro del mondo e il balletto spiega questo viaggio, ogni balletto ha un senso, racconta sempre un pezzo della storia. Questo avviene anche con il balletto del vapore, che rappresenta il sogno di Giorgia mentre dorme ed entrano in scena le ballerine vestite da   odalische, poi arriva Vladimir, fa un pezzo ballato con ognuna di loro, e poi si avvicina a Giorgia, che poi si sveglia».

Nel corso dello spettacolo teatrale, in cui le divertenti performance dei bravissimi attori si alternano a momenti musicali, c’è anche un bellissimo balletto cantato dalla protagonista, “Summertime”, di George Gershwin, e danzato insieme al corpo di ballo. «Summertime è un balletto in cui la protagonista canta dal vivo il brano», racconta il coreografo, «l’idea nasce perché al Teatro Euclide stiamo facendo un corso di danza e musical, il martedì e giovedì, e tra le mie allieve, che sono le stesse che partecipano a questa commedia, c’è una ragazza spagnola, Macarena García Naranjo, che canta benissimo. Nel copione c’è un personaggio, che è appunto Macarena, abbiamo mantenuto il suo vero nome, che è la sorella della protagonista. Infatti Giorgia, interpretata da Pina Perla, ha una sorella, Macarena, che nel passato cantava in un locale durante delle grandi feste e ballava con altre ballerine, e quindi Giorgia, mentre parla con la sua amica, ripensa con lei ai tempi in cui andavano a fare queste feste, ed è lì che entra in scena Macarena, che canta dal vivo “Summertime” in una maniera strepitosa e ha quattro ballerine intorno a lei, molto eleganti, molto belle, che si muovono molto armoniosamente». 

(La cantante Macarena-García-Naranjo)

Una delle scene più esilaranti della commedia è quella dell’arrivo del postino, interpretato da Fabio Massimo Casavecchia, che arriva a casa di Giorgia, durante la sua festa, per consegnare una busta.  «Il personaggio del postino è un pazzo», racconta Casavecchia, «entra in scena per consegnare una raccomandata, onestamente è anche un personaggio che non è essenziale per la storia, ma lo è per la briosità che porta in scena, anche da quello che ho sentito dire dal pubblico, lui è un pazzo che arriva, consegna una busta, ma vede subito una bella ragazza, inizia a farle la corte, ci prova, canta una canzone, ci balla, ci fa l’amore, dà una scossa alla commedia, porta una sana risata in scena».

Abbiamo chiesto a Fabio Massimo Casavecchia di raccontarci come è nata la sua passione per la danza. «Mi sono avvicinato al mondo della danza per gioco, tutto è iniziato quando ho visto il film “La febbre del sabato sera”, a me già piaceva ballare fin da piccolo. Poi a 16 anni mi sono iscritto nella scuola di danza di Enzo Paolo Turchi, e a partire da lì da un gioco la danza è diventato il mio lavoro, perché a 17 anni ho iniziato a lavorare con lui, a 18 anni mi ha portato in RAI e da lì varie trasmissioni, tra cui “Fantastico”, tutte le trasmissioni dell’85/86, poi ho fatto l’audizione per Loretta Goggi e Gianni Brezza e mi hanno  preso per fare “Canzonissime”, al Teatro delle Vittorie, da lì quindi mi conosce Loretta, che insieme a Gianni mi propone di fare l’assistente coreografo di Gianni e poi il coreografo, lui aveva visto evidentemente delle qualità in me, quindi poi sono diventato coreografo. Prima di diventare coreografo e ballerino, dopo aver studiato con Enzo Paolo Turchi, ho studiato anche con una persona che per me è stata fondamentale, è Nadia Chiatti, è stata la mia insegnante, è la persona che mi ha dato più fiducia, perché io volevo smettere di ballare dopo un periodo un po’ più difficile, come tanti artisti che attraversano alti e bassi, ma lei mi disse che io non potevo smettere, perché avevo molta grinta e passione, quindi mi fece fare il primo ballerino al Casinò di Montecarlo, mi venne a prendere a casa per i capelli, mi obbligò a ricominciare, e con lei ho ricominciato, poi ho conosciuto Gianni Brezza, Loretta Goggi, sono diventato ballerino di fila, ballerino solista e poi coreografo, e ancora oggi sono coreografo e insegno danza al Teatro Euclide».

I prossimi spettacoli previsti sono “La Mandragola”, dal 30 gennaio al 2 febbraio, un testo del ‘500 di Macchiavelli, che il regista Vito Boffoli ha riadattato con la sua genialità e sensibilità, modernizzandolo con musica e balletti. Poi dal 27 febbraio al 1 marzo 2020 sarà in scena “Chi ha impicciato la matassa se la sbrogli”, una commedia del ‘700 romanesca, tipo Rugantino, con balli sui tavoli e spettacoli in piazza e in osteria, in stile romano.

A Cura  di Myriam Pulvirenti 

 

Per Info-Contatti

La commedia “Mi manchi” sarà in scena sabato 16 e domenica 17 novembre al Teatro Euclide di Roma.

Interpreti: Pepi  – Gloria Ubaldi – Gianluca Cecconello –  Monica Carpanese – Giancarlo Penazzo Francesca Brunetti  – Fabio Massimo Casavecchia – Daniele Rosa

E con: Giuseppe Carciati, Alessandra Cervoni, Antonella Ciminera, Silvia Fracassi, 

Macarena Garcia Naranjo, Flavia Prinzi

Coreografie: Fabio Massimo Casavecchia

Orari spettacoli:

sabato ore 21:00 – domenica ore 17:30

TEATRO EUCLIDE – PIAZZA EUCLIDE 34/A -00197

Ufficio Promozione e Botteghino:

dal martedì al venerdì ore 10:00/13:00 – 15:00/19:00

sabato 15:00/19:00 – Lunedì riposo 

Tel. 06 8082511 – prenotazioni@teatroeuclide.it

Prezzi biglietto: Intero € 15,00 – Ridotto Cral, Anziani e Giovani € 10,00

  392.2437778      facebook.com/teatroeuclide 

Visitate il sito: www.teatroeuclide.it

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