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La mia collaborazione con Dionne Warwick? Mi ha fatto capire quanto gli artisti importanti come lei siano estremamente sereni e umili nel condividere la propria esperienza

Intervista esclusiva a Silvia Mezzanotte

Twikie ha incontrato per voi una delle voci storiche dei Matia Bazar Silvia Mezzanotte. Gran belle soddisfazioni per l’artista emiliana, che dopo il grande successo della scorsa stagione, mercoledì 4 dicembre abbiamo potuto ammirare in tutto il suo splendore, durante la prima puntata della seconda edizione di “All Together Now”, andata in onda su Canale 5. Anche in questa edizione Silvia Mezzanotte è tra i protagonisti dello show musicale prodotto da Endemol Shine Italy, e condotto da Michelle Hunziker con la partecipazione di J-Ax. Silvia, con le sue innegabili doti vocali, con l’imitazione di Mina, si è aggiudicata nel 2016 la vittoria della 6° edizione diTale e Quale show “, il talent show per i vip dedicato alle imitazioni condotto da Carlo Conti e in onda su Rai 1. Lo scorso 31 maggio l’artista ha pubblicato il nuovo disco “Aspetta un attimo” e preceduto dall’omonimo singolo che sta scalando le classifica della airplay radio indipendenti. Un album maturo, importante, introspettivo dove spiccano le collaborazioni con autori come Pino Marcucci, Giuseppe Fulcheri e Roberta Faccani, anche lei voce, per qualche anno, dei Matia Bazar. Recentemente Silvia Mezzanotte insieme al cantante e compositore jazz Ronnie Jones, il cantautore e compositore Marco Ligabue, la cantante soul Sonia Addario, il vincitore della prima edizione del programma Mediaset “All Together Now”, Gregorio Rega, il vocal coach dei big della canzone italiana Giancarlo Genise e il tenore Gennaro Monè ha partecipato, presso il Teatro Italia di Acerra, all’evento “Notte di note show”. Lo show, dedicato ad una raccolta fonti per gli ammalati di leucemia e giunto alla sua IX edizione,  è stato ideato dal Direttore d’Orchestra Carmine Caiazzo, reduce dal grande successo della prima edizione del talk show “All Together Now” dove anche il suo nome era nell’elenco dei 100 giudici del muro. A tutto questo per Silvia si aggiunge un lungo tour in Italia e all’estero con il suo recital teatrale “Le mie Regine” e la collaborazione con artisti del calibro di Michael Bolton e Dionne Warwick, con la quale ha inciso un duetto che sarà presentato a breve.

Dal punto di vista professionale che esperienza è stata quella della 6° edizione di “Tale e Quale Show”?

“Tale e Quale Show” per me è stata un’esperienza formativa sotto ogni punto di vista. Io non mi ero mai cimentata con le imitazioni e quindi per me è stato un salto nel vuoto.  Sono entrata in punta di piedi anche con grande agitazione perché uscivo da quella che è la mia naturale comfort zone. Ho vinto quella edizione che è stata molto divertente ed interessante con la presenza di artisti del calibro di Tullio Solenghi, Bianca Atzei, Vittoria Belvedere, quindi attrici, attori e cantanti veramente di spessore. Altresì è stata un’esperienza molto faticosa.  “Tale e quale show” è un programma nel quale ci si deve impegnare tutta la settimana per un’esibizione che poi dura soltanto 3 minuti. Ci sono moltissime ore di prove e professionalità di grande eccellenza che ruotano intorno a questa trasmissione. Alla fine il risultato è stato assolutamente sorprendente. Pensa Patrizia che l’imitazione di Mina con il brano Brava, è stata così importante che la canzone continuo a portarla con me nei miei concerti perché me la richiedono sempre.

Per te Silvia è stato difficile appropriarti della gestualità, dell’espressione, della voce, insomma diventare qualcun altro? Io non amo i cambiamenti. Nonostante io viva una vita sempre in viaggio, dove in continuazione cambia tutto intorno a me in realtà sono un’abitudinaria.  Mi piacerebbe mangiare sempre le stesse cose, dormire nello stesso letto etc, quindi il fatto di dover entrare ed uscire da un personaggio diverso ogni settimana un po’ mi ha disorientata. I miei personaggi li sognavo tutti di  notte ma questa esperienza sicuramente è stata estremamente utile. Il vento del cambiamento si è insinuato in me e almeno sotto il profilo della voce, della vocalità mi ha dato veramente una mano a uscire anche da certi schemi nei quali ero programmata.

E l’esperienza di “All together now”?

L’esperienza di All together now è forse l’esperienza più divertente in assoluto della mia vita.  Anche se il ruolo è un ruolo importante, perché attraverso questo game Show al vincitore vengono assegnati €50000, per me è stato estremamente divertente partecipare. Questo meraviglioso muro, costituito da 100 anime completamente diverse le une dalle altre, colorate irriverenti per certi aspetti, classiche e tradizionali per altri, mi ha arricchita enormemente e continua a farlo anche in questa seconda edizione. Si sono instaurati dei rapporti umani oltre che professionali molto belli con Giancarlo Genise, Mietta, Simona Bencini e con altri personaggi del muro, che poi sono proseguiti per tutto il resto dell’anno e il Voice Camp ne è una chiara dimostrazione.

Con il tuo compagno di banco di “All together Now”, il vocal coach Giancarlo Genise, sarai protagonista del primo Voice Camp nazionale. Puoi svelarci qualcosa?

Il Voice Camp, che Giancarlo Genise sta organizzando, sarà un’esperienza veramente particolare. Si tratta di una settimana intera durante la quale, dalla mattina alla sera, i partecipanti avranno la possibilità di avere accesso ad alcune tra le professionalità più importanti che abbiamo in Italia. Tra le varie figure spicca quella del Dottor Fussi, che nel campo della vocologia e del canto è il numero uno. Ci sarò io, Simona Bencini ed altre professionalità . Questo ci permetterà di trattare un po’ tutti gli aspetti da quelli tecnici a quelli prettamente artistici. Ad esempio tirare fuori un’interpretazione che diventi talmente riconoscibile e tanti altri segreti che cercheremo in qualche modo di condividere con tutti quelli che parteciperanno.

E del prossimo progetto con Dionne Warwick puoi darci qualche anticipazione?

Il progetto con Dionne Warwick nasce due anni fa da una scommessa con il mio produttore Pino Marcucci. All’epoca mi disse:  <<Tra le regine che canti quando sei in teatro c’è qualcuna con la quale vorresti duettare?>> E io risposi: Si con Dionne Warwick e con Annie Lennox. Un mese dopo mi telefonò dicendo: <<Prepara i bagagli perché fra 20 giorni si parte. Andiamo a New York a conoscere Dionne Warwick perché le è molto piaciuta la tua vocalità e la progettualità che abbiamo pensato per voi due insieme>>. Ovviamente questa cosa è un sogno che si realizza. Noi abbiamo inciso un duetto, ma abbiamo un progetto aperto che vedrà la luce certamente nel 2020.

Nella tua lunghissima carriera hai avuto la possibilità di collaborare con molti artisti. Quali sono le esperienze che ricordi con maggiore affetto?

Si è vero Patrizia, gli artisti con i quali ho collaborato sono stati tanti e le collaborazioni con tutti loro sono relative a due momenti di spessore e di esistenza diversi. Nella prima parte, in quella diciamo in cui non avevo ottenuto ancora visibilità e credibilità come artista solista, lavoravo infatti come corista.  Questo però mi ha permesso anche di interagire con artisti di una levatura eccezionale come Mia Martini, Francesco De Gregori, Laura Pausini con la quale ho collaborato proprio per il suo primo singolo “La solitudine”. Poi, nella seconda parte della mia esistenza, sono arrivate le collaborazioni per il ruolo da solista insieme a grandi artisti come Massimo Ranieri, Michael Bolton , Al Jarreau e l’ultima della quale abbiamo già parlato con Dionne Warwick. Come spesso succede gli artisti amano soprattutto gli ultimi figli. In questo momento la cosa che sto vivendo con maggiore consapevolezza e credibilità ed anche con grande affetto è la collaborazione con Dionne Warwick.

Cosa ti ha lasciato l’esperienza con Dionne?

La nostra collaborazione mi ha fatto capire quanto gli artisti importanti come lei siano estremamente sereni e umili nel condividere la propria esperienza. Durante la lavorazione del singolo, che uscirà a breve, mi ha dato dei consigli. E’ stata veramente molto carina.  Addirittura ha modificato una parte del suo cantato proprio per venire incontro a quelle che potevano essere le mie esigenze. Sono enormemente gratificata da tutto questo. Nell’ultimo abbraccio mi ha detto: << Sei contenta Silvia? Ricordati che questo è il tuo progetto>>  E questo modo di essere e di fare credo appartenga solo ai grandi.

Recentemente hai realizzato un lungo tour in italia e all’estero, con lo spettacolo teatrale “Le mie Regine”, che ti ha regalato non poche soddisfazioni. Com’è nata l’idea di elaborare questo progetto? 

Questo progetto nasce parecchi anni fa, anche se nel tempo ha subìto una naturale evoluzione dovuta soprattutto alla mia crescita. Man mano che passano gli anni ti viene la voglia di cantare cose diverse e di interpretarle in maniera differente. “Le mie Regine” è un progetto che nasce dall’esigenza di ringraziare le grandi voci italiane e straniere che da bambina, inconsapevolmente, mi hanno aiutata ad uscire da una timidezza quasi patologica pur avendo la voce e la volontà di diventare una cantante. 

Trasformare questo tuo sogno in realtà quanto ti è costato?

Mi ha impegnato tanto sia sotto il profilo umano che su quello lavorativo. Ho dovuto fare un gran bel percorso dentro e fuori di me. Quando sono diventata più grande ho deciso che volevo cantare le canzoni di queste straordinarie artiste ma soprattutto raccontarle sul palco. Spesso si pensa che le grandi donne dello spettacolo vivano di soli lustrini e paillettes, senza considerare invece che molte di loro hanno delle storie piuttosto difficili alle spalle. Per questo  mi piace raccontare la storia di Ella Fitzgerald e della sua amicizia con Marilyn Monroe, di Mia Martini, che ho potuto conoscere quando ancora facevo la corista e ho collaborato con lei. Ovviamente poi mi piace raccontare di me perché è uno spettacolo che nasce anche dall’esigenza di farmi conoscere un po’ più da vicino, al di là di tutto quello che la gente ha avuto la possibilità di vedere o di sentire nel corso della mia carriera.

(La nostra inviata Patrizia Faiello  fotografata con Silvia Mezzanotte)

Credit photographer:  Ph   Dino Criscuolo

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