Di Antonio Vistocco
Beneventana doc, laureata in Giurisprudenza e avvocato, ex ministra delle Politiche Agricole del governo Letta, ha iniziato la carriera politica come coordinatrice di Forza Italia nella città campana nel 2007 per poi essere eletta deputato nel 2008 con ‘Il Popolo della Libertà’. Sposata dal 2011 con il deputato del Partito Democratico Francesco Boccia, un anno dopo è diventata mamma di una bambina, Gea. Appassionata, nella vita come nella politica. Ma non solo. Adesso anche nella veste di inviata televisiva e ospite per la trasmissione ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti su la 7 , Nunzia De Girolamo ha lasciato il segno anche in questa nuova veste professionale. In questa intervista racconta un po’ di sé, della sue passioni per la famiglia e la politica , e dei sui progetti futuri.
Tre cose della sua vita a cui non può assolutamente rinunciare?
Mia figlia Gea che è il grande amore della mia vita. La mia famiglia, alla quale sono legata indissolubilmente. La mia libertà. Le dico però, che a volte il prezzo della libertà è molto più alto di quanto possa sembrare. Dire sempre ciò che si pensa, anche quando sei controcorrente. Ma il bello è proprio questo: ciò non vuol dire assolutamente ingratitudine. E, le dirò, a lungo andare, la libertà viene apprezzata.
C’è un aneddoto particolare che può raccontarci della sua carriera politica?
Ve ne sono veramente tanti: sono stata fortunata. Il percorso politico degli ultimi dieci anni mi ha regalato tante soddisfazioni. Ho cercato, però, di non perdere mai il contatto con la realtà. Quando si perde il senso della realtà è finita. Spesso i grandi leader hanno perso il contatto, per questo il loro percorso politico è stato come una parabola di Gauss. Raggiungere il picco è difficile, a volte impossibile: la fase discendente, invece, può durare anche un secondo. L’importante è rimanere quelli che si era. Ho cercato di dare questa impronta al mio impegno politico: alcuni lo hanno apprezzato, altri meno.
Invece come nasce la sua collaborazione con il programma televisivo “Non è L’Arena” di Massimo Giletti?
Io e Massimo ci consociamo da anni. Dopo la mancata elezione del 4 Marzo la mia presenza al programma di Giletti è stata più costante. Ho preso a cuore, subito, il caso delle sorelle Napoli. Mi sembrava una storia così assurda. La mafia dei pascoli siciliana, insomma una battaglia di coraggio per il Sud. Quando mi ha chiesto di collaborare sono arrivate anche altre proposte ma ho scelto lui perché mi era stato vicino durante un periodo difficile. Poi è un grande professionista da cui si può imparare. E, io da Massimo sto imparando tantissimo. Le dico anche che politica fuori dai palazzi è possibile. Alcuni non ci credono, altri, quando dissi per la prima volta questa cosa, mi guardarono perplessi. Non capisco, ma quando avevamo qualche anno di meno e facevamo gazebi e volantinaggio, non era politica fuori dai palazzi? E’ una politica sicuramente diversa, ma ma ha il suo fascino.
Come ama trascorrere il suo tempo libero?
Mi piace molto viaggiare. Leggere. Andare al cinema anche con la mia piccolina. Poi ho una grande passione per l’arte contemporanea quando posso una bella mostra è sempre un piacere per l’anima. E, da qualche tempo, scrivo anche molto.
Segue lo Sport?
Sono molto pigra. Dopo una sosta di 10 anni che coincide con la mia permanenza in parlamento mi sono riscritta in palestra e provo ad allenarmi 2 volte a settimana. Al mare però adoro nuotare e fare immersioni. In tv invece, non mi capita di guardare molto lo sport o il calcio. Unica eccezione è stata lo scorso anno perché ho seguito con simpatia le sorti del Benevento in serie A. Per una realtà relativamente piccola come Benevento, la Serie A è stata un sogno. Qualcosa che, fino a pochi anni prima, era assolutamente inimmaginabile. Ma i sogni, se ci si crede, spesso diventano anche realtà.
Ci racconta una cosa che non si sa di lei?
Che sono una persona molto sensibile. Ma veramente tanto. Spesso ragiono prima con il cuore e poi con la testa. E, le dico, che a volte questo può essere anche un limite. A volte pecco di ingenuità perché tendo a fidarmi troppo delle persone. Ancora oggi, nonostante le tante fregature. Ma su questo forse sono incorreggibile.
In cosa si sente “beneventana” e quindi legata molto alla sua terra?
In tutto. Noi siamo la zona interna della Campania, la parte verde. Per alcuni siamo una zona di serie B, magari perchè siamo una provincia piccola. E, in politica, questa differenza, alcuni la rimarcano ancora di più. Forse qualcuno dimentica che i sanniti sono il popolo che ha sconfitto i romani, quindi la grinta è nel dna. Il popolo del sud è abituato a soffrire e a rialzarsi dopo una sconfitta. E, si dispiacerà qualcuno, ma io non sono da meno.
C’è un punto di riferimento nella sua carriera professionale e Politica ?
Mio padre. Mi ha insegnato il sacrificio. La moderazione. L’equilibrio. La mediazione. Per molto tempo in politica il mio riferimento è stato Berlusconi. La sua visione liberale della società mi ha sempre convinta. oggi però sono un po’ delusa e sarei ipocrita a nasconderlo.
Se nel suo percorso di vita non ci fosse stata la politica , chi sarebbe oggi Nunzia de Girolamo?
Forse avrei continuato a fare l’avvocato. Oppure avrei proseguito la carriera universitaria. Ma è impossibile fare previsioni. La vita ci cambia il corso delle cose continuamente e ci stupisce con la sua fantasia.
C’è un progetto in futuro da realizzare?
Vivo giorno per giorno. Mi ritengo fortunata per le tante opportunità che ho avuto. Ma come si dice la fortuna aiuta gli audaci. Quindi non pongo limiti ai miei progetti, ma non vivo nemmeno di illusioni. Come le dicevo prima, non ho perso mai il contatto con la realtà. Quindi, con i piedi a terra, senza illusioni ma con tanta grinta, che, in Campania si chiama diversamente. Ma questo, i lettori più curiosi, andranno a cercarlo.