Personaggi

Renzo Arbore: Il rilancio della Tv intelligente

Intervista esclusiva al noto showman della televisione italiana

Questa mattina il presidente della Rai Marcello Foa accoglie gli appelli di Pupi Avati e Renzo Arbore per riscoprire l’intrattenimento educativo e le telecamere di Twikie entrano in diretta su Facebook a casa Arbore per raccogliere i commenti a caldo del grande maestro.

Buongiorno maestro, dopo le dichiarazioni di Foa possiamo credere nel ritorno della Tv intelligente?
La Televisione di Stato ha oggi una grande opportunità, quella di elevare il gusto del pubblico, che si era un po’ accontentato. Invece di adularlo con la rincorsa all’auditel, bisogna offrire al pubblico le cose fondamentali della storia della Rai: i programmi, le fiction e il cinema… quelli che io chiamo “fondamentos”. Il pubblico deve conoscerli per elevare il proprio gusto, e questo permetterà ad alcuni di loro di poter inventare la televisione del futuro.
Cosa ti piacerebbe vedere in tv in questo periodo?
Rivedere le pietre miliari della storia della Televisione Italiana, magari curate da Massimo Bernardini. Perfino qualche puntata di “Lascia o raddoppia”, perché indicative per i ragazzi che hanno bisogno di conoscere com’erano realizzati i quiz di un tempo, dove bisognava essere molto preparati. Mi piacerebbe anche rivedere alcuni programmi più recenti, quelli ben fatti che magari si sono visti una sola volta in tv. 
Cosa ti manca oggi della Tv di ieri? 
Mi manca la televisione intelligente, mi riferisco all’intrattenimento, perché l’informazione invece è migliorata molto. L’intrattenimento è stato inventato da grandi registi, Falqui, Enzo Trapani, e tanti altri… oggi invece l’intrattenimento è comprato (e copiato) dall’estero. Pensa che per ridere oggi dobbiamo “ancora ricorrere a Nino Frassica”! E’ rarissimo trovare delle persone che ci fanno ridere oggi!
Nella Tv di oggi manca la creatività?
Ce ne sta pochissima. Non c’è stata alcuna ricerca: il problema è che i giovani di oggi non si reinventano con quelli che io chiamo i fondamentals, ossia non guardano i grandi maestri. Io guardavo tutto il cinema italiano, gli sketch di Walter Chiari, di Alberto Sordi, Totò e Nino Manfredi e partendo da quei modelli abbiamo inventato nuovi programmi… per fare i grattacieli ci vogliono delle buone fondamenta. C’è bisogno di una maggiore cultura. Ma non si tratta di dare cultura “alta”, ma le culture varie: la cultura cinematografica, la cultura musicale, la cultura classica, la cultura jazz, la cultura della canzone popolare che è stata sottovalutata, pensiamo alle canzoni di Endrigo, di Dalla, di De Gregori… poi le nostre meravigliose invenzioni: siamo primi nella moda, abbigliamento, design, l’arte, l’architettura, e tutte queste cose possono essere “volgarizzate” per la televisione. La Tv di un tempo cercava sempre di educare, anche con “Campanile sera”, anche con “Portobello” si conoscevano i paesi, il nord e il sud, i personaggi singolari. Oggi tutto ciò viene sacrificato in nome della finta allegria, ma senza contenuti che possono rimanere nel pubblico, infatti poca Tv di oggi rimane a futura memoria.
Nella tua carriera hai scoperto tanti talenti, oggi non ci sono più gli artisti di una volta?
La mia generazione è stata educata da una generazione che non smetterò mai di ringraziare. Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Totò, Eduardo De Filippo, Gian Maria Volonté, Tognazzi, Nino Manfredi, Paolo Poli. Quella del dopoguerra è stata una generazione formidabile, con nomi come De Sica, Zavattini, Monicelli, Antonioni, Fellini. Abbiamo goduto dell’arte di questi personaggi straordinari che hanno inventato il cinema italiano. Hanno proprio inventato il cinema, perché facevano delle cose che nemmeno gli americani facevano. Oggi ci sono dei nomi, ad esempio Giuseppe Tornatore che io amo molto, ma quella leva del dopoguerra non è stata eguagliata, erano degli inventori non soltanto degli esecutori che devono soggiacere per forza al mercato. Perciò allora nacquero i grandi film e i migliori programmi tv, ora invece si guarda troppo al mercato.  Oggi, per fare un esempio, abbiamo un vitalissimo Riccardo Muti che fa della grande musica, ma non lo vediamo in tv perché nella televisione hanno paura che non possa fare grandi ascolti. Non solo Riccardo Muti, ci sono tante cose che si potrebbero proporre in tv. Per esempio, avete sottovalutato le vacanze intelligenti di Alberto Sordi? Allora noi ve lo riproponiamo e ve lo spieghiamo pure!
Concludiamo questa intervista suggerendo al pubblico di Twikie di visitare renzoarborechannel.tv, il canale televisivo web di Renzo Arbore
Dentro al mio canale si trovano i “50 sorrisi da Napoli” e un ricco palinsesto composto non soltanto da miei programmi… troverete anche Buonasera signorina, Troisi e tantissime altre cose per passare il tempo. Invito i miei coetanei, coloro che hanno paura di toccare la rete, a farsi aiutare dai nipoti e dai figli! 

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