UNIVERSITÀ DEI VIDEOGIOCHI: L’IDEA DI DON PATRIZIO
Abbiamo intervistato don Patrizio Coppola che ha creato un corso di laurea in videogiochi in Irpinia

Don Patrizio Coppola, sacerdote di Contrada, piccolo paese vicino ad Avellino, è sempre stato appassionato di tecnologia, cartoni animati e videogiochi. Durante i festival dedicati all’innovazione che frequentava le aziende gli spiegavano che servivano ragazzi con competenze tecnologiche – programmatori e sviluppatori – e che c’erano enormi opportunità di lavoro. Nel 2009 iniziò a pensare ad offrire ai ragazzi un’opportunità di formazione con un sicuro sbocco occupazionale.
Don Patrizio, quando fonda l’istituto universitario digitale di animazione e videogiochi?
Nel 2013 ho fondato lo Iudav, l’Istituto universitario digitale di animazione e videogiochi. Sono stato spronato a formare dei giovani nel mondo videoludico, da grandi aziende che operano in questo settore dei videogiochi.
È la prima università di animazione e videogiochi in Italia, ed è a Solofra, in provincia di Avellino?
Si. Attraverso un festival dedicato ai cartoni animati e videogiochi entrai nel mondo dei videogames. Feci diventare questa realtà nel 2012 un percorso accademico in quanto ho sempre sostenuto che il videogioco è un’arte, e ho voluto dare giusta collocazione accademica.
Don Patrizio ricordiamo anche le ultime news che incentivano e danno ancora più slancio al corso universitario di animazione e videogiochi?
Tra le ultime novità c’è Vhei che ha siglato un accordo con il prestigioso marchio Steinberg leader mondiale di software audio e hardware per la musica e media.
https://www.facebook.com/iudav/videos/2248100211873774/
Può illustrare la durata del corso e come è organizzato?
Il corso di Laurea in ‘Digital Arts’ dura tre anni. Ci sono 22 docenti, 26 materie, esami semestrali, stage intercorso, circa 100 iscritti provenienti da tutta Italia. Grazie al riconoscimento del Ministero dell’Educazione maltese abbiamo potuto istituire il corso di laurea internazionale di animazione e videogioco. Iudav, l’Istituto universitario digitale di animazione e videogiochi è diventato così campus universitario di Vhei. (Valletta Higher Education Institute) di Malta. La laurea è riconosciuta in tutta Europa e nel Commonwealth. Il motto dell’Università è “Il futuro è un gioco da ragazzi”. Ad ogni giovane si dà la possibilità di far diventare la passione una formazione e dalla formazione un lavoro.
Quanti si sono già laureati in questo settore?
Si sono laureati già 40 ragazzi, e 33 di loro, l’80 per cento, già lavorano in aziende nazionali ed internazionali. Quest’anno usciranno anche altri 40 laureati e ci sono aziende che già li aspettano.
C’è qualche altro obiettivo del progetto?
Il progetto ulteriore è quello di creare un’azienda startup all’interno dell’università per permettere ad alcuni ragazzi di restare lì a lavorare.
Chi può iscriversi al corso di laurea universitario digitale di animazione e videogiochi? E che disciplina abbiamo?
Sono ammessi tutti, anche chi non ha mai toccato un computer, ma l’obiettivo è quello di non superare di troppo le 40 unità per permettere ai ragazzi di essere seguiti bene dall’ inizio del corso fino agli esami finali. L’80 per cento sono lezioni pratiche, il 20 per cento teoriche. I primi 15 giorni sono dedicati al disegno con la matita. Tra le varie discipline abbiamo grafica 3D, sceneggiatura, programmazione. Tutta la filiera per poter realizzare sia un cartone animato che un videogioco. Nell’ istituto si lavora con i computer studiando intelligenza artificiale, grafica avanzata, programmazione.
Lei come sacerdote come interagisce con questa realtà universitaria?
Sono un sacerdote semplice nato e vissuto in una famiglia ricca di valori. Però ho sempre amato l’idea della cultura: un popolo può crescere solo se impara, se studia, e allora ho deciso di fare qualcosa anche io. Ho scelto i videogiochi perché li ho sempre visti come uno strumento semplice, vicino ai giovani, ma anche di possibile crescita. Non li demonizzo affatto, come fanno in tanti, il gioco e l’intrattenimento possono aiutare lo sviluppo intellettivo.
Ha un sogno ancora da realizzare?
Un sogno è realizzare il catechismo della Chiesa cattolica in videogiochi. Perché ho sempre pensato che oggi per poter parlare ai giovani bisogna parlare con il loro stesso linguaggio che è dato dalle nuove tecnologie. Il videogioco credo che può diventare lo strumento vero per una crescita intellettuale, familiare e professionale.