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Art de la séduction

Giulia Di Quilio Brillante Attrice Performar Regina del Burlesque

Attrice e performer, nata a Chieti il 14 novembre 1980, si trasferisce a Roma, non ancora maggiorenne, per seguire i corsi di recitazione presso il laboratorio teatrale “Ribalte” di Enzo Garinei.Comincia a muovere i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo lavorando come testimonial e modella, e soprattutto sfilando per i nomi più prestigiosi della moda e dell’ haute couture italiana.In televisione, nella popolarissima soap-opera di Raitre Un posto al sole, l’abbiamo vista nei severi panni del pm, Clara Fiorito. A teatro, invece, Giulia Di Quilio raccontato le grandi dive del burlesque nello spettacolo Un passato senza veli.

La sua Passione per il Mondo dello Spettacolo:” Più o meno è nata con me! Ricordo che a 5 anni facevo delle piccole messe in scena per il mio pubblico di allora, composto dai miei fratelli, gemelli anche loro, e amavo interpretare la drammatica storia de “la piccola fiammiferaia”! Il suo primo ruolo di rilievo al cinema, dopo qualche esperienza teatrale, è del 2006 con il docufilm “Le ferie di Licu” di Vittorio Moroni.

Libro:” Nel 2016 ho scritto un libro dal titolo Eros e Burlesque, per la Gremese editore. Durante lo studio preliminare su fonti prevalentemente americane, perché purtroppo le pubblicazioni italiane sul tema erano poche e generiche, mi sono imbattuta in personaggi straordinari. E più approfondivo la ricerca, più queste figure mi parlavano e si imponevano alla mia attenzione, collocandosi idealmente “al centro della scena”. Continuando a studiarle e a raccontarle sulla pagina, mi immedesimavo completamente in loro, ritrovando, tra le pieghe di quelle vite, le mie stesse difficoltà, gli stessi sogni, insomma: il passato non mi era mai sembrato così contemporaneo. Da qui, immediata, la voglia di portare in scena, in forma di monologo, alcuni degli “incontri” in cui mi ero imbattuta, tentando, grazie alla mia doppia esperienza di attrice e di performer burlesque, una sintesi tra i due linguaggi”.

Per Giulia il burlesque è un’arte : ” in cui la donna è autrice del proprio lavoro al 100%. Siamo noi artiste che ci occupiamo della messa in scena, e quindi della “regia” dei nostri numeri, in toto: dai costumi alle musiche fino ad arrivare al “messaggio” vero e proprio contenuto nella performance. Molte artiste infatti ne fanno una vera e propria arte concettuale. Io stessa non riesco più ad abbandonare questo modo di concepire il mio lavoro, e cioè in modo completamente indipendente. Da “attrice pura” questo processo è molto raro, perché il 90% delle volte vieni diretto da altri e quindi devi passare attraverso la sensibilità altrui o, quanto meno, farci i conti”.

Lo Spettacolo “Un passato senza veli” vuole raccontare le grandi dive del Burlesque :” Di sicuro ne apprezzo l’aspetto “fai da te”. Mi spiego meglio: il burlesque è un’arte in cui la donna è autrice del proprio lavoro al 100%. Siamo noi artiste che ci occupiamo della messa in scena, e quindi della “regia” dei nostri numeri, in toto: dai costumi alle musiche fino ad arrivare al “messaggio” vero e proprio contenuto nella performance. Molte artiste infatti ne fanno una vera e propria arte concettuale. Io stessa non riesco più ad abbandonare questo modo di concepire il mio lavoro, e cioè in modo completamente indipendente. Da “attrice pura” questo processo è molto raro, perché il 90% delle volte vieni diretto da altri e quindi devi passare attraverso la sensibilità altrui o, quanto meno, farci i conti.

La sua passione per lo spettacolo nasce in casa : Più o meno è nata con me! Ricordo che a 5 anni facevo delle piccole messe in scena per il mio pubblico di allora, composto dai miei fratelli, gemelli anche loro, e amavo interpretare la drammatica storia de “la piccola fiammiferaia”!

Super Mamma : “Questo è poco ma sicuro. La maternità ti mette a contatto con mille scelte quotidiane, grandi e piccole. Questo ti regala la giusta prospettiva sulle priorità della vita. Da quando ci sono loro, Riccardo e Jacopo, sono più organizzata e più a fuoco su quello che voglio e che mi interessa approfondire. Perdo meno tempo, sono più organizzata. Inoltre, vedo molte sfumature in più nei caratteri umani, che prima non percepivo. Ora è come se avessi un “super-potere”: quello di vedere nel passato delle persone. Osservando i bambini si imparano molte cose”.

Nei momenti più complicati Il marito incoraggia ad andare avanti: “Mio marito Valdo, mi incoraggia e mi sprona a darmi da fare, a non arrendermi, a non mollare. E poi quella forza sconosciuta che è dentro di me, che non molla mai e che ha sempre voglia di comunicarsi al mondo.

L’esperienza con paolo Sorrentino: “Un’esperienza bellissima. Sicuramente c’era molto riserbo sul set di quello che sarebbe stato il film. Si diceva già che sarebbe stato un grande film. Chi aveva letto tutta la sceneggiatura aveva detto che sarebbe stato un film grande, importante, che aveva dentro tante cose e che poteva diventare un grande successo. Sul set si sentiva molta serietà e si respirava molta professionalità. Come nella scena con Servillo, confrontarmi con un mostro sacro così, mi metteva anche ansia (risata). Però è stata una delle esperienze più belle della mia vita artistica. Tutt’ora sono contenta che Paolo Sorrentino mi abbia scelta e orgogliosa di aver fatto parte del cast di un film che resterà nella storia del cinema.

Il progetto futuro da realizzare: :E’ già in atto…vorrei sempre di più diventare indipendente ed essere io a creare e seguire i miei progetti, senza aspettare che il telefono squilli! Tanti, ma tanti, Gianfranco. Uno sarebbe quello di portare in scena, in teatro, qualcosa che parte da me. Un testo, una ricerca, un personaggio che ho fatto da sola, una storia … Magari un giorno essere la regista di me stessa, in teatro. Quello è un lavoro che mi appassionerà in futuro.

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