Claudia Conte
Di Cristofaro Russo
Una determinazione e una passione che l’hanno portata a raggiungere tanti traguardi. Una passione nata con la lettura dei classici. Una “penna” che riesce a emozionare, a far riflettere e a toccare tematiche importanti. Una bravissima artista poliedrica Claudia Conte, scrittrice e attrice. Benchè giovanissima, Claudia Conte vanta un’intensa attività di attrice, presentatrice, autrice. Ha alle spalle varie tournée teatrali con la pièce “Il canto del cigno” di Cechov e recital poetici come “Dino Campana e Sibilla Aleramo”. Recentemente è stata protagonista femminile dei recital di Vincenzo Bocciarelli “Solo l’Amore resta” e “Vita di Francesco”, dello spettacolo “Eros Italiano” di Mariano Rigillo e di “Comizio d’amore” di Marcello Veneziani.Nonostante la giovane età, l’autrice, classe ’92, ha alle spalle tournée teatrali ispirate ai grandi classici, da Aristofane a Shakespeare, da Goldoni a Čechov, ma anche importanti esperienze cinematografiche e televisive. Da sempre appassionata di scrittura poetica, ha pubblicato la silloge “Frammenti rubati al Destino”, per l’editore Galassia Arte. Nel 2013 è fondatrice di “Nova Era”, Associazione di promozione sociale che si occupa, attraverso l’espressione artistica e in particolare l’audiovisivo, di progetti con tematica sociale, cui è particolarmente sensibile.Nel Giugno 2014 esce il suo primo romanzo “Soffi Vitali. Quando il cuore ricomincia a battere”. È l’autrice più giovane ad aver presentato un’opera al Salone Internazionale del libro di Torino. Ha ricevuto il prestigioso Premio in Campidoglio “Oscar dei Giovani” per il suo poliedrico impegno in campo culturale, all’interno della “Giornata d’Europa”. Dallo scorso maggio è in libreria il suo ultimo lavoro “Il vino e le rose. L’eterna sfida tra il bene e il male” per Armando Curcio Editore. Tanti progetti. in questo 2018 , la vedremo in due film: “La Casalese” e “2 e mezzo” . In questa intervista ci racconta i suoi progetti di attrice e scrittrice di gran talento.
Attrice e scrittrice. Un’artista poliedrica. Come nascono queste tue due grandi passioni?
La mia passione per l’arte nasce con la lettura dei classici. La parola con le sue valenze simboliche, le immagini icastiche permettono l’innalzamento dello spirito, il viaggio emotivo verso dimensioni a volte lontane, un passo indietro nella storia. E poi il teatro che è rappresentazione scenica di testi ricchi di significato. Si può ritenere che scrittura e recitazione siano due concetti distanti, ma io credo che siano invece molto vicini. Le parole scritte prendono vita attraverso le parole declamate, la voce e il movimento degli attori.
Hai esordito nel mondo della scrittura con “Soffi vitali” adesswo invece in libreria c’è “Il vino e le rose. L’eterna sfida tra il bene e il male” per Armando Curcio Editore. Quale di questi libri ti rappresenta di più?
Io credo che nessuna opera d’arte sia mai troppo distante dal suo autore. Sicuramente con la mia crescita è cambiato anche il mio modo di pensare e di vedere la vita. Le esperienze vissute le persone incontrate, i luoghi visitati hanno inevitabilmente influito sulla mia visione del mondo e, quindi, sulla mia scrittura.
“Il vino e le rose” affronta tematiche molto importanti?
Si è un libro che parla della vita. È un ritratto delle bellezze, ma anche degli orrori. Attraverso il racconto della storia di tre donne, amiche che dall’infanzia alla maturità si confrontano e crescono insieme; è possibile fare un focus sulla vita umana sotto i più importanti profili. Ho cercato di dare risposte ai dilemmi esistenziali sul senso della vita, la presenza del male sulla terra, la fede, e anche problemi molto comuni, come la scomparsa di persone care, la tossicodipendenza, la fine di un grande amore, la precarietà sul lavoro. Un fuori programma che tuttavia non ho potuto tralasciare, un focus sul fenomeno Isis.
Cosa ci puoi dire di più di questo progetto editoriale?
Le protagoniste, Irene, Luisa ed Eva, molto diverse tra loro ma unite da sentimenti e vissuti che si intrecciano, dall’infanzia all’età adulta, si confrontano continuamente con se stesse e con gli altri, cambiano nel tempo e ci portano a riflettere. L’analisi parte dalla loro esperienza soggettiva e le loro gioie, paure, tristezze e frustrazioni ci accompagnano e ci portano a comprendere che il nostro modo di essere si può modificare, migliorare; come si possono superare il senso di vuoto, l’inquietudine, l’incertezza e il timore del futuro attraverso l’essere se stesse sempre, accettando le difficoltà con intelligenza e serenità, imparando a meditare e scoprendo le gioie delle piccole cose. È fondamentale avere una visione positiva, essere solidali e imparare ad accettare le difficoltà riscoprendo la spiritualità, per trovare un senso alla vita. Il viaggio è lungo e periglioso, il bene e il male esistono e si intrecciano tra piacere, dolore, felicità e tristezza, ma solo se si comprende con consapevolezza, fino in fondo, la bellezza dell’amore e lo si condivide con persone a cui siamo legate affettivamente e intellettualmente riusciamo a raggiungere la felicità
Invece raccontaci dello spettacolo teatrale ” Love in The Cave” che ha avuto un grande successo presso le Grotte di Pastena?
Si ho fortemente voluto il debutto dello spettacolo in Ciociaria, mia terra di origine, sono accompagnata da Mimosa Campironi e dal violino di Guendalina Pulcinelli. Tre giovani donne, una cantante, un’attrice e una musicista si interrogano sul significato dell’amore e lo fanno grazie al canto, la poesia e la musica con alcuni dei più appassionati brani d’amore del teatro classico e contemporaneo. Ironia, divertimento, tenerezza, passione, tormento. A momenti esilaranti e di sano divertimento, si intervallano brani toccanti e commoventi.Un viaggio ideale alla ricerca di risposte ai segreti più intimi dell’animo umano.Un omaggio alla giovane donna contemporanea che è posta al centro della scena. Questo spettacolo sull’amore diretto da Francesco Apolloni, un vero Maestro per me. È una bella prova da attrice perché interpreterò anche monologhi comici. Debuttere a San Valentino nelle Suggestive Grotte di Pastena è stato fantastico . Inoltre, affianco Valerio Massimo Manfredi, in un un reading teatrale tratto dalle pagine più suggestive del suo best-seller “Ulisse. Ritorno ad Itaca”.
Come ami trascorrere il tempo libero?
Di tempo libero c’è ne ben poco. Ma devo dire che viaggiando spesso per lavoro, riesco ad incontratre tante persone nuove avendo la possibilita’ di visitare sempre nuovi luoghi della nostra bella penisola. Cosi riesco a ritagliarmi degli spazi di relax tra presentazioni libri e prove teatrali e cinematografiche.
Un sogno nel cassetto?
Non è retorica, il mio sogno è vivere in un mondo dove si respiri armonia e regni l’amore. Dove i giovani abbiano ancora speranze. Dove nascano bambini sani e sereni, vera risorsa dell’umanità. Un Mondo Dove ci sia rispetto per il prossimo. Dove i giovani abbiano ancora speranze, vedano un futuro da costruire.
Ci racconti dei due film che ti hanno vista impegnata in ruoli affascinati e complicati?
Certo, il primo la “Casalese” della scrittrice e sceneggiatrice di Antonella D’Agostino. La pellicola racconta la storia della ex moglie di un boss pentito del clan dei Casalesi, che si ribella sia al marito che al sistema camorristico, ma anche allo Stato, dal quale rifiuta la protezione prevista per i parenti dei pentiti di camorra, sia per lei che per il figlio. Da li un intreccio di storie appassionanti, dove a prevalere è il coraggio e la determinazione. In questo film sono Cinzia, l’amante del boss della camorra Don Mimì (il bravissimo Vincenzo Soriano). invece il secondo dal titolo “2e mezzo”di Riccardo Ferrero sono Elena, una giovane laureata in archeologia che però, non trovando altro impiego, lavora come giostraia. Due progetti interessanti che mi hanno regalato tanto dal punto di vista interpretativo , due film con trame molto avvincenti.
Crediti Fotografici : Vittorio Carfagna Ph – Terry Santarelli Mua – Maison Lombardi Stylist