Laura Milani
Di Cristofaro Russo
Laura Milani è un vulcanico eclettico individuo che viaggia trasversalmente dalle arti sceniche a quelle figurative.
Difficile ingabbiarla nella definizione di un mestiere. Lei non è il suo lavoro, lei è tutto ciò che sa fare bene. La possiamo trovare su un palcoscenico a recitare con grande intensità un monologo drammatico, o una commedia divertente. Passa da un personaggio all’altro con grande disinvoltura e talento vero. Oppure possiamo trovarla in uno studio d’arte intenta a lavorare la creta mentre modella sapientemente sculture di ogni tipo, o a dipingere la ceramica con colori incredibili. Tutta la sua creatività scorre nelle forme e nei colori che sa dare ad ogni cosa. Ma potremmo incontrarla anche in uno stabilimento di doppiaggio mentre doppia cartoni animati e serie tv modulando la sua voce in mille modi Infine la possiamo trovare in una scuola a dare lezioni di dizione e recitazione con grande passione.
Scelse il teatro come contenitore dei suoi talenti naturali, perchè studiava pianoforte e si rese conto che continuando, avrebbe dovuto dedicare tutto il suo tempo allo strumento prosciugando in tal modo gli affluenti degli altri suoi talenti.
La musica il canto la recitazione e la regia hanno dato, insieme alle arti figurative, sempre grande consenso al suo inequivocabile talento. Da piccola avrebbe voluto fare la professoressa ma anche l’attrice. Sembravano due cose inconciliabili, e del resto a qualcosa doveva pur rinunciare.
Non avrebbe mai immaginato di divenire un giorno professoressa, esprimendo anche questo talento. Cosa insegna?
Dizione e recitazione che con la sua incredibile capacità comunicativa unita ad una non comune empatia, rendono i suoi incontri un vero spettacolo.
Insomma una donna tutta da scoprire nella sua ricchezza e generosità.
Come hai masso i primi passi nel Mondo dello spettacolo?
Studiai prima dizione, che è la base per qualsiasi attore, poi superai le audizioni al teatro dell’Orologio a Roma per un laboratorio teatrale condotto da Valentino Orfeo esponente dell’avanguardia romana, al quale ne seguì un altro. Ricordo di essere stata subito “un caso” e mi ritrovai diretta da Orfeo a portare in scena monologhi di Beckett e ad essere invitata all’università “la sapienza” di Roma, presentata dal prof Maurizio Bonicatti docente di storia della critica d’arte, a condurre un seminario sull’interpretazione drammaturgica Beckettiana al fianco di Caterina Merlino. I critici dei giornali scrivevano cose meravigliose sul mio talento…in sintesi questo fú l’inizio. Risultavo molto intensa nonostante la giovane età, un’attrice consumata sin dagli esordi. Il seguito sono stati spettacoli e tournée in tutta Italia molto spesso si è trattato di monologhi, ma ho anche affiancato grandi attori come Oreste Lionello col in quale ho avuto l’onore di recitare in molti spettacoli. Quello che porto nel cuore fu “la dodicesima notte” di Shakespeare, ma ho lavorato e collaborato con Flavio Bucci, ricordo di esser stata la sua Lady Anna in un Riccardo III. Ma ci sono stati anche Paola Gassman, Bigas Luna, Antonio Salines, Paila Pavese, Mario Prosperi, Giuseppe Manfridi, Bob Marchese e mi piace citare anche un’opera lirica dove cantavo e recitavo, intitolata “lucida degli specchi” con i costumi meravigliosi di Antonio Possenti visionario pittore Lucchese di fama mondiale, portata negli splendidi teatri della toscana compreso naturalmente il teatro del Giglio a Lucca. Solo negli ultimi anni ho avuto una collaborazione con Pippo Franco che ci ha visti portare in tutta Italia il “marchese del Grillo” e mettere in scena al Bagaglino di Roma una serie di spettacoli nei quali mi sono molto divertita. Con lui ho collaborato anche in veste di insegnante nella sua scuola nel quartiere della Balduina a Roma. Ma potrei parlare per ore….soprattutto di colleghi e colleghe straordinari dei quali come me, non si conosce il nome ma che lavorano con grande capacità e passione, e con i quali negli anni ho lavorato. Gente vera e veramente sana. Il teatro regala ancora questo: gente vera.
A quale progetto lavorativo ti stai dedicando adesso?
Teatralmente parlando stiamo tornando in scena a maggio con “la marsigliese& di Avio Focolari e Fabio Lionello al nuovo “teatro degli eroi& a Roma. Una commedia brillante nella quale interpreto una donna che nelle vesti di uomo cerca di ottenere il lavoro del cugino infortunato, ma poui viene scoperta. E poi sto portando avanti un progetto sul femminicidio. Una trilogia composta di diversi testi nati dalla robusta, divertente ed emozionante penna di Betta Cianchini, drammaturga con la quale ho condiviso molto, sin dall’inizio delle nostre carriere. Ho fondato e ne sono direttore artistico, una compagnia dal nome “tacco16& composta da ragazze adolescenti da me formate negli anni, con risultati davvero impressionanti, e loro sono le interpreti di una delle piece con la mia regia. Abbiamo messo in scena “il freschetto& firmato Cianchini, un testo che ha mietuto grande consenso ovunque replicato. Il tema della violenza sulle donne, veicolato da giovani attrici capaci di emozionare profondamente ha avuto un impatto devastante sul pubblico. La trilogia nella quale si innesta questo spettacolo è composta da tre mie regie. Di uno dei tre spettacoli sono anche interprete insieme a straordinari musicisti. Il terzo testo sarà interpretato da Silvia Faccini mia ex allieva cresciuta a pane e teatro e con la quale collaboro da tempo. Questo ultimo è in costruzione, ma l’idea è di non fermarsi a tre testi, saranno almeno cinque interscambiabili. Il teatro sociale contemporaneo è un’avventura davvero diversa da ciò a cui ero abituata, c’è un valore aggiunto molto motivante. Ci si sente in questo mondo in modo attivo, si sente l’elettrizzante certezza di stare facendo la propria parte per cercare di migliorare le cose. Niente è più emozionante, e questo è lo scopo dell’arte. Per quanto riguarda l’insegnamento sto portando avanti diversi laboratori teatrali, uno al teatro “lo spazio& di Roma, altri in altre scuole, ed ho iniziato con Kaspar Capparoni un’avventura straordinaria in quel di Ladispoli dove abbiamo inaugurato con l’aiuto di Tony Scarf, l’accademia dello spettacolo intitolata a Giuseppe Patroni Griffi. Insomma potrei parlare davvero per ore anche di tutte le altre scuole e di tutte le altre collaborazioni in essere….
Ci dici tre cose irrinunciabili nella tua vita?
….dunque vediamo, le mie tre cose irrinunciabili sono quattro.
In primo luogo gli animali, tutti quanti, ed in particolare i cani con i quali convivo. Negli occhi di tutti i cani vedo un anima collettiva che mi strugge.
Trovo la loro innocenza e lealtà un nutrimento quotidiano di cui sin da piccola mi accorsi e del quale non mi sazio mai. La compagnia di tutti gli animali mi commuove. Anche quella degli insetti. Confesso però di uccidere le zanzare. Mors tua vita mea.
L’altra cosa irrinunciabile è il mare, il posto dove ho scelto di vivere da sette anni. Sono nata e cresciuta a Campo de fiori a Roma e quei vicoli resteranno per sempre casa mia, ma il richiamo della pineta secolare e del mare che ci sono qui ad Ostia, privilegio di noi romani, mi hanno reso una donna serena.
Vedere il mare da casa è rigenerante e le mie cagnoline mi portano a spasso ogni giorno, e siamo libere nella natura. Guardare l’orizzonte ogni giorno, o immergersi nella riserva, è un incontro con Dio, è partecipare ad un adorazione perpetua.
La terza cosa sono i libri. I miei migliori amici sono stati gli autori con i quali negli anni mi sono intrattenuta. Ah quanto mi hanno dato questi immortali. Penso che sia tempo ben speso quello passato con il dono che grandi autori ci hanno fatto di sè. E’un continuo viaggio nel tempo.
..e dulcis in fundo, la fede. Ho vissuto in prima persona una storia extraordinaria della quale non sto qui a parlare perchè la sintesi mi è impossibile e ci vorrebbe un altro articolo, posso solo dire che la mia vecchia supponente razionalità ha ceduto sotto le carezze di Dio. Ho visto sovvertire le regole del comune sentire, grazie ad una storia assurda vissuta in prima persona e da quel momento vivo su una giostra dalla quale non voglio più scendere perché da qui, ammiro l’invisibile.
Come ami trascorrere il tuo tempo libero ?
Non riesco a fare un distinguo. Se esiste un tempo libero allora ne esiste anche uno prigioniero… so che è una convenzione lessicale, ma io ho lottato tutta la vita per poter vivere decorosamente facendo quello che mi appassiona, senza avere mai la sensazione di stare a vendere il mio tempo. Il mio tempo pertanto, è sempre libero, e tutto ciò che faccio mi piace farlo.
Sogno nel cassetto da realizzare?
Dopo una dura battuta d’arresto causata da un tumore, ho avuto un travagliato lustro. Parlare di sogni non mi riesce più, la vita è tutta un sogno. Posso dire che mi preme come prima, aiutare nei modi a me possibili. Si, mi piace l’essere umano, e l’ho sempre “studiato”. All’università mi innamorai dell’antropologia quando ero andata a studiare altro, ed ho associato anche tanta psicologia, e ora questo bagaglio mai pieno, unito all’esperienza sul campo di questi ultimi 20 anni, mi rende sempre più curiosa e certa che gli strumenti interni alla pratica del teatrante, possano migliorare la qualità di ogni vita e di qualsiasi mestiere. Un mio desiderio in realizzazione era quello di essere parte di un team ad altissimo livello che si occupasse della formazione di imprenditori provenienti da tutta Italia, proprio a riprova di quanto il teatro sia utile a chiunque. Poi ci sono quelle esperienze toccanti fatte in passato e che sarebbe bellissimo ripetere. Una volta con la CEE ho collaborato ad un progetto sul bullismo, unendo ragazzi con sindrome di Down o con problemi di autismo, a ragazzi normodotati provenienti da tutta europa. Attraverso il linguaggio teatrale, sono infiniti i benefici che si possono raggiungere. Insomma, spaccio teatro a chiunque, perche è la droga più sana che c’è. ….Ma il desiderio più grande ora che ci penso, sarebbe quello di fare un’altra esperienza missionaria. Andai presso i Guanelliani in India….sconvolgente…ma anche questo è un altro argomento non sintetizzabile… Comunque se Dio vuole, ci tornerò.