Claudia Federica Petrella
Di Antonio Vistocco
Brava, carina, simpatica ma soprattutto tenace. Stiamo parlando di Claudia Federica Petrella attrice Partenopea che dal 1999 collabora nella compagnia teatrale di Carlo Buccirosso. Ha già lavorato in diversi film e fiction, diretta tra gli altri da Pupi Avati, Carlo Vanzina, Vincenzo Salemme e tanti altri nomi che hanno formato la sua identità di attrice. In teatro ha calcato il palcoscenico con colleghi importanti come Maurizio Micheli, Sabrina Ferilli, Pino Quartullo. Recitando con grande dimestichezza, proponendo al pubblico tutta la sua verve da attrice esperta che dopo tanti anni di gavetta e studio riesca a catturare l’attenzione del pubblico con grande naturalezza.
Si dice che la recitazione sia l’arte del possibile. Anche per te è così??
“Direi che piuttosto è l’arte dell’impossibile, nel senso che dà la meravigliosa opportunità di vivere tutte le vite e tutto ciò che nella nostra non è possibile per l’appunto.”
Come ti sei avvicinata a questa professione?
“Ho sempre avuto una passione per lo spettacolo e per l’esibizione in generale. Da piccolissima amavo travestirmi e girare conciata in modi assurdi per la città tra l’esasperazione e il divertimento di mia madre e mia nonna. Ricordo, invece, che intorno gli otto – dieci anni tornavo da scuola e allestivo improvvisate trasmissioni televisive per gioco con i miei fratelli in cui presentavo fantomatici ospiti, personaggi che noi stessi interpretavamo. Crescendo poi andai in vacanza in un villaggio turistico e fui talmente affascinata dal lavoro di animazione che l’anno dopo ci tornai come animatrice. Infine ho fatto per un po’ la modella e, quando finalmente ritenevo di aver sperimentato sufficientemente l’approccio col palcoscenico e col pubblico per “osare” di più, ho trovato il coraggio di affrontare un laboratorio teatrale. Da lì ho capito che non c’era nessun’altra strada che potessi percorrere se non quella che amassi di più. E’ stato un amore a prima vista. E quando si ama, si sa, passa anche la paura.
Calcando le scene da molto tempo, a quale dei tanti personaggi interpretati sei più legata?
È difficile scegliere perché ognuno di loro ti insegna e ti lascia qualcosa. Di solito dico che quello a cui sono più affezionata è sempre l’ultimo ma mi sto accorgendo da poco che più che altro ogni tanto ce n’è qualcuno che ritorna prepotentemente nel mio cuore. In questo momento, ad esempio, me ne mancano particolarmente due: la Marilyn Monroe di Napoletani a Broadway di Carlo Buccirosso e la Stella delle Idii di Marzo che appartengono allo stesso regista ed autore. I motivi sono da ricercare nel fatto che non sento ancora esaurite le possibilità che avrei potuto dar loro. E, forse, in questo momento sarei la prima a divertirmi più del solito ad interpretarla; la seconda rappresenta una parte di me che mi manca. Chissà che non le rincontri in un futuro. Me lo auguro.
Se diciamo teatro, cosa rispondi?
A seguire mi viene subito in mente una frase di Eduardo De Filippo in cui mi rispecchio particolarmente: “La mia vera casa è il palcoscenico, là so esattamente come muovermi, cosa fare.
Nella vita sono uno sfollato”.
[/g1_quote] Quanto aiuta la prestanza fisica nel tuo lavoro?
Mi fa sorridere perché può significare anche vigoria, robustezza. E mi piace intenderla così, perché credo che se c’è una cosa che conti davvero per fare questo mestiere sia la salute. Psicofisica aggiungerei. Per quanto riguarda, invece, la bella presenza credo sia un lungo discorso, essendoci un pro ed un contro. Per chi come me che non ha mai ceduto alle avances e compromessi, è più uno svantaggio in realtà. Ti limita piuttosto che aiutarti. Più di una volta mi sono sentita dire che ero troppo bella per i ruoli minori e troppo poco conosciuta per quelli principali.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico della tua carriera di attrice?
Ce ne sono tanti, credo facciano ridere davvero solo se raccontati a voce. In assoluto direi che tutti i piccoli incidenti che accadono in scena o sul set sono quelli che creano le situazioni più esilaranti, perché devi trovarvi per forza una soluzione nell’immediato ma, allo stesso tempo, l’imprevisto in un momento di grande concentrazione suscita ilarità, e quindi crea un mix tra paura, divertimento e ingegno. Adrenalina pura insomma e tante risate.
A cosa ti dedichi quando non sei impegnata sulle scene?
Mi dedico a cercare lavoro (sorride ndr). Il nostro mestiere è un continuo ricominciare daccapo e reinventarsi e ricordare al Mondo “che esisti”. Nel frattempo studio: mi perfeziono nella danza e nella recitazione, leggo, seguo l’attualità, guardo film e spettacoli, ricerco luoghi in cui domini la natura. Cerco di dedicarmi il più possibile a dare il mio contributo nel mio piccolo perché questo mondo migliori. E mi godo gli affetti.
[g1_quote author_description_format=”%link%” align=”left” size=”s” style=”solid” template=”01″] Ho il pregio – difetto di essere un libro aperto. Per sapere qualcosa di me, qualsiasi cosa, basta chiedere.
[/g1_quote] Ci dici un tuo progetto che vorresti realizzare?
Ho tanti sogni. Direi un bel film d’autore con un regista che amo non sarebbe male ed aggiungo rigorosamente italiano. Non faccio parte di quegli artisti esterofili. Amo la mia terra, la nostra arte che per fortuna qualcuno ancora porta avanti con onore. Vorrei restare nel mio Paese e possibilmente emergere.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni lavorativi?
Per il momento vi posso dire che sarò nella quinta puntata dell’Ispettore Coliandro (in prima serata su Rai2) in un ruolo, quello di Chantal, che mi ha divertita molto e che io per prima sono molto curiosa di vedere. Dovrebbe andare in onda a Febbraio. Per la gioia dei fans che me lo chiedevano da tempo, ritorno a lavorare dopo “una pausa di riflessione” con la compagnia di Carlo Buccirosso in una nuova edizione dei “compromessi sposi”, ribattezzata “il divorzio dei promessi sposi” e ovviamente sarò ancora una volta Lucia Mondella. Sarò in giro per la Campania da dicembre a fine gennaio. Ricordo in particolare il periodo natalizio al Teatro Diana di Napoli! A seguire riprendo per il terzo anno consecutivo “Signori, le paté della maison!”, in cui sono coprotagonista accanto a Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli, a partire da Caserta il 29 gennaio per seguire con il teatro Sistina di Roma ed una mini tournée che durerà sino a fine marzo.
Raccontaci una cosa che non sappiamo di te?
Ho il pregio – difetto di essere un libro aperto. Per sapere qualcosa di me, qualsiasi cosa, basta chiedere.
[g1_quote author_description_format=”%link%” align=”left” size=”s” style=”solid” template=”01″] Amo la mia terra, la nostra arte che per fortuna qualcuno ancora porta avanti con onore.
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