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A Milano imbrattata la statua dedicata a Montanelli

"Razzista, stupratore" la scritta che è stata fatta in nero sulla base. L'azione rivendicata con un video sui social da Rete Studenti e LuMe

(Milano)- E’ stata imbrattata, con della vernice rossa la statua dedicata a Indro Montanelli, collocata nell’omonimo giardino di via Palestro, nel centro di Milano. “Razzista, stupratore” la scritta che è stata fatta in nero sulla base della statua che raffigura il giornalista.

A Milano imbrattata la statua dedicata a Montanelli


Sulla statua di Indro Montanelli sono stati versati almeno quattro barattoli di vernice rossa, lasciati poi sul posto da ignoti insieme ad alcuni sacchetti di carta. In particolare, la vernice è stata versata sul viso ed è poi colata a ricoprire gran parte del monumento. Nei giorni scorsi l’associazione di Sentinelli ne aveva chiesto la rimozione con una lettera indirizzata al sindaco di Milano Giuseppe Sala, sull’onda delle manifestazioni antirazziste scoppiate in tutto il mondo in seguito all’uccisione di George Floyd a Minneapolis.
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per imbrattamento a carico di ignoti. Sull’accaduto Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese, ha delegato la Digos ad indagare. E’ stato disposta la visualizzazione di tutti i filmati delle telecamere nei pressi del parco per cercare di individuare i responsabili. Non è la prima volta che la statua del giornalista viene presa di mira, dato che già nel 2019 venne imbrattata nel corso di una manifestazione per l’8 marzo.

“Io penso che la statua di Montanelli debba rimanere lì, ciò nondimeno sono disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo e sul tema Montanelli. Quando volete”. Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video sui social dedicato al tema Montanelli e alle polemiche politiche seguite anche all’imbrattamento della statua a lui dedicata. “Noi quando giudichiamo le nostre vite possiamo dire la nostra è senza macchie, senza cose che non rifarei? Io metto le mani avanti, la mia vita no – ha aggiunto – ho fatto errori e cose che vorrei non aver fatto. Ma le vite vanno giudicate nella loro complessità. Per tutti questi motivi penso che la statua debba rimanere lì”.

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