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Dieta Mediterranea classico intramontabile

La dieta Mediterranea, sempre presente quando si parla di corretta nutrizione

Negli anni ’50 del secolo scorso, Ancel Keys, un nutrizionista americano, si accorse che le popolazioni del bacino mediterraneo erano meno suscettibili ad alcune patologie rispetto agli statunitensi. nacque l’ipotesi che la dieta mediterranea fosse in grado di aumentare la longevità di chi la seguiva. Lo stesso studioso, tornato in patria, proseguì per anni tali ricerche, che culminarono nella stesura del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way”. In questo libro furono riportati i risultati del famoso “Seven Countries Study”, che per vent’anni monitorò dieta e condizioni di salute di 12.000 persone di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, residenti in diversi Paesi come Giappone, USA, Olanda, Jugoslavia, Finlandia e Italia.

L’ipotesi iniziale di Keys era a quel punto confermata e la dieta mediterranea fu proposta al mondo intero come il regime alimentare ideale per ridurre l’incidenza delle cosiddette “malattie del benessere”
A partire dagli anni ’70 si cercò pertanto di diffondere le abitudini alimentari tipiche della dieta mediterranea anche negli Stati Uniti. Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva furono proposti come alternativa ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri.
Per riassumere tutti i princìpi della dieta mediterranea e far presa sulla popolazione fu proposta negli anni ’90 una semplice piramide alimentare che riportava  la distribuzione in frequenza e quantità degli alimenti nell’arco della giornata. In particolare alla sua base si trovavano gli alimenti da consumare più volte al giorno mentre all’apice venivano riportati i cibi da limitare. Nel 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dall’Unesco, che ad oggi riconosce sette comunità emblematiche che continuano a portarla avanti: Italia (Cilento), Grecia (Koroni), Spagna (Soria), Marocco (Chefchaouen), Portogallo (Tavira), Cipro (Agros) e Croazia (Brač e Hvar).

Questo tipo di regime alimentare consta di pane, pasta, frutta, verdura, poca carne, olio extravergine e anche un po’ di vino – anzi il proverbiale bicchiere di vino da consumare a tavola durante i pasti, a pranzo e cena. Attualmente, oltre alla longevità, influenza l’esportazione dei prodotti agroalimentari Made in Italy, che nel 2018 hanno raggiunto i 41,8 miliardi. La dieta mediterranea è considerata la migliore al mondo nel 2019, sulla base del best diet ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World Report.Questo record è legato al fatto che la dieta mediterranea è risultata prima in cinque categorie: prevenzione e cura del diabete, mangiare sano, benefici per il cuore, componenti a base vegetale e facilità a seguirla.

A Pioppi esiste il Museo Vivente della Dieta Mediterranea, una struttura didattica gestita da Legambiente Onlus, composta di una sala espositiva, una tisaneria e delle sale laboratoriali, che accompagnano i visitatori in un viaggio interattivo che va dalla nascita della Dieta Mediterranea alla sua valorizzazione oggi. Inoltre il Museo, durante l’estate, fa da base logistica al Festival della Dieta Mediterranea, un ricco contenitore di eventi per celebrare lo stile di vita teorizzato da Ancel Keys, rimarcandone il rapporto con il Cilento e con le sue tradizioni.

 

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